Sono poco più di 3000 gli spettatori presenti al “Ceravolo” accolti da un tiepido sole. Da Pagani ne arrivano una cinquantina e quando le 2 squadre entrano in campo per il riscaldamento, le impressioni della vigilia sono confermate:
Cozza presenta il 3-5-2 con Catacchini che va in panchina e la coppia Fioretti Masini in avanti. Grassadonia risponde con una sorta di 3-4-2-1 affidando il centrocampo nelle mani dell’esperto Romondini. Il tecnico giallorosso è squalificato e si sistema nel settore “distinti” in panchina va il suo secondo D’Urso.
La Paganese entra in campo convinta che le difficoltà del Catanzaro palesate nella precedente sfida di Benevento potevano essere uno spauracchio per i ragazzi giallorossi. Gli azzurro stellati cercano di conquistare la supremazia territoriale nella zona nevralgica del campo. Questa volta non sarà facile per come purtroppo era accaduto in altre partite. Il centrocampo a 3 schierato da Cozza è dinamico e pressa sui portatori di palla avversaria, soprattutto sulla fonte del loro gioco che è l’esperto Romondini. Ronaldo non si limita solo a impostare ma contrasta con decisione in mezzo al campo e Castiglia finalmente non è l’irriconoscibile calciatore che avevamo visto nelle 2 precedenti partite. Ben presto la Paganese deve raccogliersi all’indietro con il risultato che solo con un calcio piazzato di Scarpa, chiama in causa Pisseri.
Il Catanzaro macina gioco, ha difficoltà però ad arrivare sulle fasce per servire i 2 bomber (che spesso stanno lontani dall’area di rigore) e quindi Ronaldo ci prova con il tiro da fuori chiamando Marruocco a un’impegnativa respinta che Fioretti e Masini non riescono a ribadire in rete.
Sul lato destro opera Fiore che quando può sbizzarrirsi in avanti è una spina per la difesa avversaria.
L’ex teatino salta l’uomo con naturalezza ma la sua posizione gli impone di guardarsi pure dalle avanzate del temibile Nunzella e quando arriva sotto porta a volte non riesce ad essere lucido. Alla fine risulterà comunque essere uno dei migliori in campo. Malgrado si giochi a una porta, con la Paganese che si limita a lanciare lungo per il centravanti boa Gilardi, il Catanzaro non riesce a passare. Spesso si va per via centrali perché, come dicevamo sopra il gioco sulle fasce latita. Il goal arriva al 37° non per un’azione corale. Il rilancio di Conti trova impreparato l’esterno difensivo azzurro e Marruoco si avventura in un’uscita kamikaze su Fioretti rimediando un’ammonizione e la massima punizione che il romano realizza con freddezza.
Risultato meritato alla fine della prima frazione e che forse per il volume del gioco espresso sta stretto ai giallorssi. I reparti hanno ben retto e anche Benedetti, appannato nelle ultime uscite, sembra più in palla grazie al fatto che deve correre di meno perché ognuno svolge il prorpio compito con dedizione. Un appunto per Squillace è necessario; dovrebbe essere l’uomo capace di offendere sulla sinistra (come Fiore fa dall’altra parte) ma con il suo dirimpettatio Ciarcià, si limita al compitino.
La ripresa inizia con i ragazzi di Cozza sempre all’attacco volenterosi di mettere al sicuro il risultato. Ronaldo sale sempre più in cattedra e la Paganese fatica ad uscire dalla propria metà campo. L’episodio che cambierà il volto alla partita accade al 72°. Dopo che per più di un’ora di gioco i giallorossi avevano dominato rischiano grosso quando Ronaldo perde palla al limite dell’area dei campani e Babù (quello che al Flaminio grazie alle statuette che scesero in campo ci fece impazzire e che poi sarà espulso) serve Caturano nel più classico dei contropiedi. Una zolla fa rimbalzare male il pallone e l’attaccante proprio sul più bello spara altissimo sull’uscita disperata di Pisseri. Da questa azione però la Paganese prende coraggio e con la difesa degli uonini di Grassadonia alta, guidata da un ottimo Pepe e dall’esperto Fusco, gli avanti giallorssi vanno in sofferenza atletica anche perché gli uomini del reparto centro avanzato avevano speso tantissimo alla ricerca del raddoppio.
Sul lato dove dovrebbe difendere Fiore, Nunzella e Scarpa si trovano spesso in superiorità numerica nei confronti di Conti. Un paio di volte ci pensa Sirignano (tornato “il muro” che conoscevamo) a tappare qualche falla che si apre, ma al 77° il Catanzaro capitola sul solito goal preso da un corner. Questa volta non ci sono errori di piazzamento, Fioretti buca il pallone in area e Conti (che era in affanno da qualche minuto) non riesce a chiudere su Girardi che trafigge l’incolpevole Pisseri. Il cambio annunciato, cioè quello di Catacchini per uno degli attaccanti deve essere necessario in ogni caso altrimenti nei minuti rimanenti si poteva rischiare.
Il pubblico non comprende la scelta di levare dal campo Fioretti perché vuole la vittoria ma alla fine Cozza avrà ragione. Per essere pignoli potremmo dire che forse si poteva fare un attimo prima. Proprio Catacchini scodella al centro per Masini tornato nella sua posizione di centravanti e come faceva nella scorsa stagione, riesce magistralmente a girarsi in area e con un gran destro ad incrociare, all’81° riporta i giallorossi in vantaggio con il “Ceravolo” che esplode. Adesso con la nuova predisposizione in campo il Catanzaro protegge meglio e non soffre più e in più dimostra autorevolezza gestendo bene il pallone con i suoi calciatori dai piedi buoni. C’è tempo per vedere l’esordio di De Risio che entra in luogo di un buon Castiglia e quello di Bugatti che esordisce in C1 dimostrando sempre quel grande cuore che tutti gli riconoscono anche in quei pochi minuti che gioca. Le uniche sofferenze arrivano per il triplice fischio finale che tarda ad arrivare. Vittoria meritatissima che per volume di gioco espresso poteva essere anche più larga.
Il Catanzaro è per il momento fuori dalla zona play out, questa è la più bella notizia della giornata. Da questa partita bisognerà ripartire consapevoli che il cammino è durissimo ma allo stesso tempo adesso bisogna essere consci delle proprie forze. La Paganese è la classica squadra di C1 e in questo torneo le compagini per caratteristiche tecniche si somigliano tutte. Oggi il Catanzaro più che il gioco ha ritrovato la compattezza che era mancata, lo spirito di sacrificio di tutti e il fatto che la squadra è stata cortissima concedendo le briciole all’avversario, per più di un’ora di partita deve fare ben sperare. Bisognerà andare ad Andria consapevoli della propria forza badando come si è fatto oggi al sodo. Questa C1 è un torneo non spettacolare dal punto di vista tecnico e se calciatori di categoria superiore come Ronaldo e lo stesso Castiglia si calano come oggi nel contesto del torneo, con il rientro di Russotto e con qualche accorgimento tattico la salvezza diretta non sarà una chimera.
Ad Andria il Catanzaro ha bisogno di tutti, noi come sempre risponderemo, PRESENTI.
Salvatore Ferragina
LE AZIONI SALIENTI DAL CANALE YOUTUBE DELLA SOCIETA’ DEL CATANZARO