Dalla Redazione

Monopoli-Catanzaro 1-1: le pagelle

Grandi protagonista di una partita difficile per i giallorossi, sovrastati fisicamente dagli avversari. In affanno la difesa, pesa la mancanza di ricambi a centrocampo e in attacco
 
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GRANDI – Due parate da cinema: la prima in due tempi da gatto, la seconda, miracolosa, di puro istinto. Altri interventi, uscite, rinvii precisi. La partita perfetta. Resta un mistero il suo mancato utilizzo nelle prime gare di campionato sotto la gestione tecnica di D’Urso VOTO 8

BERNARDI – Prosegue il costante miglioramento del terzino. Continue sovrapposizioni sulla fascia nel primo tempo, propositivo in fase offensiva, buone coperture anche quando la squadra soffre nella ripresa VOTO 6,5

MOI – In perenne affanno contro gli attaccanti del Monopoli, per la prima volta in difficoltà sui palloni alti. Beffato da Gambino in occasione del gol, manca un paio di chiusure che costano due palle-gol clamorose VOTO 5

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RICCI – Soffre anche lui su Croce. Ogni cross al centro dell’area è un potenziale rischio. Se la cava con mestiere, in una serata difficile VOTO 6

SQUILLACE – Sulla corsia sinistra, viene preso d’infilata un paio di volte a inizio gara. Poi cresce con tutta la squadra offrendo il suo contributo in fase di spinta. Nella ripresa attento, ma non sembra quel terzino brillante ammirato più volte VOTO 5,5

Catanzaro-Martina_19AGNELLO – L’intesa con Bernardi e Mancuso sulla fascia destra è la cosa migliore di questo Catanzaro. Si divora un gol a pochi metri dalla porta, ma si fa perdonare pochi minuti dopo. Corre per due, recupera palloni, si propone in fase d’inserimento anche per vie centrali. Sembra trasformato rispetto al timido giocatore d’inizio stagione VOTO 7

GIAMPÀ – Gioca un ottimo primo tempo, smistando palloni come un perfetto regista e facendo salire la squadra. Cala vistosamente nella ripresa, quando viene meno anche lo schermo protettivo davanti alla difesa VOTO 6

FORESTA – Alcune buone giocate, la caparbietà con cui recupera il pallone e avvia l’azione del vantaggio. Poi si perde, sovrastato fisicamente dagli avversari. C’è sempre la sensazione che sia un po’ leggerino per giocare a certi livelli VOTO 5,5

MANCUSO – Buoni spunti nel primo tempo quando si smarca per ricevere palloni di qualità. Pisseri gli nega il gol su un tiro da lontano. Nella ripresa non riesce a tenere il pallone per far salire la squadra e si spegne fino alla sostituzione VOTO 6,25

RAZZITTI – Giudicare le partite del leone giallorosso è sempre difficile perché gioca 80 minuti girato spalle alla porta e di palloni giocabili ne vede davvero pochi. Lotta, sgomita, pressa ed è fondamentale per alzare il baricentro della squadra. Ma non tira mai e a volte si intestardisce nel cercare il dribbling e finisce per innervosirsi. Comunque fondamentale VOTO 6,25

CARUSO – Ancora acerbo, alterna buone prestazioni a serate più difficili. Dimostra personalità nel cercare la giocata, ma gli riesce poche volte. Apprezzabile in fase di pressione, ma da un attaccante ci si aspetta di più VOTO 5,25

catanzaro_casertana_24AGODIRIN – Entra nel momento più difficile, mentre il Monopoli occupa la metà campo giallorossa. Tiene un paio di buoni palloni, ne perde altrettanti ma nella sostanza non offre alcun guizzo né qualità, né riesce a far respirare la squadra. Misterioso VOTO 5,25

ORCHI – Gioca un quarto d’ora scarso, andando a infoltire il muro giallorosso davanti a Grandi. Un paio di ottime chiusure nell’assedio pugliese dimostrano che il difensore è una valida alternativa VOTO 6,25

MISTER ERRA – Ottimo approccio alla gara del Catanzaro che non si limita a difendere, ma anzi dopo 10-15 minuti di studio prende in mano e fa la partita, costringendo il Monopoli al contropiede. La squadra sembra tonica e brillante, armonica nello sviluppo delle trame offensive. Sono forse i migliori 45 minuti della sua gestione tecnica. Il pressing alto funziona, anche se a volte la squadra sembra sbilanciarsi troppo, tanto da subire pericolose ripartenze pugliesi. Nella ripresa la partita cambia volto. Il Monopoli prende campo e cinge d’assedio i giallorossi, costretti alla difensiva. Il centrocampo va in affanno anche perché Giampà continua a giocare sempre e per 90 minuti, mentre Foresta è rientrato da poco dall’infortunio. Intelligente la mossa di Orchi che va ad infoltire la difesa in affanno per resistere all’assedio finale. Erra centra il sesto risultato utile consecutivo. Difficile far meglio con una rosa ridotta all’osso da infortuni e non solo. Non ha alcun possibile ricambio in mezzo al campo, in crisi nella ripresa di muscoli, fiato e centimetri. Anche in attacco, Agodirin a parte, non c’è nessuna soluzione alternativa. Il miracolo continua VOTO 7 

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15 Commenti

  • Razzitti 6,25; ma li avete contati i falli che ha subito per tutta la partita? e devo leggere che non tira mai in porta? Ma che cosa deve fare oltre all’impossibile che sta gia’ facendo, se messo in condizione di tirare in porta lo sa fare e come, il goal di Rieti, anche se l’arbitro lo ha annullato, rimane un’esempio. Voto 7,5. Un saluto a tutti i tifosi

  • Razzitti é sempre a terra, anche quando lo sfiorano. È vero fa salire la squadra, fa ammonire i difensori, è un lavoro utilissimo, ma credo faccia meglio a liberarsi con le proprie forze dalla marcatura e cercare la conclusione a rete.

  • Ma tanto è inutile, sono tutti dei campioni, era il manico che non funzionava. 4 o 5 giocatori come si deve altrimenti c’e la vedremo brutta.

  • buongiorno a tutti….bei commenti…giudizi e visioni varie, cmq secondo il mio personalissimo parere – come del resto fan tutti – ci vogliono almeno 3 unità nello scacchiere giallorosso e nello specifico sempre secondo me, nella spina dorsale della squadra….e sempre forza aquile…ah dimenticavo…ragazzi facciamo un monumento a Iemmello…avete visto tutti o no?

  • buongiorno a tutti….bei commenti…giudizi e visioni varie, cmq secondo il mio personalissimo parere – come del resto fan tutti – ci vogliono almeno 3 unità nello scacchiere giallorosso e nello specifico sempre secondo me, nella spina dorsale della squadra….e sempre forza aquile…ah dimenticavo…ragazzi facciamo un monumento a Iemmello…avete visto tutti o no?

  • è inutile scrivere che Foresta sia leggerino… Foresta DEVE fare l’ESTERNO… possibile che nessuno ancora abbia capito le potenzialità di quel ragazzo in quel ruolo? Ci toglierebbe parecchi problemi, E’ sprecato come interno di centrocampo…lì ci vuole un altro tipo di giocatore

  • Il lupo perde il pelo ma non il vizio. O meglio i lupi perdono (2-0) e lui, Pietro Iemmello, non perde mai il vizio. D’altronde i gol, l’attaccante di Catanzaro, li ha sempre fatti ma quando vede rossoblu si esalta. E noi con lui. Una doppietta al Cosenza e la domenica da grigia diventa soleggiata, da giorno prima del lunedì ritorno a essere dì di riposo. E non si tratta di gioire per le disgrazie altrui non potendo esultare per le proprie, qui si celebra un campione nostrano capace di farsi notare in tutte le categorie in cui ha giocato portando in alto il nome della città da cui proviene. Quella Catanzaro che non ha mai dimenticato, quel Catanzaro che ha sempre portato nel cuore e seguito allo stadio – in curva precisamente – quando ha potuto. E che ha rispettato quando ci ha giocato contro pur facendo – giustamente – quello per cui è pagato e che gli riesce meglio: segnare. Ma ci sono gol e gol. C’è quello contro il Catanzaro allo “Zaccheria”, regalato da Scuffia e Rigione, e non festeggiato. E poi c’è quello al San Vito, celebrato con un volo d’Aquila da leggenda. Già tutto ciò basterebbe per costruirgli una statua e intitolargli una via, ma Pietro Iemmello da Lido ha fatto di più. Domenica ha segnato un gol al Cosenza e poi, visto che non c’è due senza tre, eccone un altro. Una doppietta, più quello dello scorso anno: fanno tre pere al Cosenza in poco più di un anno solare. Che goduria! La stessa che avrebbe Iemmello tifoso vedesse Iemmello segnare tre gol ai cugini che già non vincono mai i derby, ora hanno l’ossessione del castigatore catanzarese. Che già sogna di rifare gol al ritorno, nel loro stadio. D’altronde lui il vizio non lo perde, come il famoso lupo del proverbio. Un lupo rossoblu ormai calvo perché però il pelo se lo è strappato dalla disperazione nel vedere Iemmello fargli sempre gol

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