Sono 48 le persone tratte in arresto nel corso dell’operazione, denominata “Borderland”: le accuse a loro carico vanno dall’associazione di tipo mafioso, all’estorsione, dalle violazioni in materia di armi, all’illecita concorrenza con violenza o minaccia; dall’esercizio abusivo del credito all’intestazione fittizia di beni.
Tutti i reati sono aggravati dalla modalità mafiose e dalla finalità di avvantaggiare un’organizzazione criminale. Sequestrati inoltre beni ed imprese riconducibili agli indagati.
I provvedimenti, richiesti dalla Direzione Distrettuale Antimafia, guidata dal Procuratore Capo Nicola Gratteri, avrebbero smantellato la potente e pericolosa cosca di ‘ndrangheta che fa capo alla famiglia Trapasso – clan egemone sul territorio di confine (da qui il nome del blitz, “Borderland”) tra le provincie di Catanzaro e Crotone – e la ‘ndrina collegata dei Tropea.
Secondo la tesi degli investigatori, le cosche – che hanno solidi legami i clan reggini, vibonesi e crotonesi – avrebbero interessi nelle attività economiche della zona, in particolare nei numerosi villaggi turistici presenti, e nella fiorente attività dell’esercizio abusivo del credito e dell’usura.
I clan sarebbero stati in grado di esercitare poi una “capillare pressione estorsiva” sugli imprenditori a volte finita con l’impossessarsi anche dei beni delle vittime. Gli inquirenti evidenziano anche l’infiltrazione negli apparati politico-amministrativi locali.
Nel corso delle indagini è emerso come i Trapasso avrebbero imposto un totale controllo del territorio, oltre che attraverso una vera e propria “occupazione militare” dell’area di riferimento, anche attraverso una fitta rete di fiancheggiatori e favoreggiatori, appartenenti anche al mondo imprenditoriale ed a quello delle istituzioni.
Gli uomini della mobile hanno infatti registrato e documentato il condizionamento del voto amministrativodel maggio 2014 nel comune di Cropani (nel catanzarese), con lo scopo di acquisire appalti e servizi pubblici. Così, secondo la tesi investigativa, si sarebbe arrivati portato all’elezione del vice sindaco Francesco Greco (candidato in una lista civica), arrestato per concorso esterno all’associazione mafiosa.
Un fronte di particolare interesse per l’organizzazione mafiosa sarebbe stato, come dicevamo, quello dei servizi di gestione dei villaggi turistici, “rivelatosi – sostengono gli inquirenti – uno strumento di consenso”per la cosca che è riuscita così a reclutare “un cospicuo numero di soggetti assoldandoli all’interno delle strutture ricettive con il sistema delle assunzioni fittizie, così da garantirsene la riconoscenza ed i servizi”.
I dettagli della operazione saranno resi noti alle ore 11.00, nel corso di una conferenza stampa presso il complesso polifunzionale della Polizia di Stato a Catanzaro, in via Barlaam da Seminara