Il rischio che la facoltà di Medicina di Catanzaro potesse depotenziarsi, in seguito alle pretese assurde di creare una seconda facoltà medica presso l’ateneo cosentino, è per ora cancellato grazie alla risposta che il Governo ha fornito all’interrogazione fatta qualche giorno fa dall’onorevole Mario Tassone.
L’esecutivo nazionale ha dichiarato che non ci sarà nessun doppione in Calabria, e la cosa ci sembra abbastanza positiva e logica, nonché in linea con il progetto di razionalizzazione delle risorse che si va mettendo in atto in tutta l’architettura dello Stato. Siamo dunque in presenza di una buona notizia che premia la nostra tenacia rispetto all’ennesima “battaglia” intrapresa dal nostro movimento per difendere Catanzaro. Tuttavia non abbandoniamo lo stato di allerta. Infatti le squallide tentazioni di creare clientele tipiche della politica calabrese, unitamente a campanilismi tanto inutili quanto deleteri, ci inducono a tenere gli occhi ben aperti. Tanto più che la nostra città sembra vivere un periodo particolarmente buio sotto il profilo del prestigio e degli attacchi che riceve da ogni dove: si pensi – questione universitaria a parte – alle vicende che ineriscono all’Accademia delle Belle Arti, al Conservatorio, alla Scuola di Magistratura.
Pertanto, alla luce delle “momentanee” rassicurazioni ricevute dal Governo, riteniamo opportuno che il governatore Beppe Scopelliti faccia finalmente chiarezza su una situazione che – a livello di politica regionale – continua a rimanere oscura e assai dannosa nei confronti del capoluogo. Infatti, ad oggi, permane la contraddizione tra i due protocolli d’intesa firmati uno tra l’ASP di Cosenza e l’Università La Sapienza di Roma per l’erogazione di corsi universitari in ambito medico; e l’altro tra Regione Calabria e Università Magna Graecia di Catanzaro con cui a quest’ultima si garantisce l’esclusività regionale dei corsi universitari riguardanti la Medicina. Sarebbe il caso che il presidente Scopelliti ammettesse serenamente le sue colpe e annullasse quell’accordo che ha dato il via alla questione della probabile “duplicazione” di Medicina nella città brutia.
Cogliamo l’occasione per ricordare al governatore che nessun chiarimento – nonostante le numerose sollecitazioni – è ancora giunto circa il paventato dirottamento della Cardiochirurgia universitaria all’HUB di Reggio; circa la cancellazione della Cardiologia interventistica; nessuna rassicurazione è stata data rispetto al rischio che sia soppressa la Cardiologia riabilitativa dell’azienda Mater Domini; nessuna parola è stata proferita sull’incerta collocazione dell’U.O. di Epatologia. Allo stesso modo, rimane incomprensibile e irrisolta la questione della diminuzione di posti letto al Pugliese-Ciaccio e la scarsa attenzione che il governo regionale presta alla Facoltà di Medicina dell’Ateneo catanzarese. Altrettanto oscura continua ad apparire la vicenda della Fondazione Campanella.
Se, dunque, da una parte registriamo la buona notizia proveniente dal Governo nazionale che reputa improponibile il doppione di Medicina, dall’altra parte continuiamo a restare molto preoccupati per il maltrattamento reiterato che la Regione Calabria riserva al comparto sanitario di Catanzaro ed alla sua Università. Preoccupazione che si dilata nel momento in cui rileviamo l’asservimento, senza dignità e senza personalità, da parte dei politici catanzaresi presenti nelle istituzioni regionali.