REGGIO CALABRIA – 23 GENNAIO 2010 – “Il popolo che si mette in movimento può cambiare la realtà, anche la più buia, difficile, complicata: scegliendo di tornare alla buona politica, non sottostando più al ricatto dei poteri deviati che gestiscono la vita dei cittadini, pretendendo scelte che si facciano nel solco dei principi sanciti nella Costituzione repubblicana. Per cambiare le cose in Calabria dobbiamo mettere in moto un grande movimento di popolo, pacifico ma rivoluzionario. Quando all’interno delle Istituzioni si vogliono concretamente combattere la criminalità e il malaffare si deve fermare la loro capacità economica e politica oltre che militare. Ecco perché la soluzione ai problemi della Calabria e dell’intero Paese è tutta politica. In momenti storici come questo è fondamentale mantenere alta la vigilanza democratica, e la reazione della gente, che sta cominciando a reagire, preoccupa e non poco l’attuale classe politica che in concreto attua una chiara forma di autoritarismo”.
Lo ha detto Luigi de Magistris, europarlamentare dell’Italia dei Valori, questo pomeriggio a Reggio Calabria, in occasione di un incontro pubblico per la presentazione del volume “Giustizia e potere”, il libro-intervista realizzato dal giovane giornalista Sergio Nazzaro (Editori riuniti), organizzato dall’associazione Ethos, cui hanno preso parte il presidente della stessa associazione, Giuseppe Musarella, ed il giornalista Francesco Chindemi.
“Si scelgano i rappresentanti politici per la loro autorevolezza – ha esortato de Magistris -, autorevolezza che deve derivare loro dalla storia personale, dalle scelte di vita, dalla coerenza dei comportamenti, dal modo con cui hanno incarnato la propria professione. Si torni a pretendere che la politica dia l’esempio, che persegua e concretizzi una rinascita culturale e morale, che si faccia portatrice dei veri bisogni dei cittadini e lavori solo ed unicamente per il loro bene. E’ fondamentale in questo momento sapersi unire, mettere assieme sensibilità politiche anche diverse, ma che credono nell’unico progetto del ribaltamento dei valori distorti che oggi dominano la scena pubblica. Proprio dalla Calabria – ha concluso l’eurodeputato – può nascere un nuovo modo di intendere la questione meridionale”.