Niente succede per caso. Quando il Catanzaro cadde negli inferi della C2 , non solo la squadra ma anche la città visse di riflesso un periodo di decadimento, grande. Lo svuotamento dei giovani, evidente, il degrado culturale, solo due cinema, pochi fermenti, poco entusiasmo. Negli ultimi tempi, forse tre anni, molto è cambiato. Il teatro Politeama, il San Giovanni, nuovi locali in città , una nuova cultura del divertimento e del benessere estesa finalmente un poâ dappertutto. E come per magia, anche la squadra di calcio, da sempre il simbolo di Catanzaro, riemerge dagli inferi. Il ripescaggio non è casuale. Lo scorso febbraio, tutta la città si mobilitò per il riscatto, per il passaggio di società . Due imprenditori ebbero il coraggio di accollarsi una situazione debitoria grave e di avviare un serio progetto di risanamento quinquennale. La presa di coscienza della città , il coraggio di alcuni suoi scudieri, il sostegno politico-economico del Comune, autore di un sostanzioso contributo in Euro, la crescita e lo sviluppo della passione calcistica anche fra i giovanissimi, fra tante ragazze, fra tante famiglie, sono tutti elementi che si sono rivelati vincenti. Il Catanzaro col duo parente-poggi guadagna la finale play-off, risultato utile per sperare nel ripescaggio. Segue una querelle politico-sportivo in cui si fa largo lâidea di una B a 24 squadre. I giallorossi sono in regola con gli istituti Covisoc ed Empals ed entrano a pieno titolo nel novero delle ripescate. Ma senza la mobilitazione generale di febbraio, lâappoggio dellâamministrazione comunale che ha prima seguito da vicino le sorti del passaggio di società , poi sostenuto in soldoni il progetto giallorosso, senza il coraggio, grande, di Poggi e Parente, il ritorno allo stadio di migliaia e migliaia di sostenitori e i risultati strepitosi della primavera scorsa in campo, tutto quello che oggi sembra normale non esisterebbe più. Guardiamoci vicino e capiamo bene quanto il dramma era davvero alla porta. A tutta questa normalità che oggi respiriamo molto dobbiamo alle componenti per nulla accessorie che hanno contribuito al cambiamento. Sotto il profilo tecnico un grazie speciale va a Pasquale Lo giudice, oggi team menager, che nella crisi Mancuso ha tenuto in piedi lo spogliatoio e le speranze di play-off, grazie a Gianni Improta, prezioso e rigido nella gestione della rosa giallorossa e di tutte le risorse umane presenti in sede. Ma un grazie strepitoso va a ai mass media, in particolare a www.uscatanzaro.net e a www.uscatanzaro.it, che hanno sostenuto la causa giallorossa ricreando un clima di grande entusiasmo. Dal nostro sito diciamo grazie ad Abramo, il Sindaco, che a differenza di altri suoi colleghi regionali ha fatto quello che doveva fare in tempo, non quando era troppo tardiâ¦
Giovanni Merlo – Ufficio Stampa US Catanzaro