C’era una terza persona ieri sera in località Vindacito nella campagne di Calabrò dove il quindicenne A. P. ha ucciso a colpi di pistola l’amico e quasi coetaneo Francesco Lamberti Prestia, di qualche mese più grande, 16 anni da compiere nel mese di luglio. Si tratta di un diciannovenne residente a Paravati, D. E., che in serata si è costituito ai carabinieri. Secondo quanto appurato dagli inquirenti avrebbe accompagnato i due ragazzi sul luogo della tragedia e, sentiti gli spari, sarebbe fuggito in auto. Sulle sue tracce c’erano ormai da diverse ore i carabinieri del Comando provinciale di Vibo che, unitamente ai militari della Stazione di Mileto, avevano già individuato l’auto del ragazzo.
Presunto assassino. Pochi dubbi sulle modalità dell’omicidio. A sparare è stato A. P., 15 anni, compagno di scuola di Francesco, ucciso con almeno tre colpi di pistola che lo hanno attinto in parti vitali del corpo. Il presunto assassino è stato a lungo ascoltato dalla Procura del Tribunale dei minori a Catanzaro e ora si trova recluso in una struttura protetta a disposizione dell’autorità giudiziaria.
L’arma del delitto. Resta un mistero come il quindicenne sia entrato in possesso della pistola a quanto pare regolarmente detenuta dai familiari, probabilmente dal nonno, e perchè sia giunto armato all’appuntamento con la vittima.
Per tutta la mattinata i militari dell’Arma hanno setacciato palmo a palmo l’uliveto, teatro della tragedia che ha sconvolto l’intera comunità di Mileto, alla ricerca dell’arma utilizzata per l’omicidio. Dinamica e movente del delitto sono comunque al vaglio degli inquirenti che solo al termine dell’interrogatorio faranno conoscere le determinazioni e i conseguenti provvedimenti di carattere giudiziario.