Martina Franca-Catanzaro 3-0: le pagelle

1) GRANDI: Primo goal forse imparabile, sul rigore nulla da fare, sulla terza rete di Baclet è a metà strada e la responsabilità della segnatura subita la divide equamente con Ricci. Paradossalmente è stato poco impegnato ma è la sua peggiore prestazione da quando difende la porta del Catanzaro. VOTO 5

2) RICCI: Appare in difficoltà sin dall’inizio, appoggi errati e marcature larghe sugli avanti pugliesi. Sul primo goal di Schetter arretra anziché affrontare l’avversario per limitargli l’angolo di tiro. Sul terzo goal, Baclet lo beffa come fosse un difensore esordiente per la categoria. VOTO 4

3) SQUILLACE: Mai un affondo e sempre in ritardo sulla corsia di sinistra con il compagno di zona Olivera. Inchiodato dietro sin dall’inizio lo rimane per tutti i novanta minuti senza alcun episodio degno di nota. Voto 4,5

4) OLIVERA: Prestazione incolore per il centrocampista arrivato a gennaio che doveva dare qualità e verve al centrocampo giallorosso. Non incide per nulla, anzi perde palla sull’azione del primo goal innescando la ripartenza dei biancoazzurri e quando si ricorda del suo spirito sudamericano e tenta di alzare il ritmo mettendo almeno la grinta classica per i calciatori proveniente da quel continente, commette un fallo inutile che costa il rigore. VOTO 4

5) ORCHI: Spesso lo vediamo girare a vuoto e in ritardo sulle scorribande non trascendentali di Baclet e Diakite. Mai una giocata d’anticipo e qualche lancio in avanti gettato per il nulla. VOTO 5

6) MOI: Gioca solo 26 minuti, esce per infortunio con il Catanzaro già in svantaggio, non abbiamo la controprova se con lui in campo poteva andare diversamente ma in qui minuti che ha giocato non ci è sembrato un fulmine di guerra. VOTO 5

7) AGODIRIN: Riproposto dall’inizio nel tridente sembra volenteroso. Parte bene e cerca il dialogo con i compagni per dare il suo contributo. Ben presto comprende che gli altri sono rimasti in Calabria e pian piano si spegne e si adegua al grigiore generale e per lui non è un problema perché ormai ci ha abituati. VOTO 5

8) MAITA: Con una squadra che ha i due terzini inchiodati nelle retrovie, gli esterni offensivi e il centravanti a fare quasi da numero, puoi mettere tutta la buona volontà ma i risultati saranno scadenti. Infatti, il centrocampista giallorosso quando capisce che i movimenti senza palla non ci sono, nella ripresa tenta l’azione personale e sfiora il goal con una conclusione da fuori. Voto 5,5

9) RAZZITTI: Ennesima brutta prestazione del centravanti giallorosso contro la peggiore difesa del campionato e contro l’ex D’Orsi che lo controlla a dovere. Colpisce la traversa e sfora il goal in mischia. E’ l’unico lampo di una partita che speriamo possa chiudere definitivamente il brutto momento, in termini di prestazioni e carenza di reti dell’attaccante catanzarese. VOTO 4

10) AGNELLO: Sembra l’unico a metterci voglia e impegno cercando di fare qualcosa. Ma solo contro tutti e con il resto della squadra assente ingiustificata è impossibile fare di meglio. VOTO 5,5

11) FIRENZE: Arriva in prestito dalla serie cadetta ma forse ha dimenticato il suo percorso è fatto di esperienza nelle serie dilettantistiche. Se lo scopo di un giovane è quello di mettersi in mostra crediamo che Firenze lo stia fallendo miseramente. Mai sul pezzo, controlli approssimativi, non salta mai l’uomo ed è sovrastato dagli avversari che non vanno mai in difficoltà. VOTO 4

13) CASELLI: Tempo addietro, l’ex difensore del Sassuolo Primavera dichiarò che avrebbe voluto più spazio. Forse abbiamo capito, dopo averlo visto in campo perché di spazio ne ha avuto poco. E’ giovane e non vogliamo infierire sulla sua incolore prestazione ma gli errori visti a Martina Franca, di piazzamento, negli appoggi e nei fondamentali mancanti per giocare al calcio,  non si vedono neanche nella serie Z se esistesse. Speriamo sia stato solo una giornata storta è l’unica attenuante che possiamo dare. VOTO 4

14) MANCUSO: Entra nella ripresa e ha 45 minuti per dare il suo solito incolore contributo che sta diventando routine. VOTO 4,5

MISTER ERRA: Si dimena ormai da tempo fra infortuni e rosa ristretta facendo i salti mortali per mandare in campo una formazione degna. In settimana, grazie alle cervellotiche scelte societarie, lo immaginiamo agli allenamenti con un amuleto in tasca contro la sfortuna e la sera a casa accendere un cero a un Santo devoto per sperare che nessuno si faccia male.

Ritorna al 4-3-3  che aveva provato in settimana ma c’erano sulla corsia di sinistra Pattii e Squillace, che gli avrebbero consentito d’impostare una squadra più equilibrata. L’uscita di Moi complica tutto ma non può essere nemmeno una scusante, perché la squadra se dobbiamo giudicarla tecnicamente sin dai primi minuti cercava l’inconsueto lancio lungo per un attacco inesistente, scavalcando Maita che era l’unico che poteva illuminare il gioco.

La prestazione tecnica sbagliata può capitare, ciò che invece non deve accadere ma è purtroppo accaduto, è sentirsi arrivati (ci riferiamo alla squadra) ed entrare in campo scarichi e non determinati sbagliando totalmente l’approccio. Questo è un aspetto su cui l’allenatore dovrà lavorare perché nel calcio si può anche perdere ma l’impegno deve esserci sempre e comunque. Ci auguriamo che almeno per questo aspetto si possa parlare di un incidente di percorso, perché nelle altre partite nessuno mai aveva posto dubbi sull’impegno dei calciatori, elogiandoli anche nelle sconfitte. Urge riscatto immediato e spetta al suo condottiero valutare, decidere e intervenire su chi deve scendere in campo con la certezza che la maglia deve essere sempre onorata. Su questo aspetto bisogna essere intransigenti perché anche l’alibi dell’emergenza di una rosa ristretta, consegnata da una società mediocre che non ha voluto porre rimedio nel mercato di riparazione non regge. VOTO 5

Salvatore Ferragina