Catanzaro Night News

Nota stampa del segretario della CIGL Catanzaro Lamezia; Basta che non se ne parli.

Basta che non si dica come spendono i nostri soldi, quelli dei cittadini onesti che pagano le tasse, che non hanno un lavoro e vorrebbero farlo, quelli dei tanti cassaintegrati e disoccupati, dei giovani precari che non hanno un contratto. La migliore classe dirigente del Paese, quelli che hanno studiato, si sono laureati costringendo spesso la propria famiglia per raggiungere quell’obiettivo a sacrifici, ad indebitarsi. E ora, sono anche loro indebitati.

Siamo un Paese precario perchè si costringe la migliore classe dirigente a vivere sottopagata, a lavorare in un Call Center che in realtà si rivela una scatola vuota manovrata da affaristi e faccendieri. O la costringe, ci costringe, a lavorare nei supermercati con uno stipendio misero, perchè sottopagati nelle campagne, negli agrumeti, negli uliveti a raccogliere olive, in un cantiere senza sicurezza, senza protezione, senza diritti. Che scarica sui lavoratori del pubblico impiego, sulla scuola sui ragazzi che la frequentano e dovranno formare l’Italia di domani, il peso della Crisi tagliando risorse alla formazione, alla ricerca, alla sanità.

Ma basta che non se ne parli. Che non si sappia.

I giornalisti non possono fare il proprio dovere, così come i magistrati, messi alla gogna, mentre continuano ad essere minacciati dalla criminalità organizzata nell’indifferenza generale e delle Istituzioni.

Ma basta che non sene parli… degli affari loschi, della malapolitica, della mancanza di un programma serio di un Governo che non propone nessuna politica per aiutare gli italiani che soffrono e stanno sempre peggio.

Il congresso della Cgil ha proposto un piano per il lavoro credibile per creare 1.000.000 di posti di lavoro, un Milione, che è possibile realizzare con qualche misura seria di giustizia sociale, come per esempio far pagare le tasse a chi non le paga. A chi sfrutta lo Stato e quindi noi cittadini, evadendo le tasse.

Ma basta che non se ne parli, del decreto Ronchi e delle altre normative, che venderanno un bene pubblico e naturale come l’acqua ai privati. Norme da cancellare con un referendum popolare per il quale si stanno raccogliendo le firme.

E non si capisce bene ancora chi pagherà la manovra correttiva da 25 miliardi di euro che il Governo intende fare per sanare i conti pubblici. Il sospetto che vista la Crisi, visti i tanti cassaintegrati, i disoccupati, gli inoccupati e gli studenti, a pagare saranno sempre gli stessi: i lavoratori, i pensionati i servizi pubblici che saranno sempre più scarsi e carenti.

Catanzaro, 10 maggio 2010

Giuseppe Valentino

Segretario Generale Cgil Catanzaro – Lamezia

Autore

Salvatore Ferragina

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