Telefoni cellulari per
comunicare con i propri affiliati ed impartire ordini e
direttive: ne erano in possesso alcuni esponenti di cosche
della ‘ndrangheta del cosentino detenuti nel carcere
catanzarese di Siano. A scoprirlo sono stati gli agenti della
Polizia penitenziaria durante una perquisizione delle celle.
Prima sono stati trovati i telefoni, che erano nascosti nei
posti piu’ impensati, e successivamente anche le sim card che
erano tenute in posti diversi. La notizia, riportata dal
‘Quotidiano della Calabria’, ha trovato conferme in ambienti
investigativi. Secondo quanto si e’ appreso, gia’ qualche
tempo fa, nel corso di una indagine, era nato il sospetto che
dall’ interno del carcere un detenuto riuscisse a comunicare
con l’ esterno. Un sospetto che e’ venuto anche alla polizia
penitenziaria, che ha disposto una perquisizione nelle celle
scoprendo i telefoni. I cellulari passavano praticamente da
una cella all’altra, permettendo cosi’ ai detenuti di
impartire ordini agli affiliati in liberta’. (CNN 25.7.2004)
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