“Non sappiamo se l’Università della Calabria riuscirà ad attivare per il prossimo anno accademico il corso di laurea in assistenza sanitaria; ma già il solo fatto che nella seduta di mercoledì scorso quel senato accademico abbia dato parere favorevole alla sua attivazione è un gesto che bolliamo come sgarbato e anche illogico rispetto ai discorsi che da anni vengono fatti circa una necessaria razionalizzazione dell’offerta universitaria nel nostro Paese”.
Ad affermarlo è il movimento civico indipendente “Catanzaronelcuore”, secondo il quale “non si può far finta di non vedere come questa deliberazione dell’ Unical sia l’evidente ulteriore tentativo di approdare all’obiettivo finale, mai cancellato nelle intenzioni della politica cosentina e di quell’Ateneo, ossia la realizzazione di un’altra facoltà di Medicina che creerebbe un inutile conflitto con quella presente a Catanzaro.
Qui – spiega il movimento – non si tratta di tarpare le ali a nuove iniziative, né di inibire il principio della concorrenza che, anche nell’ambito culturale, è certamente un valore da salvaguardare se questo può stimolare perfezionamenti, crescita, sviluppo.
Il nostro ragionamento e le nostre invettive contro questo reiterato sgarbo prodotto dall’Università della Calabria muovono invece da un principio di realtà e di lealtà: l’offerta universitaria medica prodotta dalla “Magna Graecia” risulta essere coerente con le richieste degli studenti, in una regione che non raggiunge nemmeno i due milioni di abitanti; anzi, in virtù di passate politiche nazionali di razionalizzazione, all’ateneo catanzarese sono state addirittura soppresse diverse scuole di specializzazione”.
“Il tutto in un’ottica – continua la nota – come si è sempre detto, di evitare duplicazioni e rendere efficaci ed efficienti i corsi di laurea spalmati sul territorio nazionale e, a maggior ragione, sul livello regionale. Tutto questo contrasta – secondo Catanzaronelcuore – totalmente e assolutamente con la realizzazione del corso di laurea in Assistenza Sanitaria che l’Unical vorrebbe attivare. Non solo: tale corso sarebbe anche incoerente e illegittimo giacché la sua attivazione è prevista presso Atenei in cui sia già attivo un corso di laurea in Medicina e Chirurgia.
C’è poi un principio di lealtà che verrebbe disatteso, in ordine al quale le tre Università calabresi hanno sempre dichiarato di voler fra di loro creare sinergia e collaborazione e non sciocchi antagonismi o improbabili e dispendiose ambizioni.
Quello che ci aspetteremmo, da tutti, è una rete universitaria calabrese che sappia mostrare il volto della complementarità, della specializzazione, della valorizzazione specifica. Qui, al contrario, pare di assistere ad un’insensata pratica in cui si pestano i piedi all’altro per il cattivo gusto di renderlo zoppo, senza avere la lungimiranza di capire che la Calabria può avanzare solo se tutti camminiamo senza inciampare, ognuno con la specificità del nostro passo, ognuno portando all’eccellenza la nostra vocazione anziché umiliarla con particolarismi infruttuosi.
Ci auguriamo altresì – conclude il movimento – che la politica regionale non sia complice di quello che sembra essere più un progetto avente come obiettivo la creazione di posti di potere e non già il miglioramento dell’offerta formativa.”
altra mossa per defraudare catanzaro qualcosa che gli appartiene perchè i politici catanzaresi non incominciamo a rompere invece le palle alle altre città come inversamente le altre città fanno a catanzaro?