“Apprezzo lo sforzo compiuto dal presidente Bruno per rilanciare l’idea, non nuova peraltro, di una legge speciale per Catanzaro, ma questo nobile intento si scontra con un atteggiamento di netta chiusura verso il Capoluogo da parte del presidente Oliverio e della maggioranza che lo sostiene”.
Lo afferma, in una nota, il sindaco del capoluogo, Sergio Abramo, riprendendo la proposta del presidente della Provincia, Enzo Bruno. “Abbiamo di fronte – lamenta Abramo – un autentico muro di gomma.
Che senso ha oggi parlare di legge speciale per Catanzaro, quando siamo ancora qui ad aspettare quello che ci spetta di diritto ? Chi ci crederebbe a questa legge quando ancora stiamo attendendo di sapere che fine hanno fatto i nostri 20 milioni destinati al completamento del porto ? E che fine hanno fatto i 120 milioni di euro destinati alla realizzazione del nuovo ospedale di Catanzaro ? Nonostante le nostre sollecitazioni, siamo ancora qui – dice il sindaco di Catanzaro- ad aspettare che venga bandita la gara per lo studio di fattibilità per la ricostruzione del “Pugliese”.
E che dire dei tempi biblici per l’avvio dei lavori della metropolitana ? Non abbiamo risposte nemmeno sul progetto da noi presentato per un piano dei parcheggi a supporto della metropolitana, da finanziare con le somme residue dell’appalto. Avremmo voluto discutere con il presidente Oliverio anche della futura gestione della metropolitana poichè senza un piano industriale serio e concreto il sistema potrebbe risultare non sostenibile.
Silenzio assoluto. Abbiamo difficoltà a parlare, – lamenta il sindaco – a farci ricevere. Nemmeno una richiesta di incontro firmata da tutti i gruppi, di maggioranza e di opposizione, ha sortito qualche effetto. Ben venga una legge speciale per Catanzaro, proposta che avevamo lanciato assieme al compianto Pino Guerriero, a Piero Aiello e a Mimmo Tallini nel 2006, ma prima si risolvano le questioni ordinarie, dando a Cesare quel che è di Cesare”.
“Ovviamente – continua – non posso che essere d’accordo su una proposta che, lo ripeto, ho lanciato per primo, assieme a prestigiosi colleghi consiglieri regionali, nel 2006. Ricordo che quella proposta venne accolta con freddezza, addirittura snobbata. Ora mi fa piacere che su quell’idea si ritrovi il presidente Bruno. Bisogna però, lo ripeto, innanzitutto pretendere il rispetto degli impegni assunti dalla Regione: porto, nuovo ospedale, metropolitana, sistema dei parcheggi. Entrando nel merito della proposta, ritengo che il disegno di legge debba contenere impegni precisi e la previsione di risorse altrettante precise. Di pennacchi, ne abbiamo già a sufficienza.
In un mio precedente intervento, qualche anno fa, avevo indicato alcuni punti essenziali. Intanto, il riconoscimento pieno e assoluto del ruolo di Catanzaro come sede unica di tutte le funzioni dello Stato e della Regione, ad eccezione – sottolinea – del Consiglio regionale. C’è bisogno poi di prevedere somme aggiuntive rispetto a quelle ordinarie, per consentire di irrobustire il sistema infrastrutturale e direzionale del Capoluogo. In Italia esiste un precedente, la legge speciale per l’Aquila, in Abruzzo, finanziata da quella Regione con una percentuale del gettito del bollo auto.
Avevo suggerito anche l’istituzione della Conferenza per Catanzaro Capoluogo, con sede nel Comune, costituita dal presidente della Regione, dal sindaco del Capoluogo e dal presidente della Provincia, con il compito di individuare gli assi strategici di intervento per rafforzare l’impianto infrastrutturale della città e dell’immediato hinterland e di monitorare i successivi step. Resto naturalmente disponibile al confronto, non nascondendo – conclude – il mio scetticismo circa la reale volontà della Regione di sostenere la città capoluogo”.