Si sono chiuse alle 20 di lunedì le operazioni di presentazione delle liste in vista delle elezioni legislative del 4 marzo prossimo.
Tutto si è svolto secondo le previsioni della vigilia con nessuna novità relativamente ai nomi presentati dalle maggiori coalizioni. Gli elettori italiani saranno chiamati, dunque, ad eleggere i nuovi deputati e senatori della Camera e del Senato.
Stavolta il legislatore ha introdotto numerose novità che hanno modificato il sistema elettorale. Il nuovo sistema elettorale -quello definito “Rosatellum”- ha introdotto nel nostro Paese un sistema misto, proporzionale e maggioritario, e prevede che il Parlamento venga eletto in due modi diversi ma collegati: un modo viene chiamato “uninominale” e un modo viene chiamato “proporzionale”. “Uninominale” vuol dire che in ogni collegio le coalizioni o i partiti candidano una sola persona, e chi prende più voti tra le persone candidate ottiene il seggio; “proporzionale” vuol dire che i seggi vengono divisi in modo proporzionale ai voti presi dalle coalizioni o dai partiti in un certo collegio.
Circa un terzo dei seggi tra Camera e Senato sarà eletto in scontri diretti nei collegi uninominali, e i restanti due terzi saranno eletti con sistema proporzionale.