Per la prima volta in stagione il Catanzaro affronta un avversario che quest’estate non ha dovuto giocare. La Paganese infatti non ha disputato né play-off, né play-out, dato che al momento dell’interruzione del campionato occupava il quattordicesimo posto. Per gli azzurrostellati l’ultima partita, prima dell’inizio della Serie C 2020/2021, risale addirittura al sette marzo, un pareggio casalingo con la Vibonese.
Un solo punto in due partite: questo il bottino raccolto dalla squadra campana nelle prime due giornate della stagione. Se il pareggio al “Massimino” di Catania, all’esordio, sembrava un’ottimo start, la brutta sconfitta interna contro la Ternana ha fatto tornare con i piedi per terra la squadra dell’ex allenatore del Catanzaro.
Per Alessandro Erra, dopo l’esperienza giallorossa, si tratta della terza stagione alla guida dei campani. Non è il solo ex da affrontare mercoledì: la rosa della Paganese, dopo il mercato autunnale, riassume infatti parte della storia del Catanzaro di Cosentino, con gli acquisti di Sirignano, Squillace e Benedetti. L’altro volto familiare, stavolta figlio della gestione Noto, è Daniel Onescu.
All’interno di NetClub del 10 dicembre scorso, su DB Radio, il tecnico diceva a proposito del Catanzaro: “Porterò con me un ricordo strepitoso per sempre“.
Anche quest’anno l’obiettivo è stare più lontani possibile dalla zona play-out. Alla Paganese è toccato un calendario davvero difficile, con Catania, Ternana e Catanzaro, sulle carte squadre ingaggiate nella lotta per la promozione, da affrontare nelle prime tre giornate. Al momento gli azzurrostellati hanno raccolto un punto su sei: uno score accettabile, vista la caratura dei rivali.
In Sicilia sono passati in vantaggio grazie a un’ingenuità del catanese Silvestri, che ha causato in maniera indiretta il rigore dello 0-1. Per i campani è stata una partita prettamente difensiva, resa agevole da un dodicesimo uomo, il terreno di gioco – o meglio la spiaggia – del “Massimino”, davvero inaccettabile nel calcio professionistico.
Contro la Ternana invece non c’è stata storia: troppo superiori le fere di Lucarelli, per rosa e proposta di gioco. Lo 0-3 finale avrebbe potuto essere ancora più pesante viste le occasioni create dagli umbri.
Sarà una partita importante anche per le aquile che, grazie al riposo forzato della scorsa giornata, hanno avuto tempo extra per ricaricare le pile, dopo l’impegnativa trasferta di Coppa Italia contro il Chievo Verona. Nel frattempo la rosa si è arricchita dei nuovi innesti così come quella dei prossimi avversari che ha visto entrare diversi elementi interessanti in scuderia.
Nella conferenza stampa pre Paganese-Ternana, Erra, ha detto la sua a proposito del mercato: “Sono contento di cosa è stato fatto sul mercato, in relazione al campionato che dobbiamo condurre. Se la società lo riterrà opportuno, interverrà ulteriormente, però posso dire che qualitativamente e quantitativamente stiamo bene. L’arrivo dei nuovi ci permette di poter adottare diversi schieramenti tattici, possiamo provare qualcosa di diverso, ma credo sia normale visto che si giocherà ogni tre giorni.“
L’ANALISI TECNICO TATTICA
A Catanzaro Erra dovrebbe preparare una partita simile alle precedenti: 5-3-2 (o 3-5-2, ma è inutile mascherare la realtà con i numeri) con blocco basso. La Paganese, verosimilmente, lascerà avanzare gli avversari fino a centrocampo per fare densità nel corridoio centrale, aggredire le ricezioni dei giallorossi e costringerli a giocare spalle alla porta. Per i campani è preferibile mantenere un ritmo basso, così da agevolare le uscite di difensori e centrocampisti.
La fase non possesso della Paganese non è particolarmente attiva, neanche vicino l’area di rigore. Il Catania è riuscito a trovare spesso la verticalizzazione per Reginaldo spalle alla porta sul centro sinistra. Tuttavia, non era particolarmente attiva neanche la fase difensiva del Potenza, perciò il Catanzaro dovrà risolvere i soliti problemi di creatività contro squadre dal blocco basso. Chissà, magari rivedremo il 3-4-1-2, con le punte che, abbassando i difensori, potrebbero creare spazi utili per Corapi tra le linee. A prescindere dal modulo, sarà di sicuro prezioso il contributo di Curiale.
Di Piazza, nonostante il fisico, non è a suo agio spalle alla porta, regge poco la pressione da dietro del difensore e non è preciso nelle sponde. L’ex Frosinone invece lavora bene con l’uomo addosso e può essere un ottimo grimaldello per attivare frontalmente i compagni nella densità delle maglie azzurro stellate.
Altra arma importante, in teoria, sono i cambi gioco dal braccetto di difesa all’esterno opposto, che si alza all’altezza degli attaccanti, uno dei pochi meccanismi che ha funzionato nella prima giornata col Potenza. La Paganese non sempre protegge bene lo spazio tra il terzo centrale e il tornante, soprattutto sulla destra, la corsia di Sbampato (difensore) e Carotenuto (tornante). A Fazio (centrale destro contro il Chievo) e Martinelli (centrale, autore di questo tipo di lancio contro il Potenza, che ha generato il rigore di Carlini) il compito di innescare il compagno aperto su quel lato.
Emanuele Mongiardo & Samuele Cardamone