Nell’ambito dell’inchiesta Robin Hood che ieri ha portato all’arresto, tra gli altri, dell’ex assessore regionale al Lavoro Nazzareno Salerno, vi sono altri cinque indagati.
Si tratta di altrettanti professionisti: Valerio Grillo, 65enne avvocato vibonese; Antonio Cusimano, 57enne commercialista catanzarese; Luigi Gullo, 44enne avvocato di Roma; Francesco Perri, 66enne avvocato cosentino e Francesco Lia, 53enne commercialista reggino.
Le accuse sono di concorso in abuso d’ufficio: i professionisti facevano parte del Comitato di gestione del credito sociale, organismo che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato creato ad hoc dall’ex assessore regionale per alimentare il suo consenso e la sua rete di clientele.
Sempre in base alla tesi della Dda, che ieri ha fatto scattare le manette per nove persone – tra esponenti politici, imprenditori e amministratori pubblici della Regione – Salerno li avrebbe nominati nel Comitato con lo scopo di favorirli “esclusivamente per motivi personali e privati, per via di rapporti di amicizia” o per garantirsi un tornaconto elettorale. Consentendogli, di conseguenza, di guadagnare, per le loro prestazioni, in forza dei contratti professionali stipulati, con un presunto danno per la Regione Calabria di circa 237 mila euro.