Carissimi Calabresi,
Ho deciso anch’io di candidarmi alla Presidenza della Regione Calabria. Non pensavo di farlo, ma alla fine non ce l’ho fatta a trattenermi. E’ stato più forte di me. Tutto quello che succede e che vedo in questi giorni di campagna elettorale non mi convince. Ma non mi convince davvero. Vedo lampi di luce ma poi tutto torna buio. Non che io mi senta un Dio. Mi ritengo un osservatore di buona cultura, una persona con un senso di dignità e responsabilità verso me stesso e verso gli altri. Amo la Calabria e, soprattutto, ve lo dico con tutto il cuore, amo la politica. La politica vera, quella che nessuna società o crisi spazzerà mai via. L’impegno genuino per gli altri e per la propria terra. Fatto di intelligenza, onestà e analisi. Fatto di soluzioni concrete e fattibili, fatto di studio e di sudore. Di franchezza, tanta franchezza. Di passione, anche, tanta passione. Questo è il volto che ho sempre associato alla politica. Questo l’unico volto che di essa so conoscere, con i miei 30 anni di studio, onesto lavoro e tanto senso civico.
Vi dico cosa intendo fare per la Calabria, Amici Calabresi. Ve lo dico in poche ma schiette parole. Per me la politica deve individuare punti di forza chiari. E su questi costruire lo sviluppo, con insistenza. E questa regione ne ha due, perennemente non sfruttati: il turismo e la sua posizione geografica, nel cuore del Mediterraneo. Sono due fattori sui quali concentrare gli sforzi e i finanziamenti. Senza inventarsi altre storie, senza inventarsi 200 priorità, senza voler accontentare mille gruppi diversi. Sento i discorsi strani di questi giorni. Si difende tutto ciò che è in crisi, tutti quelli che protestano, tutti quelli che chiedono. Difendiamo le scuole in ogni paese, gli artigiani in ogni villaggio, i museali in ogni centro, i mosaici di tutte le chiese, la cultura in ogni anfratto. Dobbiamo essere franchi con i nostri cittadini, anche a costo di scontentarli. I soldi, dove non servono o sono improduttivi, non li diamo più. Favoriremo processi di riconversione formativa, ne favoriremo un passaggio professionale, ma i soldi a tanti non potremo più darli. Anche ai lavoratori licenziati, ai migliaia di forestali inutili, agli stagisti di istituzioni e province per la loro stabilizzazione. I soldi qui saranno razionalizzati in virtù delle esigenze per la collettività e ai servizi alla comunità regionale. E lo faccio non perché voglio male a questa gente, non perché non conosca tutte difficoltà che vivono, ma perché non voglio, ma davvero non voglio, che dipendano dalle miserie che la Regione dispensa, ma solo da loro stessi. E cioè che trovino il modo di tirare fuori il loro orgoglio e riprendere fiducia in se stessi mettendo ognuno a frutto le proprie idee per la Calabria. So che in futuro tutti loro e i loro figli mi ringrazieranno.
Vi dico cosa intendo fare per la Calabria, Amici Calabresi. Ve lo dico in poche ma schiette parole. Per me la politica deve individuare punti di forza chiari. E su questi costruire lo sviluppo, con insistenza. E questa regione ne ha due, perennemente non sfruttati: il turismo e la sua posizione geografica, nel cuore del Mediterraneo. Sono due fattori sui quali concentrare gli sforzi e i finanziamenti. Senza inventarsi altre storie, senza inventarsi 200 priorità, senza voler accontentare mille gruppi diversi. Sento i discorsi strani di questi giorni. Si difende tutto ciò che è in crisi, tutti quelli che protestano, tutti quelli che chiedono. Difendiamo le scuole in ogni paese, gli artigiani in ogni villaggio, i museali in ogni centro, i mosaici di tutte le chiese, la cultura in ogni anfratto. Dobbiamo essere franchi con i nostri cittadini, anche a costo di scontentarli. I soldi, dove non servono o sono improduttivi, non li diamo più. Favoriremo processi di riconversione formativa, ne favoriremo un passaggio professionale, ma i soldi a tanti non potremo più darli. Anche ai lavoratori licenziati, ai migliaia di forestali inutili, agli stagisti di istituzioni e province per la loro stabilizzazione. I soldi qui saranno razionalizzati in virtù delle esigenze per la collettività e ai servizi alla comunità regionale. E lo faccio non perché voglio male a questa gente, non perché non conosca tutte difficoltà che vivono, ma perché non voglio, ma davvero non voglio, che dipendano dalle miserie che la Regione dispensa, ma solo da loro stessi. E cioè che trovino il modo di tirare fuori il loro orgoglio e riprendere fiducia in se stessi mettendo ognuno a frutto le proprie idee per la Calabria. So che in futuro tutti loro e i loro figli mi ringrazieranno.
Farò del turismo un sistema integrato, insieme pretenderemo e favoriremo infrastrutture forti e servizi di promozione essenziali lungo i percorsi turistici integrati che nasceranno. Monitoreremo la qualità dei servizi offerti, non ci potranno essere operatori o fornitori che marcino contro questa logica, che si permettano la scortesia o l’inefficienza, anche nel privato. Creeremo loghi di qualità attraverso uno stretto controllo e una analisi dei feedback dei fruitori dei servizi. Lavoreremo sui trasporti terrestri, ci opporremo con la forza sia ai ponti veri che ai ponti ideali con la mafia e ogni organizzazione para-mafiosa. Ci proveremo concentrandoci sul potenziamento assoluto dei mezzi a disposizione per Polizia e giudici. Lo chiederemo al Governo e investiremo noi stessi cifre importanti; inoltre, e di questo sono perfettamente convinto, riporteremo sul campo l’idea che fare politica non è una passeggiata in questa nostra terra e che anzi è il mestiere più soggetto ai rischi per chi operi con criterio.
Nelle città riformuleremo i modelli dei consumi più in linea con le evoluzioni a livello europeo. Faremo nascere nelle persone la gioia di centri urbani vivibili e pedonalizzati. Restituiremo alla qualità della vita dimensioni accettabili. Dichiareremo guerra ai centri commerciali (spesso veri centri di riciclaggio di fondi sporchi), ne fermeremo il loro fermento e reintrodurremo con la forza, dove necessario, il senso del decoro e dell’estetica urbana, che non ha bisogno di auto, di scempi di ogni tipo. Vorrei, infine, che questa terra, data la sua posizione favorevole e la ricchezza di alcune risorse naturali, diventasse un campione europeo di economia verde, facendo muovere molte delle proprie imprese e dei propri comuni soltanto con energia rinnovabile. Elemento questo che diventerebbe estremamente qualificante, un ideale grande marchio di attrazione del turismo internazionale e di promozione dei prodotti tipici del proprio agro-alimentare.
Mi batterò affinché i calabresi si prendano cura dei beni pubblici come di loro stessi. Proporrò il modello accoglienza di Riace come buona prassi per tutti i comuni calabresi che, in qualche caso, potranno tornare a vivere. Lo sponsorizzerò con convinzione anche per garantire ai nostri figli e a noi tutti un bagaglio di ricchezze culturali e di esperienze internazionali che il mondo invidia a Riace o a Caulonia e Stignano.
Ridurrò le inefficienze, imporrò scadenze rigide ad ogni processo di concorso, selezione, bando pubblico. Daremo certezza a chi vuole investire o semplicemente a chi vuole vivere in questa terra. Assegnando responsabilità chiare, disincentivando chi si macchia di ritardi e di errori. E sono sicuro di riuscirci mettendo i migliori o chi merita nelle posizioni chiave. Esiste un solo criterio nel quale credo e questo criterio si chiama merito. Sia anche ben certo: i tecnici che hanno lavorato bene in questi ultimi anni, che hanno coordinato l’utilizzo dei fondi europei strutturali difficilmente li cambierò nell’immediato. Benché qualcuno e molte cose mi dispiacciano e non poco, so che farei più male al sistema se li cambiassi tutti. Uno spoil system in questi casi è troppo nocivo e cambiare tutte le persone significa alla fine il disorientamento della macchina e il non utilizzo di molte risorse. Questo ci insegna l’esperienza e questo le teorie scientifiche. Eppure in questi giorni sento dire ai miei colleghi candidati che cambieranno tutto. Anche il cambiamento, secondo me, ha bisogno della sua ragionevolezza, per essere più vero.
Insomma miei cari Calabresi presenterò a tutti voi curricula dettagliati dei vertici della amministrazione che sarà. Vedrete nei loro curricula soprattutto una cosa, una prospettiva grande: la possibilità di agire in libertà. Saranno persone di valenza nel loro settore, riconosciuti non solo dentro, ma anche fuori dalla Regione e magari anche fuori dal Paese. Non vorrò vedere nei loro curricula nessuna di quelle caratteristiche che puzzano di designazione politica: capi di strutture sanitarie pubbliche, rettori di università, dirigenti di imprese para pubbliche, presidenti dell’editoria e dei giornalismi vari, presidenti di associazioni che gestiscono per conto delle Province, dei Comuni o della Regione fondi di dubbia efficacia. Di tutti questi non saprò che farmene. Li farò andare in pensione, nei posti che attualmente occupano, il prima possibile e dove potrò vi assicuro che li cambierò con giovani brillanti e ben formati.
La squadra di governo ve la posso delineare subito, perché non ho compromessi da mettere in cantiere, e ho idee chiare in mente. Francamente, vorrei mettere come assessori e dirigenti i migliori esperti europei dei settori chiave dell’Amministrazione regionale.
Per l’ultima Regione d’Europa, i migliori d’Europa, come è giusto che sia. E largo spazio sarà lasciato agli assi più giovani. Sono stanco di veder chiedere ai giovani candidature di sfruttamento, che servono solo a conquistare voti in favore dei vecchi. Questa volta faremo il contrario. Il passato deve spingere avanti un nuovo futuro, non viceversa. Solo ai migliori tra i vecchi lascerò la possibilità di contribuire al governo della nostra Regione. E sono pochissimi, francamente.
Non mi risparmierò di incontrarvi in tutto il territorio regionale che visiterò instancabilmente a partire dai prossimi giorni.
Sono sicuro che voi, Amici Calabresi, vorreste che io vincessi. Anche se ho solo un mese di tempo so che il 70 per cento di voi, e forse anche più, vuole sentire le mie parole e chiede in mille modi quello che io propongo. L’unico rischio vero è che tenteranno di non farmi candidare, di silenziarmi, di cancellare il mio nome dalle liste, di cancellare il mio nome dai giornali, di fare come se io non ci fossi. Ebbene se le mie parole e il mio pensiero dovessero sparire, vi chiedo solo un piccolo favore, di cercarmi con forza, in tutti i giorni di questa campagna elettorale. Cercatemi sempre e ribellatevi ad ogni occasione in cui non mi sentirete.
Nelle città riformuleremo i modelli dei consumi più in linea con le evoluzioni a livello europeo. Faremo nascere nelle persone la gioia di centri urbani vivibili e pedonalizzati. Restituiremo alla qualità della vita dimensioni accettabili. Dichiareremo guerra ai centri commerciali (spesso veri centri di riciclaggio di fondi sporchi), ne fermeremo il loro fermento e reintrodurremo con la forza, dove necessario, il senso del decoro e dell’estetica urbana, che non ha bisogno di auto, di scempi di ogni tipo. Vorrei, infine, che questa terra, data la sua posizione favorevole e la ricchezza di alcune risorse naturali, diventasse un campione europeo di economia verde, facendo muovere molte delle proprie imprese e dei propri comuni soltanto con energia rinnovabile. Elemento questo che diventerebbe estremamente qualificante, un ideale grande marchio di attrazione del turismo internazionale e di promozione dei prodotti tipici del proprio agro-alimentare.
Mi batterò affinché i calabresi si prendano cura dei beni pubblici come di loro stessi. Proporrò il modello accoglienza di Riace come buona prassi per tutti i comuni calabresi che, in qualche caso, potranno tornare a vivere. Lo sponsorizzerò con convinzione anche per garantire ai nostri figli e a noi tutti un bagaglio di ricchezze culturali e di esperienze internazionali che il mondo invidia a Riace o a Caulonia e Stignano.
Ridurrò le inefficienze, imporrò scadenze rigide ad ogni processo di concorso, selezione, bando pubblico. Daremo certezza a chi vuole investire o semplicemente a chi vuole vivere in questa terra. Assegnando responsabilità chiare, disincentivando chi si macchia di ritardi e di errori. E sono sicuro di riuscirci mettendo i migliori o chi merita nelle posizioni chiave. Esiste un solo criterio nel quale credo e questo criterio si chiama merito. Sia anche ben certo: i tecnici che hanno lavorato bene in questi ultimi anni, che hanno coordinato l’utilizzo dei fondi europei strutturali difficilmente li cambierò nell’immediato. Benché qualcuno e molte cose mi dispiacciano e non poco, so che farei più male al sistema se li cambiassi tutti. Uno spoil system in questi casi è troppo nocivo e cambiare tutte le persone significa alla fine il disorientamento della macchina e il non utilizzo di molte risorse. Questo ci insegna l’esperienza e questo le teorie scientifiche. Eppure in questi giorni sento dire ai miei colleghi candidati che cambieranno tutto. Anche il cambiamento, secondo me, ha bisogno della sua ragionevolezza, per essere più vero.
Insomma miei cari Calabresi presenterò a tutti voi curricula dettagliati dei vertici della amministrazione che sarà. Vedrete nei loro curricula soprattutto una cosa, una prospettiva grande: la possibilità di agire in libertà. Saranno persone di valenza nel loro settore, riconosciuti non solo dentro, ma anche fuori dalla Regione e magari anche fuori dal Paese. Non vorrò vedere nei loro curricula nessuna di quelle caratteristiche che puzzano di designazione politica: capi di strutture sanitarie pubbliche, rettori di università, dirigenti di imprese para pubbliche, presidenti dell’editoria e dei giornalismi vari, presidenti di associazioni che gestiscono per conto delle Province, dei Comuni o della Regione fondi di dubbia efficacia. Di tutti questi non saprò che farmene. Li farò andare in pensione, nei posti che attualmente occupano, il prima possibile e dove potrò vi assicuro che li cambierò con giovani brillanti e ben formati.
La squadra di governo ve la posso delineare subito, perché non ho compromessi da mettere in cantiere, e ho idee chiare in mente. Francamente, vorrei mettere come assessori e dirigenti i migliori esperti europei dei settori chiave dell’Amministrazione regionale.
Per l’ultima Regione d’Europa, i migliori d’Europa, come è giusto che sia. E largo spazio sarà lasciato agli assi più giovani. Sono stanco di veder chiedere ai giovani candidature di sfruttamento, che servono solo a conquistare voti in favore dei vecchi. Questa volta faremo il contrario. Il passato deve spingere avanti un nuovo futuro, non viceversa. Solo ai migliori tra i vecchi lascerò la possibilità di contribuire al governo della nostra Regione. E sono pochissimi, francamente.
Non mi risparmierò di incontrarvi in tutto il territorio regionale che visiterò instancabilmente a partire dai prossimi giorni.
Sono sicuro che voi, Amici Calabresi, vorreste che io vincessi. Anche se ho solo un mese di tempo so che il 70 per cento di voi, e forse anche più, vuole sentire le mie parole e chiede in mille modi quello che io propongo. L’unico rischio vero è che tenteranno di non farmi candidare, di silenziarmi, di cancellare il mio nome dalle liste, di cancellare il mio nome dai giornali, di fare come se io non ci fossi. Ebbene se le mie parole e il mio pensiero dovessero sparire, vi chiedo solo un piccolo favore, di cercarmi con forza, in tutti i giorni di questa campagna elettorale. Cercatemi sempre e ribellatevi ad ogni occasione in cui non mi sentirete.
La Calabria che io chiedo è la Calabria della competenza, della passione, della libertà e della franchezza. Una Calabria “normale”.
Il 28 e il 29 marzo sono certo che ce la faremo.
18 Febbraio 2010 Il vostro
Libero Onesti