“quando il treno se ne va …quando pensano per te…quando senti su di te … la pressione che c’è … quando tutti intorno a te…hanno idee confuse…e le micce accese…ci sogno i segni che si vedono…e altri che si sentono…”
La ciclotimia che affligge il Catanzaro 2012/2013 è oramai patologica e rasenta l’assurdo. Non è possibile né accettabile che il dott. Jekyll e mister Hyde continuino a caratterizzare le prestazioni del team giallorosso. Un disturbo più volte concretizzatosi in disfatte figlie di troppa leggerezza e supponenza. Una bipolarità che ha indotto anche il Presidente Cosentino a recarsi dai propri dipendenti (perché di questo trattasi) per catechizzarli a dovere nel post partita. Non sappiamo se le esternazioni siano state dedicate solo ai calciatori e francamente non ci interessa, ma non è accettabile né tantomeno perdonabile all’allenatore che in un frangente così delicato faccia certe dichiarazioni.
Per “fortuna” anche a cinque giornate dal termine, le percentuali che usualmente sono figlie dei climi estivi (99%) si affacciano nel capoluogo di regione e con estrema leggerezza vengono formalizzate dopo avere preso otto gol in sette giorni, con una truppa depressa, che deve ancora conquistare la salvezza. La riconoscenza non andrebbe dedicata se volete ad un pubblico che non ha mai esitato ad intonare “Ciccio Cozza uno di noi”, quanto ad un Presidente che ha creduto e tutt’ora crede nell’uomo e nel professionista e lo ha difeso fino a blindarlo da qualsivoglia tipologia di attacco. Le mie sono solo serene osservazioni. Non è dato a nessuno, in un momento delicato come quello attuale smontare e gettare a mare tutto quello che questa società è riuscita a costruire. Anche grazie a Ciccio Cozza, è giusto sottolinearlo, ma proprio per questo ci si augura che ognuno si assuma le proprie responsabilità e non vanifichi il proprio lavoro.
Il Perugia ha disputato due terzi della gara in inferiorità numerica e dal momento in cui vinceva di misura ai danni delle Aquile, ha segnato altri tre gol!!! Le due campagne acquisti che hanno generato l’attuale Catanzaro, e rimpolpato oltremisura il numero degli atleti (e purtroppo dei contratti) a disposizione di Cozza, hanno prodotto un effetto altalenante e come dicevamo in apertura, estremamente bipolare. Domenica anche un pareggio sarebbe stato prezioso e in certi frangenti bisognerebbe avere il buon senso per analizzare bene il reale e mettere in cascina quello che si può. Anche in superiorità numerica i giallorossi hanno subito la squadra attualmente più in forma del torneo. Nel frattempo il Prato si è permesso di pareggiare in quel di Latina. Chi di dovere è avvisato per il futuro prossimo. Non sono più consentiti atteggiamenti troppo baldanzosi perché il conto da pagare sarebbe troppo alto.
Ma tutti i discorsi ora vanno messi a riposo. Tutti devono comprendere che da Prato inizia un tour de force fatto di cinque gare vitali per le sorti future del sodalizio giallorosso e di queste solo due si giocheranno tra le mura amiche. Cinque gare che potranno puntellare un progetto nato dallo spettro della nullità e che ha prodotto in men che non si dica una Prima Divisione da difendere ad ogni costo. Ognuno nel proprio ruolo (mister incluso) dovrà recitare il mea culpa per gli errori commessi e rimandare a situazioni più consone eventuali esternazioni. Il prossimo campionato sarà certamente diverso perché è dall’esperienza e dagli errori che ci si arricchisce per ambire a traguardi importanti.
Nulla è scontato nella vita (tantomeno una Prima Divisione) e ad un certo punto anche chi scrive si era illuso (sbagliando) di poter ambire ad altro, ma ora bisogna fare quadrato intorno al Catanzaro, sarebbe oltremodo distruttivo agire diversamente perché le conseguenze potrebbero essere devastanti e francamente né i tifosi, né il Presidente Giuseppe Cosentino lo meritano. Quindi tutti con Giuseppe Cosentino, con Ciccio Cozza e con Pisseri & C. Dopo la sosta, in massa a sostenere il mini-torneo di cinque gare vitali per evitare i pericolosissimi playout. Dopo parleremo del futuro, delle percentuali, delle strutture ed in seguito avremo anche noi le nostre responsabilità allo scopo di pressare nelle sedi opportune e sensibilizzare chi finora ha sofferto di otite cronica. A Catanzaro mancano le strutture (è verissimo), ma per creare il necessario ci sono tutte le premesse. Rinviare non sarà consentito, altrimenti si sarà complici passivi dell’immobilismo e non si potrà avere il diritto di fiatare. Ma ora è meglio stare molto calmi e dimostrare la giusta maturità. Avanti Catanzaro.
Giuseppe Mangialavori