Ogni anno così.
A fare come gli studenti meno avveduti, che devono ancora studiare il 60% dell’esame ad una settimana dallo stesso!
Ci si mette a tavolino: ci si propone di trascorrere notti insonni, sperando che tutto vada bene. A volte i risultati superano le aspettative (ma c’è sempre bisogno della determinazione e della motivazione), altre volte, alla prima notte nella quale non si riesce a fare altro che prendere caffè per sconfiggere Morfeo, ci si arrende e si rimanda l’esame auto-convincendosi che:
1) alla prossima sessione si prenderà un voto più alto;
2) non succederà mai più di ritrovarsi nelle stesse condizioni;
3) si stilano nuovi e più “comodi” programmi… ma, in fondo, in fondo al cuore, l’amarezza è tanta.
Di alibi il Catanzaro di quest’anno ne possiede a iosa: organico incompleto (?); situazione societaria; condizione psicologica (?); infortuni (?); cartellini gialli e squalifiche (?) . Ma andiamo ad analizzare la situazione del Foggia dello scorso campionato. I satanelli pugliesi, dopo la crisi oltre che societaria, anche tecnica, si ritrovarono (con un organico ridotto all’osso), a disputare la finalissima dei playoff e a perderla per il classico “pelo”. La società di quest’anno , non è che abbia programmato il primo posto sin dall’inizio del campionato. Le risorse economiche del Foggia calcio (e di questo ne sono consapevoli tutti, i Foggiani in primis) non è che fossero le più rosee ad inizio campionato, ma il Foggia, cercò il tecnico si dall’inizio dello scorso anno. Gli stessi calciatori (alcuni dei quali ex Catanzaro), contattati dal sottoscritto, hanno confermato queste impressioni.
Il segreto del Foggia di quest’anno? Lavoro, gruppo e un allenatore con la “A” maiuscola che riscuote la stima dei propri atleti e soprattutto non “alleva” nessun gallo…nel pollaio.
Chiedo scusa del paragone con il Foggia. Ma sin dalla finale del 17…. La tifoseria catanzarese ha avuto il vizio di prendere ad esempio sempre la capolista vincente dell’anno in corso (ricordo ancora quello che si diceva ai tempi del Messina…ora in B!) e dire: “…programmiamo per il prossimo campionato!”. Il bello, o meglio, il brutto di tutto ciò, è che la programmazione non è stata mai attuata. Ma la nuova dirigenza, siamo certi che saprà realizzare i propri obiettivi se non dovesse farcela per quest’anno.
Ma arrendersi sin d’ora, quando ancora è possibile raggiungere la tanto sospirata promozione, quando ancora sarebbe possibile superare a pieni voti “l’esame”… sarebbe un delitto vero e proprio, una mancanza di rispetto nel tempo. Il prossimo campionato ci si potre”B”be trovare già innanzi ad obiettivi…diversi.
Ed allora, perché non tentare con tutte le proprie forze?
I calciatori ci credono ancora tanto. Lo si legge tra le righe dei moderatismi peraltro mal celati, lo si leggeva domenica scorsa in quel di Ragusa nel post-partita. La voglia di sfogarsi di molti degli atleti giallorossi, era palese. Molti di loro ai microfoni e innanzi ai taccuini dei giornalisti rilasciavano certe dichiarazioni, ma contattati un attimo dopo, erano un fiume in piena di motivazione. Ci si augura, a questo punto, che anche mister Dellisanti faccia vedere di che pasta… è fatto e non si comporti come quello “studente” di cui sopra…! La psicologia ha aiutato il nostro “mondo incasinato” a digerire molti problemi, ad aiutare l’homo sapiens a filtrare il concetto del “nondum matura est” di fedriana memoria, usando come strumento le teorie a volte freudiane e ultimamente (ahimè) …morelliane!!! La psicologia, il paravento degli idioti (non in tutti i casi), comodissimo strumento di giustificazione di fallimenti e di incompiutezze, comdo materasso sul quale adagiarsi per non essere sopraffatti dai (fisiologici) problemi della vita. Quanta gente è stata rovinata da fandonie e sofismi della peggiore specie! Il Catanzaro non dovrà fare l’errore di utilizzare le teorie, non dovrà mollare e dovrà uscire dalla depressione con i fatti e non adagiandosi su un lettino virtuale. I tifosi del Catanzaro non sponsorizzeranno mai nessuno psicoterapeuta e se Dellisanti ne dovesse sentire il bisogno, dovrebbe cambiare aria.
Basta con gli alibi, anche perchè i nostri “eroi” hanno tutto il tempo per superare il loro esame.
Basta con gli alibi di natura psicologica, basta con le fesserie, basta con i “dopo”.
Il Catanzaro ora ha tutto per fare bene: Società motivata, Tifoseria determinata, calciatori e allenatore. Quest’ultimo però deve trovare il bandolo della matassa e fare in modo che i propri soldati credano in lui, ma soprattutto, non deve intestardirsi nel ripercorrere tortuose strade rivelatesi maledettamente errate.
Domenica inizia il campionato del Catanzaro 2002/2003 e non è lecito più sbagliare. Nelle prossime due partite casalinghe non potrebbero bastare gli sbandierati “4 punti”. Non è vero mister Dellisanti? E allora tutti al Ceravolo ad infondere fiducia, a trasmettere agli addetti ai lavori che ci crediamo, a gridare a squarciagola di non mollare mai, che ce la faremo se resteremo uniti. Frosinone – Brindisi, e se si dovesse vincere entrambe le gare, potrebbe iniziare una…samba senza precedenti.Volere è potere! _________ Giuseppe Mangialavori