L’arch. Biagio Cantisani, responsabile del procedimento, è intervenuto con una nota sulla vicenda di Parco Romani, replicando alle accuse formulate da uno degli acquirenti.
“Con riferimento alle notizie apparse sulla stampa nei giorni scorsi, secondo le quali il sig. Giovanni Costa in qualità di portavoce di un “Comitato di Parco Romani” ha preannunciato azioni nei confronti dell’Amministrazione Comunale oltre a richiedere le dimissioni del Sindaco e della Giunta in quanto a suo dire incapaci di gestire la faccenda Romani si precisa:
Tali azioni giungono in maniera improvvisa e incomprensibile nei toni e nel merito delle considerazioni addotte in quanto l’Amministrazione, nella fattispecie, si è adoperata nelle forme e nei modi più opportuni per la risoluzione delle problematiche relative alla vicenda del Parco Romani, e comunque nel doveroso rispetto delle ripetute e pressanti istanze degli acquirenti, tra cui il suddetto sig. Costa, per una problematica che in ogni caso trae origine da progetti avviati ben prima dell’insediamento di questa Amministrazione.
Infatti, l’Amministrazione, preso atto che la ditta Romani non era più nelle condizioni di poter acquistare il terreno di cui alla Convenzione del marzo 2005, ha ritenuto doveroso, proprio al fine di venire incontro alle richieste degli acquirenti, di prendere atto di una ulteriore proposta avanzata dalla Proprietà di Parco Romani atteso che la stessa aveva dato incarico a professionisti esterni di redigere un piano di risanamento dell’esposizione debitoria ai sensi dell’art.67, comma 3 lett.d della legge Fallimentare ed avviare la fase conclusiva di ogni attività idonea a consentire l’apertura del parco stesso. L’Amministrazione, ritenendo che tale ultima proposta appariva compatibile con le proprie esigenze, soprattutto nel conseguire il corrispettivo dell’alienazione e nell’evitare contenziosi di lungo periodo capaci di pregiudicare l’intero impianto del PRU e la sua definitiva attuazione, ha elaborato una proposta che è stata approvata dal Consiglio Comunale all’unanimità dei presenti in data 16 febbraio 2010 con il n. 4.
La ditta Romani ha predisposto il proprio Piano di Risanamento e il 30/6/2010 è stato stipulato l’atto che contestualmente trasferiva a Romani il terreno e all’Amministrazione la soc. Argenta s.r.l. titolare di immobili nel territorio cittadino. Nello stesso atto veniva richiamato il Piano di risanamento asseverato dall’esperto Dott. Antonini, nominato dalla ditta Romani, con verbale notarile del 29/6/2010 che era condizione necessaria e propedeutica per le parti alla stipula del definitivo atto. L’atto stesso impegnava l’Amministrazione a prorogare i permessi di costruire dell’immobile, cosa che è stata puntualmente effettuata con il permesso di costruire in sanatoria n. 1 del settore UdP del 28/10/2010.
Alla luce di quanto esposto questa Amministrazione non solo ritiene di aver messo in atto quanto nelle sue possibilità ma anche di aver sostenuto con forme e comportamenti che hanno visto unità di intenti da parte dell’intero Consiglio Comunale. L’Amministrazione, pur avendo espletato tutti gli atti di propria competenza ha continuato a mantenere alto il livello di attenzione per la realizzazione del Parco Romani sia per l’attuazione del PRU ma anche per esprimere doverosa attenzione su un problema di grande rilevanza sociale e civile. L’Amministrazione, convinta di aver svolto il proprio dovere e convinta soprattutto di doverlo continuare a svolgere, si riserva di agire nei dovuti modi e nelle opportuni sedi contro chiunque voglia in maniera strumentale distorcere la realtà dei fatti nell’interesse non solo del Sindaco e della Giunta ma anche dell’intero Consiglio Comunale”.