È stata eseguita ieri pomeriggio, nella sala mortuaria dell’ospedale di Lamezia Terme, l’autopsia sul corpo di Francesco Pagliuso, l’avvocato 43enne assassinato nella notte tra il 9 e 10 agosto scorso nel giardino della sua abitazione di Via Marconi.
Secondo quanto appurato dall’anatomopatologo il penalista è stato ucciso con tre colpi di pistola che lo hanno attinto sulla parte sinistra del collo; fatto, tra l’altro, che era stato già appurato dagli inquirenti dopo aver visionato le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza installate all’esterno dell’abitazione della vittima.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, dunque, le ferite al collo confermerebbero che Pagliuso, durante i secondi precedenti all’agguato, stesse afferrando la sua borsa sul sedile dell’auto per poi scendere dalla stessa ed avviarsi verso casa.
Il killer, che in base alla traiettoria dei proiettili dovrebbe essere una persona di almeno 1,80 di altezza, non gli avrebbe dato però il tempo di uscire dal suo Suv, un Volkswagen, esplodendogli i tre colpi d’arma i cui lampi sono stati immortalati dalle videoregistrazioni. Dopo aver ucciso Pagliuso l’assassino avrebbe anche raccolto da terra i bossoli per poi fuggire.
Dopo l’autopsia, intanto, la salma del penalista è stata restituita alla famiglia; nel tribunale cittadino verrà invece allestita la camera mortuaria dove sarà esposta a partire dalle 14.30 di oggi, venerdì 12 agosto. Nello stesso giorno, alle 17, si terranno i funerale presso la chiesa del Rosario, a poca distanza dal palazzo di giustizia. Dopo le esequie Pagliuso riposerà nel cimitero di Soveria Mannelli, suo paese d’origine.