ll corpo adagiato nell’a n d r one del palazzo, sul capo alcune ferite, nel portafoglio tutti i soldi che aveva prelevato qualche ora prima da un istituto di credito. È giallo sulla morte di un pensionato, Cesare Aloi, 60 anni, ex dipendente dell’Enel, avvenuta ieri in via della Quercia, nel rione Bambinello Gesù.
Il corpo sarebbe stato rinvenuto da una persona che doveva entrare nella palazzina dove abitava l’uomo e ha dato l’allarme. Sul posto sono subito giunti glia genti della Squadra Volante della Questura seguiti subito dopo dai colleghi della Mobile, agli ordini del dirigente Rodolfo Ruperti e dal collega della Sezione criminalità organizzata (Sco), Angelo Paduano, che hanno ricostruito le ultime ore di vita del pensionato. L’uomo, secondo una prima sommaria ricostruzione, sarebbe andato nella sede di un istituto di credito per effettuare un prelevamento, presumibilmente per conto della sorella che abita proprio in via della Quercia, e avrebbe fatto ritorno a casa. Giunto nell’androne del palazzo, davanti all’ascensore, il mistero.
Due le ipotesi al vaglio degli inquirenti. La prima è quella che Aloi si sarebbe sentito male, avrebbe sbattuto la testa prima alla ringhiera posizionata nei pressi dell’ascensore e poi a terra. La seconda, invece, è che Aloi sarebbe stato seguito dall’i s t ituto di credito sino a casa e avrebbe subito un’a g g r e s s i one per rubare i soldi che aveva prelevato. Insomma, una rapina finita in tragedia.
Gli inquirenti però propendono per la prima pista per una serie di motivi. Il primo è che i soldi non sono stati rubati e sono stati rinvenuti sul corpo del pensionato. Se Aloi fosse stato colpito per una rapina, i malviventi avrebbero subito arraffato i soldi che l’uomo aveva con sè senza preoccuparsi più di tanto delle sue condizioni di salute. Il secondo motivo è che il pensionato avrebbe avuto problemi di salute e ciò avvalorerebbe la tesi del malore. Il terzo, infine, è che il medico legale Giulio Di Mizio, del dipartimento di Scienze giuridiche dell’università Magna Græcia, intervenuto per un primo esame esterno del cadavere, ha notato che le ferite sulla testa dell’uomo sarebbero compatibili con la ringhiera delle scale del palazzo.
Sarà in ogni caso l’esame autoptico a fugare ogni dubbio sulla morte di Aloi. Autopsia che nelle prossime ora il sostituto procurato della Repubblica, Vincenzo Luberto, che è giunto sul luogo della tragedia per constatare di persona l’accaduto, affiderà proprio al medico legale Giulio Di Mizio. L’esame autoptico sarà effettuato, dopo il conferimento dell’incarico, all’ospedale “Pugliese”. L’a utopsia dovrebbe essere effettuata nei prossimi giorni. Proprio al nosocomio cittadino il corpo del pensionato è stato portato a cura delle onoranze funebri “Fratelli Ranieri”. Dopo l’autopsia, la slama sarà consegnata ai familiari per le esequie.
La notizia della morte di Aloi si è propagata subito a macchia d’olio in tutto il quartiere. E non solo. Numerosi parenti, appresa la notizia, si sono recati sul luogo della tragedia per rendersi conto di quanto era successo. Sui loro volti dolore e incredulità per una morte al momento inspiegabile. Aloi lascia la moglie e due figli. Proprio la figlia, appreso l’a c c aduto, è subito accorsa in via della Quercia mentre il figlio da tempo risiede fuori regione. Ai familiari, purtroppo, è toccato il compito di comunicare al giovane la triste notizia.
gazsud