In una nota i consiglieri di maggioranza al Comune di Catanzaro Domenico Tallini, Tommaso Brutto, Ivan Cardamone, Eugenio Riccio, Roberto Rizza, Luigi Levato, Antonio Corsi, Domenico Concolino, Rosario Lostumbo, Carlo Nisticò, Francesco Galante, Oreste Cosentino, Giulio Elia, Agostino Caroleo, Andrea Amendola, Domenico Concolino, Mario Camerino, intervengono sul futuro della sanità catanzarese.
“L’ “uomo della provvidenza” Oliverio, dicono, aveva promesso una rivoluzione nei suoi primi cento giorni di governo. E in effetti è stato così. La sua “rivoluzione” ha investito soprattutto la città di Catanzaro che già gli era grata per avere cercato, da presidente della Provincia, di portare a Cosenza la facoltà di medicina.
La Fondazione Campanella è stata mandata al macero a tempo di record, senza nemmeno alzare un dito, senza nemmeno un tentativo di soluzione, lasciando nella disperazione centinaia di dipendenti e centinaia di ammalati con le loro famiglie. Nei primi cento giorni, l’”uomo della provvidenza” si è occupato amorevolmente del nuovo ospedale della Sibaritide, di quello di Vibo e di quello della Piana. Ha avuto un vuoto di memoria solo per quanto riguarda il nuovo ospedale di Catanzaro, già finanziato, mentre ha ripreso il tema, a lui molto caro, del nuovo ospedale di Cosenza.
È andato a Reggio Calabria ed ha promesso che il Centro Cuore diventerà presto cardiochirurgia, a danno naturalmente di Catanzaro. Questi sono fatti, peraltro mai smentiti. Abbiamo registrato solo l’assordante silenzio del vicepresidente Ciconte, che di sanità se ne intende, e dei consiglieri regionali del centrosinistra. Se davvero il presidente Oliverio e il suo vice Ciconte avessero avuto le carte in regola, si sarebbero affrettati a smentire gli impegni assunti con le città di Cosenza e di Reggio, avrebbero convocato una riunione urgente sul nuovo ospedale di Catanzaro, avrebbero presentato un piano di salvataggio per la Fondazione Campanella. Dispiace che alcuni consiglieri del PD, invece di unirsi al nostro grido di allarme e difendere gli interessi di Catanzaro, si siano messi a disposizione dell’Imperatore di Cosenza, avallandone i gravi atti compiuti ai danni della nostra città.
Ventura e Capellupo avrebbero dovuto pretendere da Oliverio la smentita ufficiale delle sue inquietanti posizioni. Ora ci aspettiamo che il Governatore ci stupisca, rinunci al suo scellerato proposito di costruire il nuovo ospedale di Cosenza prima di quello di Catanzaro, si scordi di portare la facoltà di medicina nella sua città, salvi la Fondazione Campanella e dica chiaramente ai suoi amici di Reggio che cardiochirurgia resta a Catanzaro.
Se farà questo saremo i primi a rendergli merito e a tributargli tutti gli onori del caso”.
Un maiale se è andato via ed un altro è arrivato!<br />