Violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali pluriaggravati. Queste le accuse per le quali un 64enne di un piccolo centro del catanzarese è stato rinviato a giudizio oggi dal giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro.
L’uomo, secondo l’accusa, avrebbe ripetutamente inferto gravi violenze ad una giovane straniera, minorenne, che in diverse occasioni nel corso degli anni – dal 2002 al 2013 – ospitava in casa propria per un periodo di circa 90 giorni ogni volta, in occasione di affidi temporanei durate i quali la ragazzina si trovava in Calabria.
Periodi che, sempre stando alle accuse, sarebbero stati una sorta di incubo per la ragazzina, maltrattata verbalmente e fisicamente dall’uomo che, secondo quanto riportato nei capi d’imputazione, col proposito di “correggerla” l’avrebbe più volte picchiata e maltrattata, con calci e schiaffi, o percuotendole le mani con un bastone di legno, o sferrandole calci nell’addome, o afferrandola per i capelli e sbattendole la testa sul pavimento, o stringendole il collo fino a toglierle il respiro, o lasciandola dormire all’addiaccio, e inoltre insultandola e umiliandola con epiteti terribili. L’imputato, inoltre, è chiamato a rispondere anche di presunti abusi sessuali poiché, secondo l’Ufficio di procura, approfittando della giovane che aveva in cura più volte si sarebbe lasciato andare a comportamenti lascivi, palpandola e costringendola a subire presunte morbose attenzioni.
Una situazione terribile andata avanti finché la ragazzina, esasperata, non scappò una sera dall’abitazione dell’uomo andando a chiedere aiuto ai suoi amici del posto. Dopo l’ennesimo ritorno nella casa del suo presunto aguzzino, la ragazzina sarebbe stata finalmente convinta da questi amici a rivolgersi a un avvocato che, prontamente, informò l’Ufficio minori della Questura.
Di qui le indagini conclusesi con una richiesta di rinvio a giudizio che oggi il pubblico ministero, Paolo Petrolo, ha ribadito in aula e che il gup, Assunta Maiore, ha accolto mandando l’imputato al processo che avrà inizio il 21 maggio davanti al tribunale collegiale di Catanzaro.
In aula a difendere il 64enne l’avvocato Giancarlo Pittelli (oggi sostituito da Lucia Conte), ed anche la presunta vittima ormai maggiorenne, che si è costituita parte civile con l’avvocato Eugenio Perrone che le è rimasto accanto dopo averla aiutata ad uscire da questo presunto incubo. (AGI)