Sono entrato nell’azionariato dell’FC Catanzaro, come è noto, nella fase finale del campionato 2007/2008. L’ho fatto, come più volte detto e rimarcato, per non lasciare solo il mio amico Pasquale Bove, anche lui grande tifoso e grande appassionato, in una missione che all’epoca sembrava quasi “impossibile”: salvare il Catanzaro dall’onta della retrocessione nei dilettanti (la squadra si trovava in zona playout) e, successivamente, dal concreto rischio della sparizione dagli scenari del calcio professionistico a causa della pesante situazione economico-finanziaria. Situazione resa ancor più preoccupante dalla miriade di contratti pluriennali (e fuori da ogni logica di categoria) che la società giallorossa si ritrovava e che, in qualche caso, continuano a rappresentare ancor oggi un fardello gravoso da sopportare. Il primo obiettivo, la salvezza sul campo, venne raggiunto seppure in extremis; il secondo obiettivo (la iscrizione al campionato 2008/2009) venne invece raggiunto nei giorni caldi di fine giugno-inizio luglio 2008 allorchè la società, grazie agli enormi sacrifici economici ed all’impegno del suo azionista di maggioranza e del suo azionista di minoranza, riuscì ad essere regolarmente ai nastri di partenza del campionato. La storia del campionato 2008/2009 è storia recente: si sarebbe dovuto forse allestire (per come si era in un primo tempo detto) una formazione meno ricca di nomi altisonanti e meno costosa al fine di consentire alla società di fare fronte senza affanni ai gravosissimi impegni di gestione ed agli impegni ancora rinvenienti dalla precedente gestione. La passione e l’attaccamento ai colori giallorossi ha invece fatto cambiare in corsa i programmi ed il Dg Improta ha allestito una squadra competitiva che ha condotto un girone d’andata eccezionale raggiungendo, nonostante un girone di ritorno meno brillante, il terzo posto e giocandosi la promozione nella lotteria dei playoff. Lotteria che, per l’ennesima volta, non è stata benigna con la squadra giallorossa che, per la quinta volta nella sua storia, ha dovuto cedere il passo alle avversarie. Inutile discettare sulla partita di ritorno col Pescina, chiedersi se ci siano colpe specifiche (certamente involontarie) dell’arbitro oppure di questo o quel giocatore, così come non vale attardarsi sulla stessa gestione tecnica della gara. Si è perso e purtroppo ognuno di noi, tifosi, calciatori, tecnici e dirigenti, se n’è dovuto fare una ragione. La sconfitta, come spesso accade nel cinico ed irriconoscente mondo del calcio, a tutte le latitudini, ha trasformato una stagione comunque brillante in un “fallimento”, tanto che le stesse persone (Dg, Ds, dirigenti, giocatori, tecnico e quant’altri) che, senza la deviazione di Corapi in barriera e le incertezze di Mancinelli, sarebbero state magari elevate al rango di “eroi”, si sono in qualche modo trovate a gestire il comprensibile malumore di una piazza ancora una volta delusa dal risultato di una partita decisiva. Nel corso dell’anno 2008/2009 Pasquale Bove, socio di maggioranza, ed il sottoscritto socio di minoranza abbiamo dovuto fronteggiare le enormi difficoltà di una gestione gravosa, a fronte della quale le risorse derivanti dagli introiti tipici del settore sono, come quasi dappertutto, inadeguate ed insufficienti. Ed anche gli aiuti esterni, venuti sotto forma di sponsorizzazioni, sono stati marginali rispetto agli impegni economici cui fare fronte. Nella fase finale della stagione ai due vecchi soci si è affiancato Antonio Aiello, imprenditore di origini calabresi ma da tempo operante a Cuneo. Anche lui si è avvicinato al Catanzaro per amore. Ha dato, anche lui, un contributo concreto alla causa giallorossa, nei limiti in cui ha finora potuto farlo, ed ha portato con sé, com’era naturale, anche l’entusiasmo del neofita. Assorbita la “botta” della eliminazione nella semifinale playoff, c’era comunque da pensare anche al dopo. Negli ultimi giorni, grazie all’impegno anche in questo caso prevalente del presidente Bove, alla esperienza ed all’impegno del sottoscritto, nonché alla collaborazione del neosocio Aiello, abbiamo ottenuto le liberatorie di calciatori e tecnici necessarie per l’iscrizione al campionato oltre a far fronte ad una serie di altri onerosi adempimenti senza i quali l’iscrizione stessa sarebbe resa impossibile dai regolamenti di Figc e Lega Pro. Ho fatto, assieme a Bove, molto di più di quel che era normale che facessi nella mia qualità di socio marginale. Con Pasquale abbiamo fronteggiato, mettendo in campo risorse, faccia e credibilità personale, situazioni e momenti assai difficili per mandare avanti la società e consentire alla squadra di fare il meglio possibile sul campo. Ora è il momento che altri si sobbarchino questo impegno gravoso. E ci sono le condizioni perché ciò possa avvenire senza che il Catanzaro rischi di rimanere in mezzo al guado. Il socio Antonio Aiello il quale, come già detto, è anche lui un grande appassionato ed un grande tifoso, ha infatti manifestato l’intenzione di acquisire la maggioranza del capitale sociale e di assumere in prima persona la guida della società. Io credo che possa essere la persona giusta per riportare prima possibile in alto il vessillo del Catanzaro e per far riassaporare ai tifosi giallorossi, senza alcuna distinzione, il gusto inebriante di quella vittoria che, anche recentemente, siamo stati più volte tutti sul punto di assaporare ma che purtroppo è sfuggita ancora una volta. E’ già azionista col 25% e può diventare la nuova guida dell’FC Catanzaro acquisendo intanto un altro 25% (del 30% attualmente di mia proprietà), soltanto rilevando gli impegni e le garanzie prestate dal sottoscritto a favore o per conto della società. Successivamente potrà subentrare, se Bove e lo stesso Aiello lo vorranno, negli impegni e nelle garanzie prestate da Pasquale acquisendo tutte o parte delle quote attualmente di proprietà del presidente in carica. Potrà, in tal modo, avviare la programmazione della prossima stagione in totale autonomia. E’ giusto infatti che si lasci strada libera a chi, in questo momento, ha più voglia ed entusiasmo per cimentarsi in quella che resta un’impresa con un altissimo coefficiente di difficoltà e di rischio. Aiello sa che potrà contare ancora, fino al 30 giugno, data fissata dalla Lega per l’iscrizione al campionato, sullo stesso massiccio impegno da parte del sottoscritto, oltre che naturalmente di Pasquale Bove, per affrontare al meglio detta scadenza. Scadenza che impone ulteriori grossi sacrifici. Toccherà a lui, poi, affrontare entro il 6 luglio le ulteriori incombenze economico-finanziarie imposte dalla Covisoc e comunque nettamente inferiori a quelle che nella stagione passata vennero soddisfatte dal presidente Bove e dal sottoscritto. Sono certo che la passione, l’entusiasmo e la determinazione di Aiello non sono inferiori a quelle di nessuno e quindi tutto andrà nel modo migliore. Concludo ringraziando, per la mia parte, quanti in questo anno hanno contribuito a dare tante soddisfazioni, soprattutto sul campo, a tifosi e dirigenti, al di là della sfortunata e purtroppo decisiva partita casalinga col Pescina. In primis il mio socio di maggioranza Pasquale Bove: persona buona e generosa, con il quale abbiamo affrontato ostacoli che sembravano insuperabili costruendo anche, col determinante apporto del Dg Improta e dell’allenatore Provenza, una formazione di grande qualità umana e tecnica. Poi l’allenatore Provenza, uomo di eccezionale qualità che, facendo leva sull’organico messo a disposizione dalla società, ha raggiunto un traguardo che prima non aveva mai toccato. E forse ha ragione il tecnico quando dice che avrebbe avuto bisogno, in alcuni momenti della stagione, di una maggiore presenza degli uomini che rappresentavano la società. Partendo dal terzo posto di quest’anno, e contando d’ora in avanti, come sono certo che sarà, su una più stretta collaborazione con la società, potrà certamente centrare obiettivi ancora più gratificanti. Proseguo con lo staff tecnico ed i calciatori tutti: dal più rappresentativo e più amato dai tifosi, vale a dire Caputo, senza i goal e le giocate del quale il Catanzaro non avrebbe potuto volare così alto, al capitano Gimmelli; dal veterano Di Meglio, fino a quelli che, come Benincasa, Bruno, Frisenda non hanno, per una ragione o per l’altra, trovato molto spazio. Infine ai più giovani, da Mangiacasale a De Franco, da Sorrentino a Gaglione fino a Diarrà ed ai Montella. E ancora allo staff medico, guidato dal prof. Francesco De Santis col supporto del dottor Giuseppe Gualtieri, sempre attento, professionale e tempestivo. Un saluto, non formale ma sentito, ai tifosi ed in particolare agli ultras, sempre vicini alla squadra, a Franco Rotella ed al Catanzaro Club, da sempre punto di riferimento della tifoseria giallorossa. Tutti i tifosi, siano essi autonomi od organizzati nei clubs, sono infatti un grande patrimonio; forse l’unico vero patrimonio di questa squadra. Mi auguro che sostengano nel modo più appassionato e sincero il patron in pectore Aiello, perché chi guida il Catanzaro, per raggiungere risultati, ha bisogno di fiducia e di un clima sereno, senza il quale è difficile costruire qualcosa di positivo. Un ringraziamento va fatto poi a quei pochi imprenditori che in qualche modo hanno dato una mano al Catanzaro, alleviando le “sofferenze” di Pasquale Bove e del sottoscritto: da Giuseppe Speziali, fino a pochi giorni addietro presidente di Assindustria, a Floriano Noto; da Giuseppe Gatto, oggi Presidente di Assindustria, all’ex presidente dell’Us Pino Albano che con la Siarc ha sponsorizzato la maglia del Catanzaro. Infine un ringraziamento alle Istituzioni: al Comune che non ha mai fatto mancare il proprio sostegno alla società grazie all’impegno del sindaco on. Olivo, del vicesindaco avv. Tassoni, dell’assessore allo Sport Gatto, dell’assessore al Turismo (nonché ultrà) Talarico e di tutti i consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione; alla Presidente della Provincia Wanda Ferro; al Presidente della Camera di Commercio Paolo Abramo ed al Direttore della stessa Cciaa, Maurizio Ferrara; al Prefetto dott. Calvosa, al Viceprefetto dott. Cento, al Questore dott. De Felice ed a tutti gli altri che, pur nelle difficoltà originate dai lavori in corso allo stadio, hanno aiutato il Catanzaro a giocare nella sua “casa” e dinanzi al proprio pubblico.
Chiudo esprimendo l’amarezza per quel che poteva essere e non è stato. Mi riferisco alla partita col Pescina ed all’eventuale possibile vittoria in finale contro il Gela. Nel calcio, si sa, bastano spesso un palo di troppo o una deviazione beffarda a cambiare le cose. Ma dalle più grosse delusioni si può anche ripartire lavorando sulle cose buone costruite magari migliorandone altre. Questo compito d’ora in avanti, visto che anche il presidente Bove ha manifestato l’intenzione di mettersi appena possibile da parte, spetterà probabilmente ad Aiello. Gli rivolgo un augurio sincero con un grande “in bocca al lupo”.
Catanzaro, 27 giugno 2009 dott. Giuseppe Soluri