Poco gioco, mancanza d’intesa tra i reparti, difesa al quanto ballerina ed attacco leggerino. Le premesse non sono certamente buone, e l’unica parziale scusante è il ritardo accumulato nella preparazione. Domenica prossima però nessun alibi sarà più accettato, vuoi perché oramai la squadra dovrebbe aver assorbito i carichi di lavoro, vuoi perché ci troveremo di fronte una squadra che come noi ha avuto le stesse difficoltà iniziali, vista l’adesione della stessa al Lodo Petrucci; stiamo ovviamente parlando del Gela.
Il secondo tempo è iniziato in modo diverso, gli innesti di Wahab e Cunzi hanno dato vivacità alla manovra e qualche spunto personale in più ha portato il Catanzaro più volte sotto la porta dell’estremo lucano; ma proprio mentre cerchiamo con insistenza il gol per riaprire la gara, pronta la “frittata” del terzo gol potentino. Il resto sono due goal che potranno risultare utili sotto il profilo mentale, ma purtroppo non sono serviti a portare a casa neanche un misero punto.
Finisce 2-3 a favore di un Potenza, lineare (solito 4-4-2 di Dellisanti), pratico, ma che alla fine dei conti era ampiamente alla nostra portata.
Insomma altri 3 punti regalati ad un avversario mediocre, che ha avuto il merito di trarre il massimo profitto con il minimo sforzo, violando il Ceravolo e mantenendo pertanto a punteggio pieno la testa della classifica.
Cos’altro dire ? Forse meglio star zitto ed attendere tempi migliori.
Luciano F.:Un aggettivo per questa partita? INQUALIFICABILE.
Fuori condizione, in campo a parte i primi venti minuti e gli ultimi 15 in cui in superiorità numerica abbiamo cercato il pareggio, il vuoto. Squadra sfilacciata, senza personalità; una difesa assolutamente da rivedere Alderuccio ed Angan lenti e sempre in difficoltà, il portiere Botticella in preda a raptus di gioco, ed in avanti un Procopio inguardabile.
Uniche note meno negative, il centrocampo, su cui si può pensare di lavorare e fare in modo di costruirci intorno una squadra che possa per lo meno lottare per una salvezza tranquilla.
La verità è che l’agonia dell’ultima stagione, tramutata nella morte del nostro amato Catanzaro, ha trascinato con se anche la passione e l’amore verso i colori e la squadra di calcio della città, e per questo che la sconfitta di oggi è ancora meno digeribile.
Basta con questo squallore, basta con queste farse, basta vedere il Potenza di turno che si prende i tre punti e torna a casa prima in classifica con una squadra che definire modesta è già voler fare un complimento.
Basti pensare che oggi ho visto Alfieri in mezzo al campo correre e dettare il gioco, occorre aggiungere altro?
Nessuna rabbia, solo apatia, nei confronti di una città che ha concesso a due squallidi personaggi di interrompere un sogno lungo 77 anni, solo amarezza per un capoluogo di regione, che piano piano si sta spegnendo, e la squadra di calcio cosa può riflettere se non che l’immagine stessa di ciò che rappresenta?
Oggi ho visto la partita dal mio solito posto in curva, e se devo essere sincero parlare di squadra di calcio mi sembra esagerato, manca ancora l’amalgama, almeno 3 elementi di spessore e convinzione nei propri mezzi, e poi mancherebbe una voce autoritaria fuori e dentro il campo, per evitare quanto più possibile i torti arbitrali subiti oggi e domenica scorsa a Monopoli.
Purtroppo attualmente siamo in balia del post-terremoto, attendiamo tempi migliori prima di dare giudizi definitivi.
Fateci vedere che siamo ancora IL CATANZARO!
P.S. A margine dell’articolo un personalissimo in bocca al lupo a Giorgio Corona, che ieri ha bagnato anche il suo esordio nella massima serie, con un Eurogol in quel di Cagliari, “purtroppo” con la maglia del Catania, fatti onore Giorgio.