VIBO VALENTIA – Ci sono anche un magistrato, Patrizia Serena Pasquin, presidente di sezione del Tribunale di Vibo Valentia, e due avvocati, tra le 16 persone coinvolte in un’operazione anti ‘ndrangheta nel Vibonese. La polizia ha eseguito ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del tribunale di Salerno su richiesta della Procura antimafia della città campana. Gli arresti, oltre che nel Vibonese, sono stati eseguiti nelle province di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria ed a Varese, con la collaborazione delle rispettive Questure. Complessivamente nell’operazione sono stati impiegati oltre 150 poliziotti. Nel provvedimento restrittivo emesso dal Gip distrettuale di Salerno, a Patrizia Serena Pasquin vengono contestati i reati di corruzione semplice, corruzione in atti giudiziari e falso. Reati che sarebbero stati commessi per favorire alcuni affiliati al clan Mancuso, uno dei più noti e attivi gruppi criminali della ‘ndrangheta, con interessi in molteplici attività economiche e commerciali.
«Un consolidato, duraturo e permanente rapporto corruttivo». Così i pm della Dda di Salerno descrivono la relazione emersa dalle indagini tra il magistrato Pasquin e il clan Mancuso di Limbadi (Vibo Valentia), parlando di un «sistematico mercimonio della funzione pubblica» realizzato «attuando in modo capillare il principio del “do ut des”».
Altri due magistrati sarebbero coinvolti nell’inchiesta della procura di Salerno che ha portato all’arresto di 16 persone: secondo quanto si apprende da fonti investigative, collaboravano assiduamente con la Pasquin, ritenuta dagli investigatori molto vicina al clan Mancuso.
fonte: www.corriere.it