“Stiamo pareggiando la partita ma dobbiamo migliorare, malgrado gli arresti, malgrado il contrasto alle mafie, malgrado i risultati importanti con le sentenze definitive”.
Così il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri arrivando al convegno sulle proposte normative in tema di lotta anche patrimoniale alla criminalità organizzata in corso a Roma. “Però purtroppo – nota Gratteri – sta accadendo che il prezzo della cocaina non diminuisce ma aumenta. Questo vuol dire che sta arrivando troppa cocaina in Italia e noi riusciamo a sequestrare non più del 10% di quella che arriva”. Con questi soldi, prosegue, “si sta comprando tutto ciò che è in vendita da Roma in su.
Quindi non abbiamo idea quelle di quelle che sono le ricchezze immense delle mafie E con questi soldi non stanno comprando soltanto alberghi ristoranti pizzerie. Se questa gente inizia a comprare pezzi di giornali o di televisione? Se questa gente inizia comprare e a manipolare il consenso e l’informazione? Questo è un grande pericolo per la democrazia e per la libertà.
Libertà non è parlare oggi o gridare contro la mafia, la libertà e la possibilità per un commerciante e per un imprenditore di fare scelte economiche. Cosa fare oggi? Noi qui parliamo delle proposte di riforma della commissione che ho avuto l’onore di presiedere e di direttive, soprattutto quelle che prevedono di utilizzare in modo massiccio l’informatica, di abbattere i costi e quindi i tempi dei processi”.
E poi sul gioco d’azzardo, “Abbiamo visto che l’ndrangheta controlla ed impone nei locali pubblici questi videogiochi, anche nel centro e nord Italia, come abbiamo visto nel caso dell’Emilia Romagna, c’e’ questa imposizione. I guadagni sono enormi e i rischi bassissimi. Anche questo poi è un modo per riciclare». Continuando nelle sue dichiarazioni al Velino il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri ha aggiunto:
«Il problema del gioco d’azzardo è un problema importante, come per la droga è una dipendenza. Quando una persona è dipendente è sempre ricattabile. Allora per noi anche questa deve essere una priorita’ perche’ non ci possiamo permettere di avere cittadini ricattabili, specie se questi hanno un potere pubblico, perché possono fare scelte dettate o dal ricatto o dalla dipendenza».