Oltre l’indecenza

Il Catanzaro resuscita anche il Bologna. Ennesima sconfitta interna e undici miserrimi punti all’attivo al giro di boa.
di Giuseppe Mangialavori

Mai, dico “mai” nella storia dell’U.S. Catanzaro dal 1929 ai nostri giorni ci si era messi a scavare così in fondo. Una trivella di dimensioni inimmaginabili che ha raggiunto il petrolio dello sconforto totale della tifoseria giallorossa. Ogni commento, qualsivoglia attributo da affibbiare a questa situazione sarebbe poco pregnante. Il Catanzaro perde per la straennesima volta (oramai abbiamo perso il conto) e arriva al giro di boa con i miserrimi undici punti figli di una più che pessima gestione di una Società che tale non dimostra di essere nei fatti.
Eppure non si chiedeva tanto, solo un po’ di rispetto in se stessi e di conseguenza negli altri. Rispetto? Neanche a parlarne. Solo caos totale come avviene da due anni a questa parte. Anche i commentatori televisivi si muovono a compassione e coloro che ogni volta leggono la classifica di serie B, oramai non guardano più, di getto “cantano” la filastrocca:” negli ultimi posti Catanzaro e Cremonese”. Presto, se dovesse continuare così, abbandoneremo il condominio per riappropriarci solitari dell’ultimo posto in graduatoria.

Chiedo scusa se la mia trascrizione di una famigerata forma dialettale catanzarese non sarà esatta, ma è il caso di dirlo:”ni vinna u vombicu”. Ogni frase vestita di diplomazia, ogni tolleranza pessimamente travestita da azioni che lambiscono le parti rettali degli autori di questo scempio, non può appartenere più al vocabolario di chi ama il Catanzaro. Eppure si cerca di emulare il buon Luigi Tenco:” vedrai, vedrai, vedrai che cambierà, non so dire come o quando, ma un bel giorno cambierà”

Ieri l’Albinoleffe ha messo in grosse difficoltà quel sontuoso Catania che qualche giorno addietro umiliò gli uomini di Guerini e per più di venti minuti il Catanzaro era rimasto solo soletto in fondo (anche la Cremonese si sforza a muoversi). Il Catanzaro? Nulla, anzi, il nulla. E ora ci sarà la re-re-re edizione della rivoluzione di gennaio. Le dichiarazioni dei “campioni” nuovi arrivati? Eccole: Sono venuto a Catanzaro perché è una piazza esigente e c’è una Tifoseria fantastica (dichiarazioni che dovranno avere una cartina al tornasole anche a maggio/giugno però…) i punti che ci separano dalla salvezza si possono ancora recuperare… la prossima gara (Morgia docet) dovremo vincerla a tutti i “costi” (… e poi ancora) chiediamo alla tifoseria di starci vicino perché solo con il “contributo” di tutti (“…”?) potremo risollevarci. Frasi sentite e risentite dall’anno scorso, ma quest’anno i nostri eroi sono riusciti nel difficilissimo intento di fare peggio!

E allora nessuna assoluzione per una ”s”ocietà che non ha gestito che il pettegolezzo e l’autovittimismo fine a se stesso o fine a non so cosa…! Gli interessi satellitari intorno al nucleo giallorosso sono dei più disparati, ma anche Niccolò Machiavelli consigliava al Principe, in certe circostanze di agire “con i guanti di velluto”. Ma ai nostri eroi neanche un po’ di stile. A Catanzaro però non c’è nessun “Valentino”, ripeto c’è il nulla.
I giocatori ieri (e non solo) hanno mollato. Il povero Guerini si trova a gestire un gruppo allo sbando e non credo che durante il corteggiamento bergamasco gli avessero prospettato questa estrema eventualità. Assisteremo anche al suo ”martirio”? Non se lo merita e sarebbe agghiacciante. Ieri il “solito” tiro al volo di Corona ha accarezzato il palo della “est”, Russo ha ciccato una palla che chiedeva solo di essere messa nel sacco, Myrtaj ha visto annullata la sua conclusione dall’estremo difensore bolognese. E il Bologna? Un tiro e mezzo, due gol e gli infreddoliti tifosi del Catanzaro tutti a casa a riscaldarsi con le delusioni come uniche compagne.

Tutti a dire, ci vediamo giovedì per la contestazione. Quale? Vi chiedo. E si doveva attendere proprio a questo punto per farla? Si è parlato pocanzi di Machiavelli, mi rifaccio alla sua totale disistima nel popolino per pronosticare che a Catanzaro non accadrà proprio nulla. Le promesse sul Catanzaro e non solo… sono tante e il Popolo Italiano non ha mai avuto gli attributi per risolvere le questioni. Ha sempre (e questo lo insegna la storia) avuto il bisogno di un “liberatore”. Da Carlo VIII a Napoleone III (vedi Cavour) ai nostri amati U.S.A. la situazione non è mai cambiata. E’ scritto nel nostro DNA e se c’è qualcuno che si ribella a questa evidenza, gli si dice:” ma cosa vuoi fare? Vuoi cambiare tu la situazione?”…” Ma fatti i fatti tuoi che campi cento anni…!” Il catanzarese (per il momento) interpreta al meglio questo ruolo ereditato dalla storia di un popolo abituato solo a “tirare a campare” ed ad avere “l’invidia” e il confronto negativo come unici fari comportamentali.

Non si spiega altrimenti questa situazione grottesca. Nessuno vuole ergersi o porsi da un pulpito di giudizio. La colpa è di tutti coloro (anche del sottoscritto) che hanno permesso che si arrivasse a questo punto senza muovere un dito. Ai “fuori sede” è concesso solo l’uso della tastiera e del telefono, ma a coloro che dicono solo a parole di amare il Catanzaro, non si può perdonare nulla.
La colpa di questa situazione è anche di questo sito ( ah ah ah ah ahy ah ah ah ah ah ah) scusate la grassa e grossa risata (la faccio per non piangere, anzi, per non “cuvaliare”) e anche di quei giornalisti che hanno scritto per tempo la verità ( ah ah ah ah ahy ah ah ah ah ah ah) ricusatemi per la rè-risata/pianto.

Compari e compari dei compari, datevi una mossa! La storia l’avete già conquistata, quella dei records negativi di tutta la vita dell’U.S., ora cercate di recuperare. E’ Moggi che si alza anzitempo quando gioca la “sua” Juve (ma è prima in classifica). Nessuno ha il diritto di farlo quando si è autori e attori di misfatti su misfatti. L’ho già detto e lo ripeto, imparare a chiedere scusa a tutta la gente che sta vivendo questo momento non è segno di debolezza, anzi.

Nella prossima gara il Catanzaro andrà a fare visita al Vicenza dell’ex Carbone… e sotto l’Epifania nel sacco di Anania (Belardi andrà via) non ci si augura nessun ragalo dalla…befana. I “regali” della sorte e non, sono oramai finiti.

Giuseppe Mangialavori

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Giuseppe Mangialavori

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