Vono, Di Cuonzo, Di Maio, Bruno, Benincasa, Ciano, Gimmelli, Longoni, Donati, Lodi, Mosciaro, Montella, Corapi, Berger, Mancinelli, De Franco, Di Meglio, Orosz, Capicotto, Gaglione, Gigliotti, Ferrara, Devona, Auteri e Pitino. Venticinque uomini che meritano rispetto.
E’ giusto iniziare questa “striscia” con un grande elogio a chi oggi, fra mille evidentissimi problemi, esattamente a tre giornate dal termine della regular season, è ancora in corsa per il primato, con una costanza di rendimento, gioco e spettacolo che non ricordiamo da anni. Quasi “soli contro tutti” viste le esigue presenze sugli spalti. Fortunatamente i quadri tecnici hanno capito le motivazioni di questa disaffezione, giacché sulla propria pelle stanno vivendo una situazione cui i tifosi del Catanzaro hanno fatto il callo: l’insicurezza societaria.
Certo che il calcio è strano, visto visto che una ventina di tifosi del Gela espone uno striscione che contesta il loro presidente. A noi, nella situazione attuale, basterebbe anche un quarto di “Tuccio”. Certamente c’è da rammaricarsi. E’ giusto e sempre doveroso ricordare il -3 che qualcuno ci ha lasciato in dote. Ed è giusto ricordare che l’attuale compagine societaria non offre alcuna garanzia poiché i limiti sono evidenti e sotto gli occhi di tutti.
Grazie Ragazzi! Non è facile allenarsi durante la settimana e preparare le partite in certe anomale situazioni. Eppure per ciò che state facendo meritate solo il massimo rispetto.
Oggi tornava al “Ceravolo” Nicola Provenza con il suo Gela, all’ultimo treno utile per riagguantare un posto nei play off. Niente da fare: annichilito dalla banda di Auteri come nella gara d’andata. In curva gli Ultras hanno esposto alcuni striscioni: uno di rispetto verso i calciatori; uno per ricordare a qualcuno di tornare “il santo indietro” perché è nostro; uno di sostegno a un loro esponente; uno per ricordare “Il Siberiano”, capo ultrà della curva della Salernitana scomparso di recente; infine uno di cordoglio per il sindaco Rosario Olivo colpito da un lutto in settimana.
Primo tempo da favola per i ragazzi con la gloriosa maglia giallorossa: fraseggi, circolazione della palla, verticalizzazioni e velocità sono stati gli ingredienti di 45 minuti perfetti. Per chi assiste agli allenamenti settimanali, ciò che si vede in campo la domenica è tutto “normale”. Bravo Auteri.
Il mister ha rispolverato il centrocampista Lodi, come a Monopoli, e ha spostato Corapi sulla fascia sinistra. Insistendo con il 3-4-3, ancora una volta arriva la conferma che se hai mentalità e stai bene ogni calciatore rende al massimo.
Sblocca Mosciaro su calcio di rigore (procurato da lui stesso) contestato dai gelesi perché a loro avviso Di Cuonzo ha continuato a giocare con un loro giocatore fuori uso. A dire il vero, per essere onesti, l’attaccante colpito da una manina di Gimmelli è rimasto in piedi e il terzino delle Aquile ha giustamente proseguito. In ogni caso anche senza quell’azione era chiaro che il Catanzaro da un momento all’altro sarebbe passato in vantaggio. Del Gela del primo tempo nulla da segnalare: Vono è stato spettatore non pagante.
La ripresa vede i siciliani alla ricerca del pareggio, con il baricentro spostato più avanti. Pur non rischiando nulla, il Catanzaro soffre nelle ripartenze perché sia Bruno sia Lodi non sono abili nel velocizzare la manovra. Quando Corapi invece si accentra il Catanzaro sfrutta gli spazi che il Gela lascia e colpisce con l’uomo che, sino a quel momento, aveva fatto infuriare anche Auteri per una prestazione non degna della sua fama. Parliamo di Lucas Longoni. Un destro devastante da fuori ad incrociare e Nordi (buon portiere) deve andare a raccogliere la palla nel sacco, prendendosi un altro “gollazzo” dell’argentino dopo quello del “Presti” all’andata.
A questo punto la partita è finita. C’è solo il tempo per rivedere un Cunzi che crea movimento ma nulla più. I nostri difensori sono insormontabili e il Catanzaro accompagnato dagli applausi e dagli OLE del solito pubblico presente porta a casa i tre punti.
Ora c’è da affrontare questo finale di stagione. Domenica ci sarà il Siracusa in trasferta, ma la partita più importante si giocherà in settimana. A fine partita, al passaggio del maggior azionista, il pubblico dei distinti implorava di “rispettare” questa squadra onorando gli impegni. Rimango preoccupatissimo per lo sguardo di sorpresa del presidente che sembrava dire “e io cosa c’entro?”.
Grazie di nuovo RAGAZZI. Comunque vada a finire, voi meritate dieci e lode. Altri meritano solo zero per non avere saputo sfruttare un’occasione unica per passare alla storia. Ci sarà qualcuno pronto a prendere per mano questi ragazzi? La città, la classe politica e imprenditoriale hanno l’occasione di dimostrare che in fondo in fondo anche loro hanno un’anima.
SF