FRANA JANO’ / DOMANI A PALAZZO DE NOBILI SARA’ RICORDATO L’ANNIVERSARIO DELL’EVENTO FRANOSO CHE HA COLPITO LA ZONA
Domani, sabato 12 febbraio alle ore 16 nella sala consiglio di palazzo de Nobili, alla presenza del vescovo, mons Antonio Ciliberti, il sindaco Olivo e la giunta incontreranno i cittadini del quartiere Ianò, per fare il punto della situazione, in occasione dell’anniversario della frana che ha colpito la zona
___
DE GAETANO ESPRIME SODDISFAZIONE PER ACCORDO DI PROGRAMMA COMUNE – FF.SS.
Testo integrale della dichiarazione diramata dal consigliere comunale Giuseppe De Gaetano
“Esprimo una grande soddisfazione ed un pubblico riconoscimento all’Amministrazione comunale rappresentata dagli assessori Argirò, Soriero e Talarico per l’accordo raggiunto e sottoscritto con le Ferrovie dello Stato.
Un accordo che porta nella disponibilità del Comune le stazione di Sala e Santa Maria, nonché l’intera infrastruttura dismessa, mediante un accordo di programma, che dovrà prevederne la cessione a titolo gratuito all’Amministrazione comunale e la rivalutazione urbanistica delle aree che rimarranno in proprietà alle FF: SS: consentendo a Catanzaro Sala di diventare un importante centro internodale(Parking per autobus di linea extraurbana) e a Catanzaro Lido, di potenziare ulteriormente il suo sviluppo turistico e commerciale.
L’accordo prevede, inoltre, un master plan esplicativo degli interventi e delle funzioni previste da assegnare alle aree da riqualificare e, cosa molto importante, per la quale il sottoscritto è stato protagonista di svariati interventi in Consiglio comunale, la soluzione del passaggio a livello di Casciolino, che tanti problemi crea al quartiere sia sotto il profilo della mobilità urbana, che in quello di un effettivo decollo turistico. L’accordo sottoscritto è coerente con il Piano strategico che l’Amministrazione Olivo s’è dato in una visione di Città metropolitana, cerniera tra lo Ionio ed il Tirreno, che opera la ricucitura tra i quartieri, valorizza le peculiarità territoriali ed assurge al ruolo di Capoluogo regionale. Piano strategico approvato dal Consiglio comunale all’unanimità e senza alcun dissenso da parte dell’opposizione, che prevede, inoltre, l’impegno da parte delle FF:SS: di uno studio progettuale che vede Catanzaro Lido quale fulcro nodale di un tripolo di comunicazione ferroviaria tra Lamezia- Roccella – Crotone da sottoporre all’attenzione della Provincia e della Regione per gli impegni finanziari previsti nell’ambito del contratto di servizio che regola il transito ferroviario. E’ un altro tassello che valorizza i poli di Sala e Lido e che si aggiunge ai tantissimi messi in cantiere dal centrosinistra nella realizzazione di quella “Catanzaro città dell’accoglienza, della cultura e dell’innovazione”, il programma del sindaco Olivo, che nessuna opposizione ha messo in discussione durante la consiliatura, né in questa fase preelettorale, per carenza di progettualità alternativa o ancora meglio per condivisione delle scelte operate dal sindaco Olivo e dalla sua amministrazione. A lui va riconosciuto il merito di aver avuto idee chiare e grande capacità progettuale, nel tracciare le linee di sviluppo di una Città contemporanea a dimensione europea, e, soprattutto, la perseveranza nel portare avanti l’azione amministrativa, anche in periodi e situazioni politiche e ambientali difficili, per non definirle ostruzione”
___
GALLERIE DEL SAN GIOVANNI OGGI VENERDI 11 ORE 19:00 “OGNI VITA È SACRA”
ESPONE – DAVI DE MELO SANTOS
Davi De Melo Santos nasce a Belo Horizonte, Brasile, nel 1982.
Più conosciuto nel suo paese come DMS, nel 1998 inizia il suo cammino nel mondo dell’arte diffondendo il suo lavoro per le strade delle principali capitali del Brasile, arrivando ad essere riconosciuto a livello nazionale e partecipando ad eventi ed esposizioni legati alla street art.
Acquisisce importanza a livello internazionale quando concorre al premio per il miglior writer dell’America Latina e si posiziona tra i primi tre classificati.
Nello stesso periodo realizza molti lavori commerciali.
Come designer grafico, realizza diversi lavori di illustrazione digitale, ed oggi è creatore ed esecutore di vari progetti personali tanto in Italia quanto in Brasile. De Melo partecipa anche a progetti di carattere sociale, tanto in Brasile quanto in Italia: a Bologna, fa parte di un progetto di rivitalizzazione del centro storico ed universitario, che ha come intento cambiare il modo di vedere della società bolognese in relazione all’arte di strada, trasformando luoghi degradati dal vandalismo in vere opere d’arte.
Nel 2010 realizza la sua prima mostra a Bologna, all’interno di una expo collettiva.
A Catanzaro, in qualità di esperto nell’arte di strada, ha tenuto lezioni di writing al centro di aggregazione giovanile di via Fontana Vecchia, il Centro Calabrese di Solidarietà, con un progetto sociale educativo.
Portando lo stesso progetto al Carcere Minorile, sviluppa con i giovani detenuti lezioni di arte e sensibilità attraverso l’uso de colori, arrivando a realizzare con gli stessi ragazzi un murale all’interno delle mura del carcere.
Esegue lavori per la Biblioteca pubblica di Catanzaro, per il Tribunale Minorile, e per privati.
In questo momento Catanzaro si trova nella rotta di questo artista brasiliano, che è alla sua seconda mostra nella città.
LA MOSTRA : “Ogni vita è sacra”
Viviamo in un mondo materialista, in cui gli oggetti tendono ad acquisire più valore della vita umana.
Si perde il concetto di sacro ogni giorno in cui l’umanità avanza nella sua concezione di progresso.
Ancora oggi l’etnia, il colore della pelle e lo status sociale dettano le regole per l’accettazione nella società che conosciamo.
Per anni la chiesa ha discusso di santità, allontanando i più da ciò che si considera sacro, nascondendo le tendenze ed i comportamenti mondani delle figure sacre della chiesa, rendendole distanti dal resto dell’umanità, con l’intento di proteggere i propri interessi.
L’artista De Melo, attraverso la sua mostra, crea un ambiente di riflessione su questo tema, portando al visitatore una critica sulla nostra società, creando uno stretto legame tra il sacro al profano, nell’intento di demistificare ciò che si giudica sacro e generalizzando a livello universale, riconsiderando ogni vita come un soffio di sacralità essendo sempre manifestazione del creatore, che porta tutto e tutti sullo stesso livello, “Il Sacro”.
“Ogni vita è sacra” è il nome dato a questa esposizione, che porta ad un universo magico e cosciente sull’umanismo che tende a scomparire con il progresso creato ai giorni nostri.
Assessore alla cultura
Antonio Argirò
——————
CIMINO: “MALACARIA: DOPO QUARANT’ANNI DI UMILIANTE DOLORE SI CERCHINO I COLPEVOLI E LA VERITÀ”
Testo integrale della dichiarazione rilasciata dal consigliere comunale Franco Cimino
“Giuseppe Malacaria, a quarant’anni dalla sua tragica morte, è una ferita, un dolore, un’umiliazione.
Ferita aperta, dolore costante, umiliazione profonda. Della famiglia e di tutta la Città.
Sono ritornato anch’io, l’altra sera, 4 febbraio, giorno dell’anniversario, in piazzetta della Libertà, che a lui andrebbe intitolata, per ricordare.
Il mio personale sgomento di allora, di ragazzo appassionato di politica, dinnanzi a un qualcosa di incomprensibile e assurdo. Dopo i moti di Reggio, in quell’assurda rivalità con Catanzaro, per quella stupida lotta per il capoluogo, qualcuno – che voleva soffiare sul fuoco e incendiare tutta la Calabria – pensò bene di mettere dell’esplosivo davanti al portone della Provincia, provvisoriamente sede della Regione.
Ricordare: sgomento e meraviglia per il “cortese” divieto della Prefettura alla manifestazione unitaria indetta dai partiti antifascisti, compreso il mio, la DC, quale risposta democratica alla violenza.
E dolore e incredulità quando, scioltasi la manifestazione e dispersi i partecipanti secondo la propria militanza politica, nella sede della mia DC, in Via San Nicola, appresi di una bomba esplosa a pochi centinaia di metri di distanza.
Confusione, disorientamento e paura ammorbavano l’aria infestata di un acre odore di polvere e sangue.
Era difficile capire. I più non capivano. Io non capii. Per questo non sentii paura né dolore, ma soltanto una voglia sfrenata di tornare a casa, con il primo che mi desse un passaggio verso Marina.
L’indomani, alla notizia che un giovane operaio di soli 33 anni fosse stato lacerato da una bomba, avvertii tanta rabbia e tanti “se”.
Il più grande: se la manifestazione unitaria si fosse regolarmente tenuta Malacaria sarebbe morto?
Quel se gigantesco si è sciolto l’altra sera, per bocca di Quirino Ledda, che mi ha introdotto in un altro “forse”: forse la bomba sarebbe potuta esplodere in piazza e i morti avrebbero potuto essere molti di più.
Non si è trattato allora dell’opera di un pazzo e di un solitario fascista soltanto, ma di un obiettivo insito nella stessa strategia della tensione e di quel terrorismo nero che da lì in poi avrebbe insanguinato le piazze e le strade di tutta Italia.
Catanzaro era l’obiettivo, lo era per il suo ruolo e la sua forza simbolica.
Il giovane Giuseppe la vittima sfortunata, colpita perché si trovava sulla strada dell’impegno civile e della testimonianza democratica. Per questo, anzi di più per questo, è preoccupante che in questi Quarant’ anni di bugie di stato, di distorsioni della verità, di inganni e di informazione deviata, Catanzaro non abbia duramente lottato per l’affermazione della verità.
La verità è una: Malacaria è stato assassinato nel tentativo fallito di provocare una strage. C’è una firma sotto quel delitto ma non se ne legge il nome. E i nomi dei colpevoli, mandanti ed esecutori.
Quarant’anni sono un tempo lunghissimo per il dolore ma non sufficienti per cancellare tracce e prove di una tragedia. C’è in giro che ha ucciso e ordito la trama omicida. Ci sono in giro anche molti che conoscono la verità. Ma la verità è monca e diventa offensiva se manca il colpevole. Restituire dignità e onore a Catanzaro e giustizia alla famiglia Malacaria, significa cercare i colpevoli. Catanzaro, attraverso una decisione della sua Amministrazione Comunale, chieda formalmente che siano riaperte le indagini e sia avviato un nuovo e più equo procedimento giudiziario. Intanto avvii, nella cittadinanza, una corretta opera di informazione, rivolta soprattutto ai giovani, affinché sappiano che in quella piazzetta un ragazzo come loro è stato massacrato dall’odio ideologico, dall’intolleranza, e da una idea fascista della società e della nazione, che nega il diritto alla libertà. Anzi, nega che gli uomini possono avere diritti”.