Bar Mangialavori

Mai, non scordare mai

Lasciato l’inferno grazie ad un miracolo, il Catanzaro in attesa del vero paradiso

Ti giri indietro e riguardi in un attimo le foto dell’album di anni di C2 con una breve parentesi in C1 e ti chiedi se finalmente è giunto l’inizio di qualcosa di grande. Dai tempi di Nicola Ceravolo a quelli di Merlo e Albano con la voglia di ripercorrere le dolci strade della prima lettera dell’alfabeto, e ci si è ritrovati a Lecce per vincere uno spareggio contro il Nola per poi essere illegalmente “spediti” in C2 (inermi). Alla guida del team Gennaro Rambone. Tutti pensavamo si trattasse di qualcosa di provvisorio. Il Memorial Ceravolo di allora fu pianificato subito dopo nell’intento di addolcire la pillola alla tifoseria che beneficiò di un Catanzaro-Juventus abbellito da un quasi gol di testa di un certo Mollica con Tacconi traballante lato curva Massimo Capraro…

Gli anni a seguire mera illusione con una richiesta di attenzione mai realmente colta, una “quintalata” (perdonatemi il termine) di playoff e assetti societari con “progetti” di risurrezioni per lo più “quinquennali” mai arrivati a destinazione. Messia del giallorosso pronti a diversificare il lato motivazionale a vantaggio di interessi personali e nulla più. Gente della mia generazione non ci voleva credere. Affamati di rivincita, con un’icona che ha regalato alla Calabria l’unica rivalsa reale di un intero Popolo che ha visto colorarsi d’argento i propri capelli (se non perderli del tutto) e ha visto nascere i propri figli che hanno scorto solo per una breve parentesi la B. Un grande Amore che ha conosciuto l’onta del fallimento e nello scorso agosto ha rischiato di perdersi nei meandri del dilettantismo.

Dopo tutto ciò, Michele Traversa si è messo all’opera usufruendo anche dell’ausilio di professionisti di settore, al fine di trovare una proprietà e cercare per la straennesima volta di creare le basi per una società che potesse restituire il passato glorioso. Sappiamo tutti come è andata a finire. Benissimo direi: dal più che reale rischio di serie D alla Prima Divisione! Tra il chiasso assordante dell’indifferenza dell’imprenditoria locale, si è inserito Giuseppe Cosentino che ha compiuto quello che in un quarto di secolo non è riuscito a produrre nessuno: la prima storica promozione sul campo in Prima Divisione (C1).

Ciccio Cozza il suo alfiere. Gente venuta da fuori Catanzaro che ha prestato i propri soldi (questa volta reali), il proprio tempo, la propria forza lavoro unitamente ai propri collaboratori per regalare quello che abbiamo vissuto al Ceravolo. L’imprenditoria locale? E’ rimasta comoda a guardare vestendo il ruolo al massimo di co-sponsor (quasi obbligato…). Quindi dopo tutto questo semplicemente un grazie di cuore a tutti coloro i quali sono giunti in terra catanzarese mossi da motivazioni personali e professionali.

E adesso a bocce ferme sarà vitale programmare e non solo dal punto di vista strettamente “calcistico” (campagna acquisti, ecc. ecc.), quanto dal punto di vista strategico (stadio, pianificazione di politica aziendale ecc.). Al di là delle sostanze economiche del Presidente sarà vitale dotarsi di struttura aziendale pronta a cogliere le innumerevoli sfide/opportunità che offre il mercato al fine di essere autotrofa. Farlo sin dalla C1 consentirebbe al sodalizio giallorosso di programmare a bassi costi, per ritrovarsi su ben altri palcoscenici con il lavoro strutturale già compiuto. Ma su questi argomenti, ne siamo certi, un imprenditore di successo come Giuseppe Cosentino non ha bisogno di suggerimento alcuno. La vera vittoria sarà piuttosto lavorare sin d’ora per restituire al Nicola Ceravolo la totalità dei settori e quindi completare i lavori già in corso all’impianto di Via Paglia. Il neoeletto sindaco Abramo ha già manifestato la propria disponibilità in tal senso e fa ben sperare il fitto calendario di incontri che si terranno tra Giuseppe Cosentino, il sindaco e i tecnici.

Per ambire ad alti traguardi  non si potrà prescindere dalle strutture e bisognerà altresì iniziare a fare pace con il proprio passato… Crescere insieme e pretendere che all’impegno profuso dalla Società, si possa coniugare un altrettanto importante apporto da parte dei neoeletti amministratori. Un Ceravolo ridotto in queste condizioni non è ammissibile. Agli albori degli anni settanta il Ceravolo fu completamente ristrutturato nell’arco di appena un’estate. I distinti dovranno necessariamente essere a disposizione della tifoseria per l’inizio del prossimo campionato. Noi vigileremo senza concedere un attimo di respiro a chi avrà il dovere di procedere in tal senso.

La sfilata che qualche giorno addietro ha avuto inizio dalle nostre arterie giallorosse fino alle strade, dovrà costituire un importante viatico per il futuro.

Adieu SoraAcirealeNolaIsolaLiriFondiSangiuseppevesuvianoMonopoliAstrea & C. Ed ora la vecchia C1 che è stata sempre di passaggio per le Aquile, la loro dimora naturale è altrove, lassù laddove solo le Aquile giallorosse possono osare.

Giuseppe Mangialavori

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