Pubblichiamo di seguito il comunicato dell’assessore alla Cultura e al Turismo Nicola Armignacca, la replica dei consiglieri d’opposizione Salvatore Scalzo ed Eugenio Occhini: un botta e risposta duro sulla Notte Piccante. Infine la nota stampa dell’Osservatorio per il Decoro Urbano che denuncia la situazione igienica dei vicoli del centro, aggravata secondo l’associazione dalla tre giorni di festa.
Red
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La “Notte piccante” è stata senza dubbio un grande evento per la città di Catanzaro e la Calabriatutta, con una tre giorni che ha registrato presenze record di oltre 200 mila visitatori. Pure essa non ha avuto l’effetto miracolistico di riuscire a produrre nei consiglieri Occhini e Scalzo qualcosa che vada oltre le dichiarazioni da retorico ineffabile di cui sono protagonisti da mesi. Le loro dichiarazioni appaiono tanto più gravi se si considera che non sono soltanto frutto del normale gioco delle parti, ma di utilizzazione di dati del tuttoerrati, certamente frutto di (gravissima) disinformazione e non di malafede. Occorre innanzitutto precisare che per i tre grandi eventi di punta, la mostra permanente “Divinità e Miti”, che sarà visitabile nelle sale del San Giovanni fino al prossimo gennaio, e i concerti di Patty Pravo e dei Subsonica, è stata spesa una somma di 164 mila euro: centomila euro in meno rispetto a quanto aveva preventivato il mio predecessore, l’assessore Talarico, nella stipula della Convenzione che ha siglato qualche giorno prima delle elezioni con la Regione Calabria proprio per l’edizione 2011. Preciso inoltre che nella mostra non c’è alcuna riproduzione – sostenere il contrario è un’affermazione gravissima! – trattandosi dell’esposizione di opere autentiche di Michelangelo Maestri e del capolavoro (un solo quadro!) di Ambrogio Lorenzetti, “La Piccola Grande Maestà”, presentato per la prima volta nel Sud Italia. Dispiace che persone della levatura di Scalzo e Occhini possano affermare che la cultura sia determinata dalla quantità e non dalla qualità: se così fosse, non si capirebbe come mai milioni di persone abbiano visitato il “Cenacolo” o la “Dama con l’ermellino” di Leonardo da Vinci. Tanto varrebbe dire ai turisti di non venire in Calabria per vedere i Bronzi di Riace, perché sono soltanto due! Rispetto alla spesa per i concerti, sono anche io dispiaciuto che eventi di tale caratura siano così costosi: registro però che con i 78 mila euro spesi per i Subsonica siamo riusciti a dar vita ad un grande evento che ha portato il nome di Catanzaro nei grandi circuiti nazionali della musica, e ha trascinato nella nostra città migliaia di fan da tutta la Calabria e da fuori regione. In quel costo, peraltro, è compresa la spesa per l’allestimento del grande palco di piazza Prefettura, che ha ospitato – nell’ottica di una virtuosa economia di scala – anche il concerto di Patty Pravo e le esibizioni delle band locali. Voglio fare un distinguo, però, rispetto ai due profeti che si stracciano le vesti per le somme spese: Scalzo sarà certamente disinformato, ma non capisco come mai Occhini non gridò allo scandalo lo scorso anno, quando per un artista certamente meno quotato vennero spesi 75 mila euro. E’ risibile, inoltre, la polemica sui promoter che i due consiglieri chiamano in causa. Non sono io a dover fare l’avvocato difensore, in quanto a parlare è la loro storia personale e professionale. Il fatto stesso che tutti gli eventi programmati e annunciati quest’anno si siano effettivamente svolti, a differenza di quanto avvenuto nelle passate edizioni, è evidente conferma della bontà della scelta.
Ancora una precisazione riguardo alla spesa per i calendari: si tratta di una somma che abbiamo inteso utilizzare per acquistare alcuni prodotti – tra cui una nuova cartina turistica della città – che non soltanto sono stati distribuiti ai turisti durante l’evento, ma restano nella disponibilità dell’amministrazione per tutto il corso dell’anno. Per quanto riguarda i servizi di comunicazione e divulgazione dell’evento alla stampa, è quella una voce espressamente prevista nel quadro economico della convenzione stipulata dall’assessore Talarico con la Regione Calabria, e che il sottoscritto non ha potuto mutare se non diminuendo l’entità delle voci di spesa. Va da sé, naturalmente, che abbiamo ritenuto questo servizio di promozione dell’evento più importante della commissione per l’assaggio del morzello o di costose consulenze per coordinamenti artistici, di cui evidentemente il consigliere Occhini non si è mai accorto. Infine, la questione dei trasporti, che sono stati, in effetti, forse l’unica criticità di questa nuova edizione della “Notte piccante”. A tal proposito voglio svelare il fatto che, soltanto grazie all’intervento del sindaco Michele Traversa, del direttore generale delle Ferrovie della Calabria Giuseppe Lo Feudo, nonché all’abnegazione del direttore dell’impianto dott. Vigna e del personale operativo, è stato possibile garantire il servizio Funicolare per due notti. Evidentemente i due consiglieri hanno vissuto su Marte, tanto sembrano disconoscere i gravi problemi di natura economica e gestionale che attanagliano le Ferrovie della Calabria. In quanto ai servizi dell’Amc, sulla quale evidentemente Scalzo e Occhini vorrebbero gettare la croce, ritengo doveroso ringraziare l’amministratore unico ing. Antonio Izzo e il personale tutto, che con grande sforzo sono riusciti a garantire per l’evento i collegamenti con i parcheggi del Musofalo e della Sidis con il centro. I lavoratori, peraltro, hanno operato in regime di straordinario e in notturna, e hanno ripreso il servizio al mattino di giorno 12 per garantire i servizi scolastici. Il programma dei trasporti, certamente ridimensionato rispetto alle necessità, ha dovuto tenere conto delle reali capacità dell’Amc. Nessun altro intervento era possibile effettuare a causa della situazione di difficoltà di natura economica, gestionale, di carenza di mezzi e di personale, in cui versa l’Amc, che affonda le basi nella cattiva gestione dei cinque anni del centrosinistra. Concludo ribadendo, ancora una volta, la filosofia che ha ispirato questa nuova edizione della “Notte piccante”, rivoluzionata nel format, nell’offerta di eventi e manifestazioni, e soprattutto ridimensionata nella spesa: 200 mila euro in meno rispetto allepassate edizioni, che hanno comportato una spesa di 500 mila euro per una sola notte. Ritengo, doverosamente, che i soldi dei cittadini vadano utilizzati per affrontare problematiche essenziali della città, soprattutto in settori strategici quali le politiche sociali, l’ambiente, l’istruzione”.
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Registriamo neppure senza troppa sorpresa una risposta scomposta e inopportuna dell’assessore Armignacca (o chi per lui). I comunicati della maggioranza sembrano, infatti, essere ascrivibili sempre alla stessa penna. Noi proviamo a riflettere su un problema e la maggioranza scarica offese personali, eludendo la gravità e la serietà dei problemi posti. Sarebbe il caso, gentile assessore, di fare un bel bagno di umiltà e mettere da parte demagogia e arroganza, rendendosi conto che quando le cose non funzionano bene, è il caso di discutere con costruttività per migliorarle nel futuro (anche perché noi abbiamo riconosciuto le oggettive difficoltà di costruire l’evento in pochi mesi). Il problema culturale posto nel nostro comunicato faceva leva anzitutto su un problema di identità e riconoscibilità della manifestazione della Notte Piccante. E, sotto questa prospettiva, l’evento si è rivelato ampiamente insufficiente e totalmente da rivedere. E crediamo che sia sotto gli occhi di tutti. Sulle spese dei concerti e delle mostre e anche del resto, ci permettiamo di dire che siamo più che informati. Rimandiamo i lettori alle delibere dirigenziali visibili sul sito. E a farsi quattro conti e soprattutto a vedere con quanta dissennatezza vengano spesi i fondi pubblici. Ci auguriamo infine che ci possa essere un cambiamento di linguaggio e soprattutto che la maggioranza, che tanto e sempre si appella ad improbabili passati, cominci a parlare dell’unica cosa che interessi ai catanzaresi e cioè il presente e il futuro. E su presente e futuro, francamente c’è da preoccuparsi.
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Chi, in questi ancora assolati giorni di fine estate, si avventura nei vicoli e nelle viuzze a ridosso di Corso Mazzini , inizia uno sgradevole viaggio nel degrado. La vegetazione spontanea raggiunge, in alcuni casi, l’altezza degli arbusti che caratterizzano la macchia mediterranea, i detriti e le macerie residui di interventi edilizi sono diventati luogo di proliferazione di perniciosi insetti, le mosche e le zanzare planano e picchiano sulla pelle alla ricerca di sangue da suggere e, dulcis in fundo, un nauseante olezzo assale le narici.
I vichi, quindi, che costituiscono quella amena e caratteristica rete viaria ancora oggi utilizzata dai catanzaresi per i loro spostamenti nel centro storico, sono abbandonati a sé stessi e, proprio in questi ultimi giorni, hanno subito un ulteriore vulnus a causa della Notte Piccante. Direte, ma che c’entrano Patty Pravo ed i Subsonica con i vichi di Catanzaro? Nulla, salvo a considerare che le migliaia di persone che sono accorse in Città hanno dovuto constatare la mancanza di bagni e WC chimici e, gioco forza, quando scappa la pipì, hanno pensato bene di utilizzare i discreti vichi di Catanzaro per svuotare le loro vesciche.
In Piazza dell’Unità d’Italia, per esempio, un solo WC chimico è stato posizionato a ridosso del Teatro Politeama ed i residenti, memori delle passate edizioni della Notte Piccante, si sono stupiti di questa scelta ed hanno chiesto che venisse integrato con altri quattro o cinque, come avvenuto in passato. Richiesta caduta nel vuoto che ha avuto come risultato che un cortiletto, posto sul retro di una pizzeria che si affaccia sulla Piazza, venisse prontamente utilizzato e trasformato in pubblico vespasiano e la stessa sorte hanno patito, come detto, i vicoli che fanno parte dell’antico quartiere ebraico.
Non basta, quindi, cara Amministrazione comunale, l’aver ramazzato prontamente qua e là tovaglioli di carta, pacchetti vuoti di sigarette, piatti e bicchieri di plastica, quello che occorre è che, immediatamente, si proceda al lavaggio ed alla disinfezione delle strade e dei vichi, per ovvi motivi di igiene pubblica, allo sfalcio della dilagante vegetazione spontanea ed alla rimozione dei rifiuti.