In merito alla seduta del consiglio comunale interviene in una nota stampa il capogruppo di Democrazia e Centralità Giovanni Merante.
Ho assistito ad un consiglio farsa, afferma Merante, dove tutte le negatività, le contraddizioni di una maggioranza allo sbando sono emerse in tutta la loro completezza, ed a capo, un sindaco, stanco, attonito, accerchiato dagli sguardi dei suoi adepti, che cercava, di giustificare il ritiro delle sue dimissioni, eludendo, colpevolmente, i fatti per i quali aveva assunto la sua precedente decisione.
Olivo, da circa due anni, non ha più una maggioranza in consiglio, non solo numerica, ma anche qualitativamente degna di sostenere un confronto dialettico politico con l’opposizione. Una maggioranza priva di collante, che in questi anni, ha vilipeso una intera città, senza spirito propositivo e priva di iniziative programmatiche tese a colmare il gap negativo cui siamo ricaduti. Una maggioranza che si ricompatta su una pratica di sport e che ritrova sul salvataggio, solo temporaneo della FC Catanzaro, una presunta unità, unità solo formale su di un atto deliberativo adottato con una variazione di bilancio resa possibile dallo storno di capitoli che ricordo, per dovere di verità, impinguati dalle tasse dei nostri cittadini.
Ho assistito all’intervento del Sindaco Olivo, che dall’alto del suo scranno, inneggiava ai partiti della sua coalizione, facendosi forte di presunti numeri che avrebbero reso la sua maggioranza inattaccabile fino alla scadenza del mandato.
Ma involontariamente il mio sguardo volgeva al documento firmato da alcuni consiglieri comunali consegnato ad Olivo a sostegno della sua permanenza in carica. Ma, se la matematica non è opinabile, le firme risultavano 17 (su 41 consiglieri comunali) e quindi tali, da far riconfermare al sindaco le sue dimissioni. Ma, arriva, l’ancora di salvataggio: ascoltiamo in consiglio gli assist di presunti consiglieri di opposizione, solo verbali, non di sostegno al sindaco, ma inverosimilmente, di richiesta di ritiro delle dimissioni per impedire lo scioglimento del Consiglio comunale, o aggiungerei ironicamente, per mantenere la loro poltrona.
Non vi è dubbio alcuno, alla luce dei fatti registrati, che il sindaco, oggi più che mai, è ostaggio dei partiti della sua coalizione, e non tanto del partito di maggioranza relativa, il PD, che da giorni esprime solidarietà sulla stampa solo a firma di qualche ragazzino o ragazzina, dirigenti per caso, ma privi di ogni esperienza politico-amministrativa, ma, paradossalmente, di qualche lista civica, che esprime in città qualche centinaio di voti, pur avendola nel cuore, che solo nelle ultime ore, al fine di sedare ulteriori terremoti, riceveva dal sindaco un ulteriore incarico di sottogoverno prestigioso e rappresentativo in una importante società partecipata dall’amministrazione comunale di Catanzaro.
Ed allora, conclude Merante, Rosario Olivo, da persona perbene qual è, ha perso una ulteriore occasione, di chiudere la sua lunga esperienza politica ed istituzionale, in maniera elegante, rimanendo costretto ed impelagato in una tela da lui non tessuta e nella quale, sicuramente rimarrà ostaggio.
Giovanni Merante
Capogruppo
Di “Democrazia e Centralità”