Quello che il PDL provinciale definisce un “inutile tentativo”, da parte di qualcuno, di scoraggiare l’elettorato di Scopelliti evidenziando come una sua eventuale elezione a governatore della Calabria possa depotenziare Catanzaro in quanto capoluogo di regione, è, nostro malgrado, non un “tentativo” bensì una realtà già tangibile. Infatti Scopelliti ha già lavorato per depotenziare Catanzaro, e tuttora vi lavora. Il PDL provinciale dunque, in questa occasione, palesa molta ingenuità dal momento che non riesce a comprendere che lo status di capoluogo non reclama il semplice pennacchio ma richiede contenuti certi, rappresentati da prerogative, funzioni, competenze e ruoli intoccabili. Peppe Scopelliti invece ha già dato abbondanti prove di non essere un politico in grado di garantire l’unità dei calabresi e – per quanto riguarda specificamente lo status istituzionale di Catanzaro – ha già mostrato le sue intenzioni belliche. Sentirci dire oggi da Scopelliti che “il capoluogo non si tocca” è una banale ipocrisia che puzza di campagna elettorale. Contano i fatti non i proclami. Perché dovremmo credere alle parole di Scopelliti quando, fino a ieri, egli ha contrastato in ogni modo e con ogni mezzo il ruolo di Catanzaro?
Possiamo forse dimenticare che Scopelliti dichiarava, solo pochi mesi fa, di accettare la candidatura a governatore solo se ciò avesse beneficiato la sua Reggio? Possiamo dimenticare che Scopelliti è colui il quale ha trascinato Catanzaro (nella sua insana visione campanilistica degli affari regionali) nelle aule dei tribunali per derubare al capoluogo di regione ruoli e funzioni? Qualcuno ha già dimenticato la vicenda della Direzione Regionale del Lavoro, o quella più recente delle Dogane? O la pretesa di richiedere per Reggio il Comando Militare Regionale? O il suo attivarsi per soffiare a Catanzaro il competence-center delle Poste Italiane? O le bugie storiche raccontate al suo fido Italo Bocchino il quale, abboccando, è stato indotto ad affermare che lo status metropolitano per Reggio è un atto dovuto quale risarcimento per i torti subiti da quella città negli anni ’70? E chi risarcisce allora Catanzaro? Ed in che misura?
E’ evidente allora che se l’argomento “capoluogo” è entrato in campagna elettorale, bisogna assumersene le responsabilità per definirlo concretamente. Non ci interessa il pennacchio ma il contenuto di tale status. Ed è un fatto che Scopelliti (ma non solo lui) voglia depotenziare il ruolo direttivo di Catanzaro.
Ma siccome crediamo nella possibilità di un ravvedimento, sebbene tardivo e sospetto, da parte di chicchessia, siamo disponibili a cambiare opinione su Scopelliti e sui suoi accoliti catanzaresi. Purché ci diano un segno: sostenere il ddl “Catanzaro Capitale” giacente in Senato e presentare analogo progetto alla Camera. Ricordandosi ovviamente di votarlo, visto che recentemente il voto di qualche nostro parlamentare viene a mancare su questioni importanti come, ad esempio, quello sul ddl “Lazzati”.
Fabio Lagonia; Gregorio Buccolieri; Raffaele Fabiano; Rocco Mazza; Claudio Pileggi;
Antonio Capellupo; Rocco Cina; Aldo Ventrici; Eugenio Riccio; Giuseppe Gualtieri
Movimento Civico “CatanzaroNelCuore”