Uno a uno e Buona Pasqua a tutti.
Potremmo sintetizzare così la sfida fra Barletta e Catanzaro, che ha visto biancorossi e giallorossi impattare al termine di novanta minuti non certo spettacolari.
Tornando indietro nel tempo questo pareggio, anche se accettabile perché è sempre meglio di una sconfitta, non ricorda per niente quel bellissimo pareggio ottenuto dai giallorossi di Claudio Tobia, che alla penultima giornata della stagione di – C1 1986/87 – conquistarono la promozione in serie B, ottenuta poi nel turno successivo dallo stesso Barletta.
All’epoca accadde tutto nella prima frazione di gioco, prima il vantaggio di Chiarella per i giallorossi e poi il pareggio di Castagnini per i barlettani, davanti a sedicimila spettatori.
La partita di ieri giocata al “Puttilli” è stata vista da pochi intimi, lo spettacolo in campo ha offerto poche emozioni, il risultato alla fine ha accontentato tutte e due le squadre.
La cosa più bella è quella invece svoltasi dentro e fuori dallo stadio pugliese.
Il gemellaggio nato in quella storica partita fra le due tifoserie è solidissimo, lo confermano quei sei tifosi catanzaresi, appartenenti alla colonia romana di tifosi giallorossi, che sono stati ospitati con cordialità e gentilezza dai tifosi barlettani come da sempre accade quando le due squadre incrociano le armi.
Chiedere di più alla squadra di Sanderra, oggi con D’Urso in panchina, obiettivamente era troppo.
Il Catanzaro è sceso in campo con una formazione alquanto rimaneggiata e non era facile giocare contro un Barletta che in questo torneo ha dimostrato di valere qualcosa e che dispone di elementi interessanti per la categoria..
La squadra di Sanderra è stata schierata con una sorta di 4-1-4-1 monca soprattutto dell’intero reparto offensivo per via delle forzate assenze di Razzitti e Bernardo (operatosi ieri e a lui vanno i nostri migliori auguri di pronta guarigione).
Il pareggio deve essere visto e accettato in positivo. Perché nell’identica situazione il Catanzaro nel mese di Gennaio perse punti decisivi, quando rese omaggio ad avversari di livello nettamente inferiori.
Alla luce della classifica attuale (a meno nove delle quarte e in vantaggio con Lecce e Matera nei confronti diretti) il rammarico aumenta, poiché quei punti persi sono pesantissimi nell’ottica dell’obiettivo play off, che era nettamente alla portata per questa nuova squadra costruita nel mercato di riparazione invernale.
Nella partita vista ieri, alla penuria di elementi nella fase offensiva si è aggiunta poi l’assenza di Squillace; Ghosheh è stato dirottato sulla corsia di sinistra con l’inserimento di Orchi al fianco di capitan Rigione.
Con l’innesto quasi obbligato di Sarr si è infoltito il centrocampo e Russotto, Mancuso e l’acerbo Caputa, non hanno impensierito quasi mai gli arcigni difensori avversari.
La partita si è svolta sui binari di correttezza e il goal dei barlettani nel primo tempo è arrivato su un bel colpo di testa di Ingretolli che ha saltato più in alto di Rigione.
Il Catanzaro ha tenuto bene il campo dimostrando un buon palleggio nel mezzo, sebbene le condizioni pietose del terreno del “Puttilli” non consentissero giocate d’alta scuola.
Giandonato, supportato da Zappacosta, ha cercato d’illuminare la manovra ma le difficoltà nella trasmissione della palla e nel trovare le giuste verticalizzazioni senza elementi offensivi erano sin troppo evidenti.
Il pareggio delle Aquile arrivava nella ripresa e non poteva avvenire, per quanto suddetto, attraverso un’autorete dell’ex Radi che infilava Liverani dopo una percussione di Daffara sulla destra.
C’era poi qualche altra occasione per il Barletta ma Bindi si è fatto trovare pronto, ci provavano anche i giallorossi ma alla fine il pareggio, oltre ad essere il risultato preventivato alla vigilia, è giusto per quello che si è visto in campo.
Adesso c’è la sosta, poi si riprenderà il 12 Aprile con Catanzaro – Messina, in programma alle 16:00 al “Ceravolo” per la prima delle cinque partite rimaste al termine di un campionato terminato troppo rapidamente per i colori giallorossi.
L’essenziale adesso è continuare a onorare il campionato, le vittorie fanno sempre bene e invogliano il presidente a guardare con fiducia al futuro, in un torneo dove troppo presto sono state deposte le armi.
Un campionato fra l’altro dove andrebbe rivisto il format, perché è davvero assurdo che in primavera, quando da sempre si decidono le sorti delle squadre partecipanti, almeno la metà di queste, nei tre gironi di Lega Pro non ha più nessun obiettivo e addirittura sono estromesse dai palinsesti delle scommesse perché i risultati sono ampiamente prevedibili e inutili ai fini della classifica finale.
L’augurio nostro e di tutta la tifoseria catanzarese è che lo stallo di questa fase stia servendo ai vertici della compagine di Cosentino di programmare con attenzione un futuro tecnico e societario per porre le basi per il prossimo anno, affinché nella successiva stagione, la sfida fra Barletta e Catanzaro, possa essere interessante per entrambe le compagini come quella giocata nel campionato 1986/87.
Buona Pasqua a tutti e Forza Giallorossi
Salvatore Ferragina
Che bel ricordo! Quel giorno ero in Sila e pochi istanti prima che finisse la partita mi sono fermato fra Piterà e Pontegrande pecchì avia a pisciaredda…ho aspettato la fine e poi via a festeggiare….