C’è una pista concreta per risalire agli autori dell’attentato compiuto la mattina del 3 gennaio scorso alla Procura generale di Reggio Calabria. E’ questo, secondo quanto si è appreso, l’esito del vertice che si è tenuto questa mattina a Catanzaro tra i magistrati della Procura del capoluogo ed i carabinieri del Comando provinciale di Reggio che conducono le indagini. Quale sia la pista gli investigatori non hanno voluto dirlo, ma dall’incontro sarebbe emerso che i carabinieri, pur indagando a 360 gradi, avrebbero individuato una pista che più di altre pare concreta per individuare mandanti ed esecutori dell’intimidazione.
Le indagini – Alla riunione hanno partecipato il procuratore di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, l’aggiunto Salvatore Murone, il comandante provinciale dei carabinieri di Reggio, Pasquale Angelosanto, ed ufficiali del reparto operativo di Reggio e del Ros. Nel corso del vertice è stato fatto il punto sulle indagini e sono state elaborate le strategie future. I magistrati di Catanzaro hanno ricevuto dai carabinieri le informative sui primi rilievi svolti dopo l’attentato ed una relazione del procuratore generale di Reggio Calabria Salvatore Di Landro nella quale si sottolinea il cambio di passo della procura generale dal momento del suo arrivo, avvenuto ai primi del dicembre scorso, soprattutto in materia di sequestri e confische.
L’analisi del video – L’attesa degli inquirenti catanzaresi è concentrata sui rilievi che i carabinieri del Ris stanno conducendo, sui reperti dell’ordigno e sui video che ritraggono i due attentatori, ripresi da più telecamere.
Si cercano impronte digitali – In particolare gli investigatori sperano di avere ulteriori indizi da eventuali impronte digitali rimaste sulla bombola collegata al tritolo e che non è esplosa, oltre a informazioni sulla bombola stessa, anche se il fatto che il numero di serie sia stato cancellato rende più difficoltoso risalire al rivenditore.
Il giallo della donna della banda – Anche sulla presenza di una donna tra i due attentatori, come sembra vedendo il filmato, non c’è stata conferma. I tecnici del Ris stanno continuando a visionare le immagini per capire se si tratti effettivamente di una donna o di un tentativo di depistaggio. Al momento, comunque, nessun rapporto del Ris è ancora giunto alla Procura catanzarese