La storia della grande musica riparte con l’ottava edizione di Settembre al Parco ed il primo ospite, giovedì 4 settembre con inizio alle ore 21, è Maurizio Vandelli, per un concerto che idealmente (dopo il 2012 con il Rokes Shel Shapiro ed i Dik-Dik l’anno scorso) completa il racconto del beat italiano. La scena è l’Emilia degli anni ‘60, fucina della nuova musica dove nascono tanti gruppi di giovani che inseguono via radio il mito di un sound proveniente dagli States e dall’Inghilterra: è in atto nel mondo una vera e propria rivoluzione musicale e di costume.
Il cantante e musicista emiliano, non ancora ventenne, fonda Equipe ‘84, il gruppo che ha meglio interpretato in Italia il fenomeno beat; Maurizio Vandelli diventa l’indiscusso leader del gruppo.
Partono con una serie di cover nate dalla grande attenzione ad un mondo che cambia non solo musicalmente: “Time is on my side” e “Tell me” dei Rolling Stones, diventano “La fine del libro” e “Quel che ti ho dato”, la mitica “Stay” diventa “Resta” retro del più grande successo “Io ho in mente te” a sua volta cover di “You were on my mind”. Ed ancora l’America di Cher (“Bang Bang”), Beach Boys e Mamas & Papas.
Intanto seguendo (o forse anticipando) un clichè che si diffonde tra tutti i complessi italiani, Equipe ‘84 alterna alle cover straniere una serie di brani composti da autori nazionali, gli stessi impegnati nella traduzione dei testi stranieri. Durante i loro primi passi da musicisti hanno modo di conoscere e suonare con un giovanissimo Francesco Guccini (modenese come Vandelli) e Guccini regala al gruppo canzoni come “Auschwitz” e “L’antisociale”: nasce la nuova musica di lotta e di protesta, i testi invitano a riflettere ed aiutano le nuove generazioni a crescere nel segno della pace ma al tempo stesso della ribellione. L’incontro con Lucio Battisti, e la casa discografica Ricordi, sono per Equipe ‘84 l’occasione per la straordinaria “29 settembre” oltre a “Nel cuore, nell’anima”.
In effetti il beat italiano, oltre a rilanciare il successo della nuova grande musica internazionale, ha avuto un altro importante merito: riuscì a smuovere dall’ombra delle case discografiche e degli studi di registrazione, portandoli allo scoperto verso la fama, tanti giovani cantautori che avrebbero in futuro dominato la scena. In quegli anni il compianto Lucio Dalla aveva cercato il successo a Sanremo nel ‘66 in coppia con Yardbirds (ospiti di Settembre al parco venerdì!) interpretando “Paff Bum!”; l’anno seguente ci aveva riprovato con “Bisogna saper perdere” in coppia con Rokes di Shel Shapiro; ma il momento decisivo della sua carriera diventa Sanremo del ‘71 quando arriva al terzo posto accompagnato proprio da Equipe ‘84 con l’indimenticabile “4 marzo 1943”. Una sinergia, tra gruppi beat e giovani autori, determinante per la crescita del movimento musicale italiano.
Ma Equipe ‘84 va oltre, intraprende una importante sperimentazione musicale e con il disco “Stereoequipe” del ‘68 anticipa in Italia quel progressive che trovò il momento più alto con PFM e Banco del Mutuo Soccorso. Il gruppo continua nel suo impegno artistico fino all’inevitabile scioglimento, che avvenne in più tappe, ma si può ricondurre alla fine degli anni ‘70. Vandelli allora prosegue nella carriera solista che di fatto aveva già intrapreso pur lavorando nel gruppo e che lo vede ancora oggi impegnato a portare in tour un sound che non appartiene soltanto ai nostalgici, ma a tutti gli appassionati giovani e meno giovani. Arriva all’anfiteatro del parco accompagnato da bravi musicisti per un concerto che ripropone tutti i più grandi successi di Equipe ‘84 (“Tutta mia la città”, “Un angelo blu”) viaggiando anche sul sentiero della grande musica nazionale ed internazionale di un’epoca ancora tutta da raccontare. Così il primo appuntamento di Settembre al Parco 2014, diventa un’altra serata cult per tutti quelli che amano la musica e la sua storia.