Mostra âVerbum Caro Factum Estâ
Lâiconografia dellâAnnunciazione e della Natività nelle stampe dei messali dal XVII al XX secolo
Museo Diocesano dâArte Sacra
Palazzo Arcivescovile
Catanzaro
La mostra, âVerbum Caro Factum Estâ, è stata inaugurata il 21 dicembre alla presenza di S. E. Mons. Antonio Ciliberti, Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, ed è stata curata dallo studioso Aldo Ventrici, dal dott. Fabio Tassone, dalla dott.ssa Sandra Invidia, e dallâarch. Oreste Sergi che ha anche eseguito il progetto di allestimento.
Questâultimo si snoda lungo le tre sale del museo in un percorso guida che si coniuga con quello del museo diocesano di Catanzaro allâinterno del quale si conservano testimonianze significative per la comprensione della genesi e delle vicende storiche, artistiche e liturgiche della diocesi, della città ed in particolare della Cattedrale, di cui sono, insieme, memoria visiva e narrativa.
Venti incisioni, tra messali, graduali e pontificali – ascrivibili tra il XVII e il XIX secolo e di fattura veneziana, napoletana e romana â guidano il visitatore tra quadri, suppellettili liturgiche, oggetti cultuali e paramenti sacri.
Lâevento culturale intende, quindi, attraverso lâesposizione di tali capolavori, favorire e salvaguardare dalla dispersione o da sicuro degrado manufatti che avevano perso del tutto o in parte il legame con il contesto di appartenenza; conoscere e valorizzare l’identità storico-religiosa delle singole testimonianze, della pietà e delle tradizioni locali; rievocare il cammino di fede della comunità storica locale; stimolare e sostenere lâimpegno degli enti ecclesiastici e dei singoli sacerdoti in ordine alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale di loro pertinenza.
La suppellettile liturgica, i paramenti sacri, i quadri, le sculture e quanto sinora prodotto allâinterno delle nostre millenarie diocesi, esplicano al meglio il significato di cultura concentrato sullâinsieme di tradizioni, di modi di pensare, di parlare di agire, di condizioni sociali e ambientali, nelle quali ogni comunità cristiana ha operato e continua ad operare.
Proprio per questi motivi, è importante rimarcare quanto anche il Santo Padre Giovanni Paolo II ha più volte sottolineato, definendo le opere dâarte strumento in grado di parlare a tutti, credenti e non credenti, cristiani e fedeli di altre religioni.
Il Museo Diocesano DâArte Sacra in collaborazione con la Biblioteca Arcivescovile âAntonio Lombardiâ ed il locale Archivio Storico Diocesano, piuttosto che limitarsi a descrivere gli effetti di degrado e dâabbandono in cui versano molti dei beni culturali ecclesiastici, ha voluto questâanno avvicinarsi ai problemi di valorizzazione, attraverso il progetto dâallestimento di questa mostra nelle sale del suddetto museo.
Con tale iniziativa, la struttura museale, grazie in particolare alla sensibilità a tali problematiche di Mons. Antonio Ciliberti, Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, e di Don Luciano Palombo, direttore del Museo Diocesano di Catanzaro, si prefigge lo scopo non solo di creare e stimolare la capacità di percepire, conoscere, studiare e valutare i propri beni culturali ecclesiastici, ma anche di formare e sviluppare attraverso essi, una propria identità culturale locale, cercando di produrre, documentare e trasmettere cultura.
La struttura può definirsi, quindi, strumento qualificato di evangelizzazione e promozione umana e dunque parte integrante dei servizi pastorali della Diocesi.
In questi termini, una cultura che vuole dialogare con gli enti e le diverse realtà del mondo laico, âal servizio dellâevangelizzazione che costituisce la missione essenziale della Chiesaâ, deve essere dinamica e creativa, deve rinnovarsi nelle sue esigenze nellâottica di ricercare e proporre, cristiani sensibili e capaci pronti a âprodurre culturaâ allâinterno di una chiesa sempre più aperta ai nuovi orientamenti del mondo odierno, sempre più attenta alle istanze educative formative, ma soprattutto pronta a prendere âcoscienza della dimensione culturale dellâesistenza umanaâ.
Lâarte sacra, nellâottica di una inculturazione della fede, risulta essere un âpreziosoâ quanto valido strumento di dialogo!
Essa rappresenta, infatti, la summa di quel connubio tra fede e cultura, indissolubile e inscindibile allâinterno della vita della Chiesa, attraverso il quale poter formare uomini e promuovere iniziative, in prospettiva di quel disegno divino di salvezza che si concretizza attraverso la forza e il messaggio di speranza del Vangelo.
I curatori della mostra
P.S.
Altri dati sintetici:
Mostra a cura di
Oreste Sergi – Sandra Invidia – Fabio Tassone – Aldo Ventrici
Consulenza artistica e progetto allestimento
Oreste Sergi
Collaborazione tecnico-artistica
Aldo Ventrici
Organizzazione
D. Luciano Palombo â Sandra Invidia â Fabio Tassone
Direzione Organizzativa
D. Luciano Palombo
Segreteria
Carmela Cullari – Lorenzo Dodaro
Ricerca e catalogazione
Sandra Invidia – Oreste Sergi