Un giorno e mezzo di commenti e di giubilo possono bastare. La storia dei deltaplani giallo-rossi in volo sul âSan Vitoâ ha avuto (giustamente) risonanza anche sui media nazionali. Il gesto goliardico, nato come forma di protesta contro le limitazioni nellâaccesso agli stadi, è diventato ben presto lâunico argomento di discussione nellâambiente catanzarese post-derby. Da archiviare in fretta, però. Tra 4 giorni si torna in campo. Contro il Noicattaro che domenica ha regolato lâAversa Normanna. Il film di questo 8 dicembre, di questa splendida giornata di sport va riavvolto e mandato a memoria. Deve essere uno stimolo per squadra, società e ambiente. Câè bisogno di rimboccarsi le maniche per migliorare. Con grande umiltà . Per remare dalla stessa parte verso una stagione da protagonisti.
SQUADRA CATANZARO â Il âgastro-enterologoâ ha stregato tutti. Il derby col Cosenza era la partitissima. Attesa da anni, non bellissima ma sicuramente di categoria superiore. Una prestazione convincente del Catanzaro, con una personalità straordinaria in un catino ribollente di astio ed entusiasmo. La ragnatela tattica costruita da Provenza ha irretito il Cosenza, concedendo solo mozziconi di occasioni. Il centrocampo a tratti ha incantato con lâonnipresente Zaminga, versione Pizarro, a fare da condottiero. In attesa che torni in piena forma Cardascio e rientri Berardi, godiamoci il partitone di Tomi e Bruno. Alla fine della giostra, però, un solo misero tiro veramente pericoloso verso la porta di Ambrosi, nato da unâinvenzione in slalom di Montella. A volte sembra che il Catanzaro si specchi come un narciso nella sua bellezza e dimentichi di affondare i colpi. Se Caputo non è in vena può essere pericoloso perseverare. Dopo Cosenza, siamo sempre secondi, raggiunti anche dal Gela. La sosta natalizia dovrà servire per migliorare questi aspetti e magari per lavorare con oculatezza sul mercato, soprattutto in uscita ma non solo.
SOCIETà CATANZARO â La squadra di Toscano non avrà impressionato troppo. Ma la società rosso-blu guidata dal presidente Paletta sembra già pronta per il salto di categoria. Lâorganizzazione dellâevento-derby è stata perfetta sotto tutti i punti di vista. Giornata rosso-blu, prelazione garantita fino alla fine agli abbonati, oltre 12.000 paganti per 120.000 euro dâincasso in uno stadio da serie A, inaugurazione del Cosenza Store proprio nella settimana del derby. Ordine pubblico facilitato dalle decisioni del CASMS ma lâaccesso al âSan Vitoâ è stato ordinato nonostante lâafflusso. Senza code chilometriche. Perfetta anche lâorganizzazione in tribuna stampa, soprattutto se si pensa allâenorme richiesta di accrediti. I giornalisti âin esuberoâ hanno avuto comunque lâopportunità di seguire la gara dalla tribuna centrale, con parcheggio riservato alla stampa al Campo Scuola dietro la tribuna. Insomma, un vero e proprio lusso per la categoria, col âSanvitinoâ accanto per gli allenamenti. Dovrebbe essere la normalità per una società ambiziosa. A Catanzaro, purtroppo, siamo indietro anni-luce. I sacrifici dellâattuale proprietà sono stati importanti. Ora è necessario il salto di qualità per crescere. Perché tutte le persone che non trovano i biglietti in Provincia o si sbattono nel tentativo di entrare allo stadio vanno segnate alla voce âmancati introitiâ. Perché il marketing oggi è linfa vitale, soprattutto se le casse societarie non sono riempite da petro-dollari arabi. Perché 3.000 spettatori a partita sono pochi, soprattutto se câè un numero di accrediti spropositato.
SQUADRA CATANZARO â Il âgastro-enterologoâ ha stregato tutti. Il derby col Cosenza era la partitissima. Attesa da anni, non bellissima ma sicuramente di categoria superiore. Una prestazione convincente del Catanzaro, con una personalità straordinaria in un catino ribollente di astio ed entusiasmo. La ragnatela tattica costruita da Provenza ha irretito il Cosenza, concedendo solo mozziconi di occasioni. Il centrocampo a tratti ha incantato con lâonnipresente Zaminga, versione Pizarro, a fare da condottiero. In attesa che torni in piena forma Cardascio e rientri Berardi, godiamoci il partitone di Tomi e Bruno. Alla fine della giostra, però, un solo misero tiro veramente pericoloso verso la porta di Ambrosi, nato da unâinvenzione in slalom di Montella. A volte sembra che il Catanzaro si specchi come un narciso nella sua bellezza e dimentichi di affondare i colpi. Se Caputo non è in vena può essere pericoloso perseverare. Dopo Cosenza, siamo sempre secondi, raggiunti anche dal Gela. La sosta natalizia dovrà servire per migliorare questi aspetti e magari per lavorare con oculatezza sul mercato, soprattutto in uscita ma non solo.
SOCIETà CATANZARO â La squadra di Toscano non avrà impressionato troppo. Ma la società rosso-blu guidata dal presidente Paletta sembra già pronta per il salto di categoria. Lâorganizzazione dellâevento-derby è stata perfetta sotto tutti i punti di vista. Giornata rosso-blu, prelazione garantita fino alla fine agli abbonati, oltre 12.000 paganti per 120.000 euro dâincasso in uno stadio da serie A, inaugurazione del Cosenza Store proprio nella settimana del derby. Ordine pubblico facilitato dalle decisioni del CASMS ma lâaccesso al âSan Vitoâ è stato ordinato nonostante lâafflusso. Senza code chilometriche. Perfetta anche lâorganizzazione in tribuna stampa, soprattutto se si pensa allâenorme richiesta di accrediti. I giornalisti âin esuberoâ hanno avuto comunque lâopportunità di seguire la gara dalla tribuna centrale, con parcheggio riservato alla stampa al Campo Scuola dietro la tribuna. Insomma, un vero e proprio lusso per la categoria, col âSanvitinoâ accanto per gli allenamenti. Dovrebbe essere la normalità per una società ambiziosa. A Catanzaro, purtroppo, siamo indietro anni-luce. I sacrifici dellâattuale proprietà sono stati importanti. Ora è necessario il salto di qualità per crescere. Perché tutte le persone che non trovano i biglietti in Provincia o si sbattono nel tentativo di entrare allo stadio vanno segnate alla voce âmancati introitiâ. Perché il marketing oggi è linfa vitale, soprattutto se le casse societarie non sono riempite da petro-dollari arabi. Perché 3.000 spettatori a partita sono pochi, soprattutto se câè un numero di accrediti spropositato.
AMBIENTE CATANZARO – Umiltà e organizzazione. Parole dâordine obbligatorie anche per la tifoseria. Senza voli pindarici o dannunziani. à necessario riportare il popolo giallo-rosso allo stadio. In massa. Lâiniziativa del âPalancaâ per facilitare lâacquisto dei biglietti ai tifosi della Provincia sono un perfetto esempio (da incentivare) di come si possa remare in unâunica direzione. La società potrebbe contribuire con qualche iniziativa promozionale. Penso, ad esempio, allâopportunità per ogni abbonato di portare allo stadio un amico a prezzo simbolico. O riaprire la campagna abbonamenti per il girone di ritorno. à obbligatorio recuperare lâentusiasmo sopito, riempire di passione e di colore gli spalti. Le idee, la fantasia, i numeri non mancano. Solo così il Catanzaro potrà tornare a volare. Senza lanciare messaggi nel vuoto e senza paura di atterrare in territorio nemico.