La partita tra Catanzaro e Brescia, arbitrata da una donna, rappresenta un evento significativo non solo per l’importanza sportiva ma soprattutto per il messaggio sociale che trasmette, dimostrando che il calcio italiano sta facendo passi avanti in termini d’inclusività e meritocrazia.
Il rispetto verso l’arbitro, indipendentemente dal genere, è fondamentale per mantenere un clima sportivo e corretto, un test importante per verificare la maturità del pubblico. Fortunatamente, negli ultimi anni, i tifosi sembrano più consapevoli dell’importanza del rispetto verso tutti gli ufficiali di gara, donne incluse.
Parliamo di MARIA SOLE FERRIERI CAPUTI, una giovane arbitra che parte nel 2020 dalla serie C, per esordire in serie B per la prima volta nella partita Cittadella-Spal, diventando nel match Sassuolo-Salernitana la prima direttrice di gara della storia del calcio italiano durante una partita ufficiale di serie A.
Nel 2024 per la prima volta in una terna tutta al femminile durante l’incontro Inter-Torino.
Una dimostrazione di come le capacità personali possano rompere le barriere di genere, affermando che il talento e la dedizione non ha genere e che ogni individuo, indipendentemente dal proprio genere, merita di essere giudicato esclusivamente per le proprie competenze e il proprio impegno.
Non solo impegnata nello sport, è dottore di ricerca all’Università di Bergamo, e lavora come ricercatrice in ADAPT, l’Associazione per gli studi internazionali e comparati sul diritto del lavoro e sulle relazioni industriali fondata da Marco Biagi.
Nella giornata dedicata alla “memoria”, iniziativa della Lega serie B contro la discriminazione, la sua presenza conferma l’evoluzione nello sport riguardo ad un tema delicato e attuale.
Questi eventi sottolineano l’importanza crescente della presenza femminile nel calcio professionistico e l’impegno del mondo sportivo nella promozione di valori sociali fondamentali.
I tifosi del Catanzaro sono noti per la loro passione e attaccamento alla squadra, dimostrando sensibilità e sportività.
Il rispetto sicuramente sarà filo conduttore, nonostante qualche inevitabile critica legata a decisioni arbitrali (che accadono indipendentemente dal genere dell’arbitro).
Foto New York Times
Nadia Stefania De Marco
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