Il comitato post-elettorale di Salvatore Scalzo, riunitosi ieri, ha fissato le priorità per l’azione politica da esercitare dentro, ma anche fuori dal Consiglio comunale della città. Il lavoro sarà volto al coordinamento delle numerose forze disponibili, tra volontari, persone, enti attivi nella società civile. Si porterà avanti il radicamento sul territorio, attraverso l’individuazione di obiettivi da raggiungere attraverso la definizione delle strategie più opportune. Dal giorno successivo all’esito delle urne, è iniziata l’analisi della società catanzarese e di ciò che è nato a partire dall’esperienza della campagna elettorale partecipata dei cittadini. La dimensione sarà quella del futuro sia a breve che a lungo termine, da intendere come la dimensione entro la quale intraprendere processi di cambiamento e di messa in discussione delle logiche operanti, quando non sufficientemente comprensive della realtà della sfera pubblica cittadina.
L’8 giugno, con ogni probabilità, si avrà la presentazione del coordinamento: si renderà così visibile la partecipazione delle persone, accomunate dalla volontà di diffondere uno spirito di condivisione delle regole. È in corso di individuazione la possibile sede: si pensa ad uno spazio che possa accogliere un numero di persone presumibilmente ampio. Si tenderà anche a restituire la città ai partiti, i veri assenti di questa campagna elettorale: si tratterà di una grande sfida, da qui a 5 anni. I consigli comunali saranno partecipati dalla schiera di volontari selezionati per dare un seguito al lavoro intrapreso. Da segnalare l’intervento del presidente di Legacoop, Quirino Ledda: «nel programma presentato ai cittadini in vista delle elezioni, c’è un’idea di città, scritta con un entusiasmo che deve trovare applicazione a Catanzaro. L’opposizione dev’essere nel territorio e bisogna lavorare sulle contraddizioni dell’avversario, perché ci saranno».