Nel torpore generale o nella malcelata sufficienza nel commentare le avventure “domenicali”… del nuovo Catanzaro, si erge maestoso l’urlo di Sebastian Bueno, un ruggito da leone!
Da Carlo VIII a Garibaldi, da Napoleone III ai “cobelligeranti” (ribattezzati alleati), all’italico stile del salvatore della patria giunto da “fuori” a dare la scossa, non si sottrae Catanzaro. Un urlo forte, deciso, potente e pretenzioso volto a scuotere gli animi da troppo tempo sopiti. In una sola parola: bellissimo!
L’esultanza della punta argentina giunta dal campionato verdeoro, il suo sguardo rivolto a coloro che esultano (chi con sufficienza, chi con passione), “rischia” di rinnovare l’ardore di chi forse aveva creduto di mettere a riposo le proprie coronarie almeno per un anno. E invece? Invece no!
E’ vitale iniziare a dare rispetto e credito a chi se lo merita e fa vivere il nostro presente. Il ricordo di “Re”, “Sindaci” ecc. ecc. non aiuterà nessuno a ritrovare le… categorie perdute. E’ necessario dedicare il proprio affetto a chi da ora in poi suderà la maglia giallorossa musicando di dolci urla di giubilo i propri gol.
Il Catanzaro sfrutta al meglio il fattore campo e vince di nuovo dopo la gara interna con il Rende.
Il 4-2-3-1 messo in campo dal tecnico giallorosso trova in Bueno la punta che forse (è meglio essere scaramantici) potrebbe rilevarsi decisiva per le sorti delle aquile. Otto punti più su gli avversari non stanno facendo vedere sfracelli, quindi pensare in positivo e non vestirsi di disfattismo è d’obbligo…
Cunzi, Ruscio, e Cuffa riescono a servire l’argentino e all’occorrenza, fanno soffrire il mal di testa alla difesa avversaria. Le espulsioni rimediate dagli ospiti non sono casuali.
L’unica nota stonata, se così possiamo dire, è (malgrado i tre punti conquistati) l’eccessiva apprensione e il modo di complicarsi la vita da parte di Botticella & C: molti i gol falliti, la difesa in qualche occasione ha concesso più del dovuto ed è stato grave l’atteggiamento della squadra a fine gara in superiorità numerica. In altri tempi… le aquile avrebbero potuto anche rischiare di vedersi rimontare la gara, ma per fortuna non è andata così.
La difesa giallorossa ha contenuto il Celano decimato da squalifiche, ma alla paura di vincere in futuro dovrà fare posto una personalità e una diversa gestione della gara. A corredo di quanto suddetto, anche il pubblico in futuro dovrà essere più determinante e dare la spinta decisiva e possente del dodicesimo uomo in campo.
Il tempo dunque sta dando ragione a Domenicali (bisogna riconoscerlo) e a Longo. Il rodaggio fisiologico per addetti ai lavori e Società sta (forse) per concludersi e a dare una mano al tutto stanno arrivando anche i primi risultati (che sono sempre alla base di qualsiasi rinascita). E se al Cunzi già visto… si aggiunge Sebastian Bueno… ci sarà di certo di che divertirsi.
E’ pur vero che la squadra ieri si è confrontata contro un avversario non certo trascendentale, ma nessuna gara è facile.
Non so dire cosa sia, ma vedere quell’urlo, è stato quasi come sentirlo. Ho provato strane sensazioni, tutte positive, ma le ho provate. Grazie Bueno! Coccoliamoci questi ragazzi. Non riversiamo su di loro l’acredine e le frustrazioni accumulate per vicende delle quali loro non sono colpevoli. Forse sarebbe meglio renderli gravidi del nostro affetto. Lo meriterebbero molto di più di chi già lo ha avuto immeritatamente.
Forza ragazzi, questa è la strada giusta, noi crediamo in Voi. Forza Catanzaro!
Giuseppe Mangialavori