Ormai è una corsa a tre. Ma il prossimo commissario alla Sanità non sarà calabrese e non sarà Mario Oliverio. L'”estromissione” del governatore – incompatibile col doppio ruolo a causa di una norma inserita nella nuova Legge di stabilità – è l’unica notizia che sembra certa, visto che il governo non ha ancora sciolto il nodo sul successore di Peppe Scopelliti e Luciano Pezzi.
I nomi che circolano sono quelli di Carlo Lusenti, medico, già segretario del sindacato medici ospedalieri e assessore della Salute dell’Emilia Romagna quando a guidarla c’era Vasco Errani. L’altro papabile, le cui quotazioni sono salite nelle ultime ore, è quello di Enrico Desideri.
Laureato in medicina e chirurgia, specializzato in medicina del Lavoro, vanta 100 pubblicazioni scientifiche e un’esperienza decennale ed è consulente dell’Agenas. Più staccato, ma non fuori dai giochi, l’attuale sub-commissario Andrea Urbani, che è la “prima scelta” del ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
È stato proprio lei, pochi giorni fa, a rimarcare la necessità di nominare al più presto il capo della Sanità: «Questa patata bollente – avrebbe detto –non intendo continuare a tenermela. La situazione non lo consente e rinviare ancora non ha senso».
Ecco perché ormai i tempi dovrebbero essere ristretti. Intanto, in Calabria, Oliverio ha provato a fare la voce grossa e a incalzare il governo.
Durante una riunione straordinaria di giunta ha annunciato lo sblocco di 100 assunzioni per medici e infermineri. «Anche in assenza della nomina del commissario – ha spiegato il governatore – riteniamo urgente e non più procrastinabile l’assunzione di misure e decisioni per far fronte alle emergenze determinatesi in alcuni servizi ospedalieri ed in particolare nei servizi di emergenza-urgenza».