Non ci sono al momento comunicati ufficiali. Ma forse è meglio così. Dà più il senso della piena emergenza, della cosa riuscita in extremis, senza salvataggi spettacolari preordinati. Le ultime ore utili per salvare l’ Effeci Catanzaro sono servite e stamane, con la presentazione delle ricevute di pagamento, dovrebbe esserci la sicurezza dell’accettazione con relativo pericolo scampato di essere esclusi dal calcio nazionale.
In un turbinio di attività frenetiche – tuttavia abituali per chi segue le disavventure societarie giallorosse dell’ultimo decennio – i nostri ‘eroi’ hanno salvato la creatura calcio cittadina. Servirà? Non servirà? Lo scopriremo solo vivendo.
Intanto da questa vicenda viene fuori un personaggio nuovo, importante, dinamico e decisivo. No, non è Antonio Aiello, la cui irruzione sulla scena è stata utile a concludere lo scorso campionato ma poi … non si è rivelata decisiva per la soluzione della crisi che anzi si è acuita giorno dopo giorno a botte di comunicati avversi e poi congiunti.
Parliamo di Paolo Abramo il cui ruolo di tessitore certosino nel dissestato mondo imprenditoriale locale, ma soprattutto la propria estraneità calcistica hanno probabilmente favorito la buona conclusione della manovra.
E se fosse lui l’uomo della provvidenza? E se l’avessimo in casa la soluzione agognata alle manifeste incapacità gestionali del calcio nostrano?
Abramo ha un curriculum manageriale di tutto rispetto e di enorme esperienza; non ha interessi a lucrare alcunchè come tanti nel mondo del calcio; ha un grande carisma ed una capacità decisionale eccezionale; conosce il territorio, le sue forze sane reali e quelle…posticce ; e poi, virtù forse superiore a tutte le altre, non è avvezzo a tanti compromessi sentimenali che nuocciono e pregiudicano la sana crescita di un’azienda privata condizionata da interferenze di tipo clientelare e nepotistico.
Insomma, se il ‘miracolo’ delle ultime ore è stato possibile grazie al presidente della Camera di Commercio, il suo artefice sarebbe la persona giusta per condurre – o almeno impostare – la prossima compagine societaria dell’F.C. Catanzaro. Paolo Abramo presidente super partes assicurerebbe equilibrio tra i soci, oculatezza gestionale, operatività scevra da scelte passionali sbagliate; ma sarebbe anche un riconoscimento doveroso per chi si è prodigato per la maglia giallorossa – senza esserne intimante innamorato come tanti che lo professano ma non lo dimostrano – e la testimonianza condivisa di reale svolta.
Nonostante queste recenti buone notizie Catanzaro infatti è ormai una piazza disillusa. Tornerà allo stadio ed al suo vecchio amore solo se a richiamarla saranno uomini e progetti concreti. Le ‘sirene’ adulatrici e compiacenti non funzionano più e le scarse presenze al Ceravolo, nonostante un campionato di vertice, lo hanno ampiamente dimostrato.