La seconda volta per la âUS Catanzaro 1929â ed il Torino di Cairo nato nel 2005, e la seconda vittoria per i piemontesi che portano il nome ed i colori del grande Toro amato moltissimo dai calabresi.
Non abbiamo nessun rimprovero da fare al Catanzaro; la differenza dei singoli ha fatto da ago della bilancia facendo pendere i tre punti dalla sponda torinese.
Queste le impressioni della maggior parte dei tifosi allâuscita dello stadio, che hanno fatto correttamente rilevare, come forse quelle sostituzioni alla fine, prima di prendere i gol decisivi, potevano ridisegnare un Catanzaro meno difensivo.
Come ricorda âMassimo da Milanoâ che aggiunge:
âForse potevamo non chiuderci alla fine, ma in panchina per le aquile non eâ che ci fossero uomini come âEduseiâ o âFerrareseâ, e quindi abbiamo fatto di necessità e virtù â.
Lapidario il commento di âFrancescoâ, a cui non vanno giù gli ultimi 15 minuti del secondo tempo:
â Avevo preso gusto al punto, ma alla fine abbiamo rovinato tutto. Parliamoci chiaro, se quel Taibi, tanto criticato dagli addetti ai lavori locali non avesse sfoderato un intervento risolutivo, forse staremo qui a parlare di un pari combattuto e meritatoâ.
Migliore in campo in modo assoluto a mio personale avviso il nostro âliberoâ, ora difensore centrale, Olorunleke (detto âLekeâ); ha svettato di testa allontanando decine di traversoni pericolosi, con i piedi è stato preciso e quando si è fatto cogliere impreparato (pochissime volte), lo è stato perché si era spostato in altre posizioni per contrastare gli avanti torinesi.
Il primo gol era evitabilissimo, il secondo su classico contropiede da manuale del calcio. Nella prima realizzazione, troppo solo Brevi (marcato da Corona?); a circa 8 metri dalla porta su calcio piazzato.
Critico sui cambi âAntonio” (detto dagli amici milanesi ‘sto arrivando’):
âDa 4 minuti era entrato Miceli per le Aquile e da quel momento il Catanzaro sembra entrato in âbambola difensivaâ. Non eâ stata assolutamente colpa del âMicioâ, ma con Giannone fuori, gli equilibri si sono rotti e qualcosa nella fase di copertura del Catanzaro si eâ incrinata”.
Il conto dei Corner eâ stato di 12 a 3 per i Torinesi, il che la dice lunga sulla pressione subita dalle Aquile.
Da notare al primo minuto di gioco, un fallo da rigore netto su Greco per il Catanzaro. Lâarbitro Cassaraâ di Palermo sistemato a 10 metri, e seppur vedendo chiaramente il tutto senza avere nessuno a coprirgli la visuale, non concede la massima punizione per il solito gioco psicologico che vieta alle âgrandiâ di essere punite contro le âmeno grandi”. Non mi sento comunque di addossare sul fischietto siculo colpe ingiuste, tranne quellâerrore grave che ci può stare come un calciatore sbaglia un gol fatto, il resto eâ stata normale amministrazione.
In definitiva, una vittoria meritata per il Torino che ha messo in campo la differenza di spessore tecnico scaturita specialmente dopo le sostituzioni del Catanzaro.
Lâallenatore del Catanzaro, Bruno Giordano negli spogliatoi del Delle Alpi, alla mia domanda sul perché dei cambi âdifensiviâ, ha dichiarato che lâuscita di Ferrigno per un difensore, eâ stata dovuta in quanto il fantasista giallorosso era stanco, aveva dato tutto in modo egregio comprendo a dovere le sfuriate avversarie ed impostando laddove possibile, una prova generosa come sempre la sua. Giordano ha concluso riconoscendo che in campo sono venute fuori le differenze che rispecchiano la classifica di entrambe le squadre.
Capitolo a se meritano i tifosi del Catanzaro e gli Ultras 1973.
Più di un migliaio presenti a Torino, giunto in oltre 400 unità da Catanzaro in treno speciale, il resto arrivato da Milano Torino stessa, e molte località del nord Italia. Fuori del settore ospite, si sentivano come sempre i dialetti di tutta la Calabria, e lâorgoglio di chi per la prima volta nella storia durante gli anni â70 ed â80, aveva alzato con onore un vessillo calabrese negli stadi dellâItalia intera. Eâ un piacere vedere i tifosi del Catanzaro incitare la propria squadra in modo possente e colorato dallâinizio alla fine, indipendentemente dal risultato in campo. Vi assicuro che dalla tribuna stampa il tifo giallorosso si sentiva fragorosamente. Come molto bello e rumoroso è stato anche il tifo dei locali nella Maratona, veramente due belle tifoserie al confronto.
Affroneremo a breve due impegni casalinghi; la prossima, un recupero contro il Verona durante la pausa della B e poi in casa con il Modena. Due gare che devono essere vinte per dare un significato a questo campionato; una competizione che da Agosto a Gennaio non è stata assolutamente âgiocataâ e non certo per “DE”merito dei tifosi.
Ricordando che oggi scenderanno in campo Avellino e Cremonese nei âposticipiâ. Ricordiamo che oggi ci troviamo nella penultima posizione a meno sette dai play-out (sei più uno per lo scontro diretto sfavorevole);
ricordiamo che mancano per noi 14 gare di cui 7 in casa.
La quota salvezza diretta eâ ad oggi aumentata a 48 punti se rapportata agli attuali 33 del Bari in 29 turni.
Al Catanzaro per la Salvezza diretta mancano 27 punti da fare in 15 gare; vale a dire, che dobbiamo vincere tutte e 7 le gare in casa più una almeno fuori e non perdere più di 3 gare fino alla fine del torneo.
La quota Play-out eâ ad oggi 41 punti (40 più uno dovuto allo scontro diretto sfavorevole), se rapportata ai 27 della Ternana accumulati in 29 gare.
Mancano 20 punti da fare in 15 gare, possiamo vincerne 6 in casa e 3 punti farli nelle rimanenti 7 esterne.
Questi numeri rappresentano lâamara realtà che ci siamo costruiti con un campionato iniziato a Febbraio. Questa è la conseguenza delle scelte fatte fino allâarrivo di Giordano; questi i fatti con cui hanno il dovere di confrontarsi in società assumendosi le responsabilità di quanto non contratto a tempo debito.
A noi tifosi farebbe piacere rimanere in B, ma che sia B o serie C, noi ci saremo sempre a sostenere le Aquile, in ogni modo ed a prescindere.
Forza Catanzaro lotta fino alla fine
D.P.