In riferimento ai dati pubblicati da Legambiente nel Rapporto Mal’Aria 2018, in cui risulterebbe Catanzaro la prima città italiana per superamenti del valore dell’Ozono, con 111 sforamenti annui (N° sup. anno solare – Max media 8h) misurati dalla stazione di monitoraggio della rete regionale della qualità dell’aria situata nel quartiere Santa Maria, Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria), soggetto incaricato dalla Regione Calabria a gestire la Rete regionale di monitoraggio della Qualità dell’Aria, comunica che il dato acquisito da Legambiente non è stato ancora validato annualmente (come da normativa) perché sulla stazione, sin da luglio 2017, i tecnici Arpacal hanno attivato una continua interlocuzione con la società a cui, su base regionale, è affidato il servizio di manutenzione sugli analizzatori della Rete di monitoraggio; ciò per risolvere una complessa problematica tecnica di acquisizione dei dati, proprio sul misuratore di ozono e sulla relativa linea di campionamento, che è stata risolta definitivamente nel dicembre 2017.
Tant’è che sulla schermata consultabile dall’utenza, per le voci relative alle misurazioni quotidiane dell’ozono, sia in media oraria e sia in media 8h, è correttamente presente un asterisco che, come indica la legenda, sta a significare che “il dato non è disponibile per manutenzione o problemi tecnici”.
Da qui la non regolarità del dato (111 superamenti nel 2017) che l’Arpacal non ha ancora validato su base annuale, come consentito dalla normativa.
Seguirà una relazione tecnica dettagliata che Arpacal pubblicherà sul proprio sito web (www.arpacal.it).