Il patron Cosentino ha indubbiamente molti pregi. Oltre ad essere un affermato imprenditore della nostra terra, riesce con il suo carisma e la sua voglia di fare a coinvolgere chi gli sta intorno. Se esiste una società chiamata Catanzaro, e per giunta U.S. Catanzaro dopo 5 anni di FC, lo si deve solo ed esclusivamente a lui, che da zero, o quasi, si è sobbarcarsi contratti non suoi e ha messo in piedi una società di cui anche la Lega, da sempre sorda alle voci giallo-rosse, si è accorta. Il connubio con Ciccio Cozza – all’esordio ed ancora in età da giocatore in campo – è stato finora perfetto. Presidente e mister sono i primi due tifosi delle Aquile, nonostante siano originari di altre provincie. Sarebbe anche ora di finirla con sterili rivalità tra conterranei e far ritornare tutti al “Ceravolo” al grido: “La Calabria è giallo-rossa…”.
AUSTERITY E DON NICOLA – Tra i vari pregi che si possono riscontrare in questo nuovo corso, c’è quello dell’austerity. E, ritornando ai tempi gloriosi del compianto Don Nicola Ceravolo, Catanzaro torna a essere un trampolino per giovani promesse o una base di rilancio per atleti che, a causa di infortuni o annate non esaltanti, erano in cerca di riscatto. C’è qualcosa che accomuna le due gestioni, nonostante le distanze temporali e di categoria, nella speranza che questo Catanzaro possa eguagliare quella che tutti ormai vediamo come una leggenda. Malgrado tutto i dati degli spettatori sono incoraggianti ma non esaltanti. C’è chi preferisce altre squadre o altre categorie. C’è chi critica, a volte non costruttivamente, questo o quel giocatore, non ritenuto all’altezza, dimenticando che è la squadra a contare e non il singolo. Non siamo in un girone di Champions, ma in quarta serie, in un campionato, unico nel suo genere, con ben ventuno squadre al via, dove ci si deve recare in piccoli stadi, tipo il Polifemo di Milazzo, che di mitico ha solo il nome, in cui la media spettatori è di 2-300 presenze per gara. E allora remiamo tutti dalla stessa parte per toglierci di mezzo al più presto questa infima categoria che di professionistico ha solo la parvenza.
MASINI RECORD – Lasciando ora i commenti calcistici a chi è più bravo di me, torniamo ai numeri. Di questo stato di cose positivo sta traendo giovamento il toscano Simone Masini, che, dopo gli elogi del suo presidente, ha ripagato lui e l’intera tifoseria con ben sei reti in solo quattro gare, riuscendo a battere il suo precedente primato personale (10 gol). Ora le reti sono 12 ma il campionato è ancora lungo. Il primato assoluto di gol segnati da un bomber giallo-rosso dal dopo-guerra ad oggi è di 19 reti, realizzate da Giorgio Corona nella stagione 2003-04. Per Masini si tratta inoltre della seconda doppietta consecutiva, dopo quella di Milazzo, che potevano diventare tre se non avesse sbagliato malamente il rigore contro l’Ebolitana. Ma non chiediamo troppo ad un giocatore che finora non ha fatto rimpiangere, malgrado il suo carattere schivo ed esente da atteggiamenti da prima-donna, atleti cui il Catanzaro aveva da tempo fatto la corte senza successo alcuno.
QUESTIONE DI GOL – Chi ci ha definito la Cooperativa del gol non ha tutti i torti. Proprio contro il Fano, si è avuto il 15° uomo della rosa ad andare in rete in campionato: Simone Narducci (in gol in Coppa ad Andria). Il totale in competizioni ufficiali al momento è di 18 calciatori andati in rete: un bel record che potrebbe essere ancora rimpolpato. Ritorno alla rete invece per Cristian Esposito, che sale a quota 4 nel suo personale score. L’ultimo gol era stato decisivo contro il Celano, il lontano 12 ottobre 2011, ultima nostra rete straniera in stagione. Ora sono 7, comprendendo le due di Bugatti e quella di Ulloa. L’ultimo 4-1 vincente giallo-rosso risale a quello rifilato in trasferta al Gela il 22 novembre 2009, quando in rete andarono Caputo, Gimmelli, Longoni e Montella. In precedenza ci si era ripetuti a Noicattaro il 20 settembre (tripletta di Mosciaro e Di Maio), mentre l’ultima quaterna in casa è della giornata precedente, il 13 settembre, con un 4-0 all’Igea Virtus (doppietta Mosciaro, Caputo e Longoni). In questa stagione, inoltre, e la seconda volta che i presenti al “Ceravolo” si godono ben cinque segnature, dopo il 3-2 all’Aprilia il 23 ottobre (doppietta Bugatti e Papasidero).
6 VITTORIE CONSECUTIVE – Comunque, il dato forse più importante resta la nostra imbattibilità nel 2012, o meglio le nostre sei vittorie (cinque in campionato) consecutive con 15 reti all’attivo e solo due al passivo. Il Catanzaro ha il quarto migliore attacco (38), dopo Gavorrano (43), Perugia (42) ed Aprilia (39), ma le prime due hanno ben due gare giocate in più; la seconda migliore difesa del campionato (17) dopo L’Aquila (14); infine, la migliore performance in casa delle serie professionistiche, con 10 vittorie e 2 soli pareggi. Un altro dato che emerge è che 24 delle 38 reti segnate – quasi i 2/3 – sono arrivate nei secondi tempi: precisamente 14 in casa e 10 in trasferta; mentre dei 14 gol realizzati nei primi tempi, otto sono stati segnati tra le mura amiche e solo sei fuori.
SCOGLIO AVERSA – In terra campana le Aquile hanno conquistato una sola vittoria (2008-09), un pari nella stagione successiva e due sconfitte consecutive in questa stagione, all’8° giornata (nostra prima sconfitta), e alla 17° quando al “Rinascita” affrontammo l’Arzanese in campo-neutro. In totale: 2 vittorie per parte e 3 pareggi, leggero vantaggio granata in fatto di reti, con 6 reti subite e cinque fatte, con l’Aversa che non ha mai segnato al Ceravolo. Questi i precedenti in casa:
STAGIONE | SERIE | GIORN. | RISULTATO | MARCATORI |
2008-091 | 2D/C | 1° | CZ-Aversa 2-0 | Di Maio, Iannelli |
2009-102 | 2D/C | 29° | CZ-Aversa 0-0 | |
2010-11 | 2D/C | 8° | CZ-Aversa 0-0 |
1 giocata a porte chiuse
2 giocata il sabato di Pasqua, primo 0-0 stagionale, dopo 14 vittorie consecutive in casa.
Rino Aversa