Intervistiamo

Nuova aggressione al Pronto Soccorso del “Pugliese”

Il sindacato dei medici insorge

«Per la seconda volta in dieci giorni nuova violenza ha caratterizzato e turbato la vita degli operatori medici, infermieri, ausiliari del Pronto soccorso dell’Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio, uno dei quali è stato aggredito da un utente». A denunciare l’episodio è il Sindacato medici italiani che manifesta a tutti loro la propria solidarietà. «Da oltre 10 anni – prosegue la nota – sollecitiamo inutilmente l’adozione di provvedimenti che possano garantire maggiore sicurezza agli operatori.

Il Pronto soccorso di Catanzaro crediamo sia fra i pochi in Italia e anche in Calabria che è tuttora sprovvisto di servizio di vigilanza adeguato. Le carenze organizzative legate alla grave carenza di personale infermieristico, la riduzione dei posti letto dell’azienda e la mancata attivazione dell’osservazione breve intensiva, determinano lunghe attese per i pazienti e i loro familiari, sia prima della visita medica che in attesa del ricovero.

Ciò determina spesso fenomeni di intolleranza che troppo spesso terminano con aggressione verbali e fisiche agli impotenti operatori. L’assoluta inerzia e il completo disinteresse dell’azienda per la problematica segnalata non è più tollerabile ed è ben evidente come siano ravvisabili estremi di responsabilità sia penale che civile. È altrettanto evidente tuttavia che le responsabilità più consistenti e più gravi, a Catanzaro, come a Cosenza, come a Reggio Calabria risiedano negli esiti devastanti di un Piano di rientro che ha badato solo ai risultati finanziari e non sta tracciando alcun percorso di rinascita della sanità calabrese.

La drastica diminuzione delle possibilità di ricovero e l’indebolimento diretto dei servizi di Pronto soccorso determinati dal selvaggio turnover zero della gestione commissariale sono il primum movens di tale insopportabile situazione nei confronti della quale, tuttavia, anche la Direzione aziendale non è riuscita a esercitare un qualsiasi ruolo di contenimento. Chiediamo scusa alla gente esasperata ma crediamo che gli operatori del Pronto soccorso debbano poter lavorare serenamente».

Autore

Redazione

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