Morte feto al ‘Pugliese Ciaccio’: l’indagine interna non riscontra criticità

La nota stampa di Elga Rizzo, Direttore Generale della struttura

“Nulla da eccepire in merito all’organizzazione aziendale”. La Commissione Medica di Presidio riunitasi presso la Direzione Sanitaria dell’ospedale “Pugliese” di Catanzaro ha letto la copia della cartella clinica della signora Antonietta Mazza, la signora che l’ 11 dicembre 2011 ha partorito una bambina priva di vita; ed ha acquisito informazioni dal direttore dell’U.O. di Ostetricia e Ginecologia dr. Massimo Lucia sulla regolare copertura professionale e strumentale al momento dei fatti.

Nessuna criticità di sistema è emersa dall’indagine interna voluta dai vertici dell’Azienda Ospedaliera.

In regola sono risultate le dotazioni strumentali e di presìdi, come pure la copertura relativa ai turni del personale in servizio, con tutte le figure professionali disponibili, anche in riferimento al Neonatologo ed ai medici reperibili.

In merito all’eventuale ricorrere di comportamenti gravati da colpa professionale a carico del personale sanitario intervenuto in occasione del parto, la Commissione rileva che “l’indagine della Procura della Repubblica di Catanzaro non si è ancora conclusa e pertanto le cause della morte del feto non sono ancora state accertate”.

La Commissione era composta dal Direttore Sanitario di Presidio dr. Nicola Pelle, dal Clinical Risk Mananger Aziendale dr. Giuseppe Leone, dal direttore del Dipartimento Materno Infantile dr.ssa Vittoria Pascale, dallo specialista in Ostetricia e Ginecologia dell’UO a direzione Universitaria dr. Giuseppe De Pasquale e dal Medico Legale dr. Piercarlo Rizzi.

Il Direttore Generale avv. Elga Rizzo ha rinnovato il proprio cordoglio alla famiglia e si è detta vicina come donna e come madre al dolore della signora Antonietta, di papà Domenico ed a quello dei familiari ed ha assicurato che – in completa interazione con gli organismi regionali e con la piena fiducia sull’operato della Magistratura – nessuno ha maggiore interesse dell’Azienda ad appurare la realtà dell’accaduto, acclarando eventuali responsabilità dei singoli oppure liberando dalla pressione morale e mediatica l’alta professionalità dei suoi dipendenti.

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Redazione

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