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Mentalità e gioco: il Catanzaro c’è

Scritto da Ivan Pugliese

I giallorossi battuti dall’Udinese molto meno nettamente di quanto non dica il risultato. Da affinare l’intesa tra vecchi e nuovi

Si ferma subito il percorso del Catanzaro nella Coppa Italia Frecciarossa. I giallorossi escono battuti con onore dall’Udinese dopo un bellissimo primo tempo che aveva fatto sognare l’impresa.

Una sfida impari

Sono cinquemila gli spettatori della Udinese Arena accorsi ad assistere al match dei trentaduesimi di Coppa, compreso un centinaio di tifosi giallorossi che colorano il settore ospiti. Nel calcio conta il risultato finale. Quello d’agosto a volte può essere spietato. Quando tutto è ancora in rodaggio e le squadre sono ancora un cantiere aperto. Il 4-1 finale non rende merito al Catanzaro che, contro una squadra che milita in serie A da ben 27 anni, dimostra di sapere e di voler giocare a calcio. Il match, già alla vigilia, era di quelli proibitivi per i ragazzi di Vivarini. Senza veri attaccanti di ruolo, senza Iemmello, Ambrosino e Donnarumma arrivato da poco alla corte di Vivarini.

Il modulo camaleontico

Il Catanzaro scende in campo con un modulo base difficile da definire. Infatti, tutti i calciatori in campo a seconda delle situazioni di gioco, variano la posizione in campo. In difesa, davanti a Fulignati, ci sono Brighenti, Scognamillo e Veroli, con Situm sulla sponda di destra a fungere da pendolino. L’ex Pontisso e Ghion prendono le redini del centrocampo, mentre Brignola a destra e Vandeputte a sinistra operano sulle corsie esterne sia in fase di possesso che di non possesso, inseguendo gli esterni avversari. Davanti partita davvero difficile per Sounas che ha il compito di supportare Biasci, una non prima punta che soffre contro la stazza fisica dei granitici difensori bianconeri.

Botta e risposta nel primo tempo

I primi minuti sono di studio, poi l’Udinese passa in vantaggio con una grande giocata del calciatore francese Thauvin. La partita sembra in discesa per i friulani. Il classe ’93 francese, campione del mondo con la sua nazionale nel 2018 (giocò pochi minuti contro l’Argentina), si beve con una finta due catanzaresi e serve un assist al bacio per Lovric che da due passi batte Fulignati. Bastano tre minuti a Vandeputte per trafiggere con un destro da fuori Silvestri e rimettere le cose a posto. Da questo momento la squadra di categoria superiore sembra essere il Catanzaro. Il possesso palla dei ragazzi di Vivarini, al cospetto di avversari ben più quotati, è a tratti imbarazzante. Il Catanzaro parte dal basso con Fulignati e, senza alcun timore reverenziale, porta palla nella metà campo avversaria eludendo la fase di non possesso dell’Udinese. Peccato davanti Biasci si danna e può poco con Masina e Bijol. Le belle trame catanzaresi non producono gli effetti sperati che sarebbero stati diversi con un attacco meno spuntato di quello visto ieri. Per tutto il primo tempo è il Catanzaro a condurre le danze e, solo negli ultimi 10 minuti, l’Udinese si riaffaccia nella metà campo giallorossa, mettendo pressione ai giallorossi che dimostrano di saper soffrire. Una giocata del solito Thauvin prova a impensierire Fulignati.

L’errore dei singoli

Le statistiche di fine primo tempo ci raccontano di un Catanzaro che ha tenuto palla per il 57%. Un dato che rende l’idea di come i giallorossi hanno tenuto il campo con grande personalità. La ripresa comincia allo stesso modo. Subito uno squillo di Sounas che calcia debolmente verso Silvestri al termine di una splendida azione. Il greco poteva fare sicuramente di più. E sulla ripartenza, la frittata giallorossa che decide il match. Veroli e Scognamillo non s’intendono lasciando una prateria a Beto, fino a lì nullo. Il brasiliano calcia con un destro anticipato da fuori e batte Fulignati proteso in tuffo sulla sinistra. «Sarà necessario lavorare per inserire in un contesto già collaudato i nuovi arrivati». Così parlo Vivarini. E questo gol subito lo dimostra. Sarà fondamentale lavorare sull’intesa tra vecchi e nuovi- La stessa situazione capita più avanti tra Oliveri e Ghion che non si capiscono durante un fraseggio sulla corsia di destra.

Il Catanzaro cede

Fino al 17′ il Catanzaro prova a riprendere la partita. Poi cala il sipario quando Beto in piena area difende magistralmente il pallone e si fa toccare da Brighenti, conquistandosi il calcio di rigore. Fulignati intuisce ma non ci arriva e Thauvin realizza il 3-1. Inizia la girandola dei cambi. I giallorossi sono stanchi. Hanno speso troppo in un primo tempo giocato a ritmo altissimo. I contrasti sono tutti vinti da bianconeri. Dopo Verna, entrano Curcio, D’Andrea, Pompetti e Oliveri per Ghion, Biasci, Pontisso e Veroli. Entra anche Lucca al posto di Beto, tenuto in gioco da Oliveri. L’attaccante se ne va in campo aperto e firma il poker, sigillando un risultato pesante e bugiardo per quello che i giallorossi avevano fatto durante la partita.

Mentalità Catanzaro

Sotto il settore ospiti la squadra riceve gli applausi dai propri tifosi, arrivati dopo un lungo viaggio ad assistere alla prima vera partita del Catanzaro nel calcio che conta. A guardare il risultato sembrerebbe una disfatta. Chi ha visto la partita, chi ha ascoltato i commenti dei vari opinionisti televisivi sa che non è così. Il Catanzaro vuole giocare mantenendo fisionomia e mentalità che l’hanno portato a stravincere il torneo di serie C. È una scelta precisa. Qualcuno avrebbe potuto pensare alle barricate contro un avversario più forte. Non è così. Il Catanzaro giocherà tutte le partite per vincerle, convinto che con questa mentalità i risultati arriveranno. È la ricetta di Vivarini e l’abbiamo già vista contro Fiorentina e Udinese. I risultati positivi, il completamento del mercato e il recupero degli attaccanti non ancora disponibili saranno una manna per Vivarini. La squadra ha sposato il suo progetto tecnico. E allora avanti con l’esordio in B ormai vicinissimo. Sabato prossimo il Catanzaro è atteso allo “Zini” di Cremona contro una squadra che fino a pochi mesi fa giocava in A. Ciò che si è visto ieri fa ben sperare. I giallorossi se la giocheranno anche lì. Lo sanno bene quei 150 tifosi che hanno già acquistato il tagliando d’ingresso e che non vogliono perdersi la prima del Catanzaro in B dopo ben 17 anni di assenza.

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Ivan Pugliese

1 Commento

  • Forse prima di fare andare via Martinelli (che a me piace molto, soprattutto come regista difensivo) dovevamo comprare dei difensori di categoria

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